Capitolo 32

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Aura e Joseph sedevano vicino al fuoco, attendevano che il medico curasse il bambino. Lei era tutta infreddolita, lo erano anche i due ragazzi, ma si sarebbero sentiti deboli ad ammetterlo e quindi restarono appoggiati sulla porta a conversare, ovviamente la ragazza era l’argomento centrale della conversazione.

<<Ci possiamo fidare?>> chiese Jude, affilando la sua spada con un pezzo di metallo di forma rettangolare.

<<Più di lei che di noi stessi>> rispose Yar, fissando i due vecchi amici vicino al fuoco, troppo vicini per i suoi gusti.

<<Cosa ti fa essere così sicuro, ragazzo?>> chiese Mickey, entrando dalla porta con un carico di legna da ardere in mano, che riversò per terra vicino ai due seduti.

<<Mi salvò la vita, così ci siamo conosciuti>> disse il ragazzo, continuando a fissare infastidito i due ragazzi sedut <<Non uccidi chi salvi>>

<<Magari, la prossima volta, basati su qualcosa che non sia un detto cinese>> schernì l’altro ragazzo.

<<La principessa ha finto il suo funerale, che bisogno avrebbe avuto di farlo se non fosse stata dalla nostra parte?>>

<<Se hai ragione, abbiamo la vittoria tra le mani>> riflettè ad alta voce Mickey <<Se ti sbagli, lei è incredibilmente perversa e la Romania è fottuta>>

La ragazza, impegnata nella conversazione con Joseph, fortunatamente non aveva sentito niente o avrebbe reagito come suo solito, crudelmente e freddamente. Lei e l’amico stavano parlando delle loro aspettative dopo la rivoluzione.

<<Sinceramente, non ho aspettative, ma speranze>> disse il ragazo <<La prima, sicuramente, è di sopravvivere>> non capiva nemmeno lui se in quel momento stesse scherzando o fosse serio, ma Aura lo prese seriamente <<Conoscendo il tuo modo di ragionare e quello di Yar, mi preoccupa quello che ci aspetta>>

<<Vivremo tutti Joseph, dobbiamo vivere>> affermò lei <<Dobbiamo pur goderci ciò per cui abbiamo lottato>>

<<Spero che il destino la pensi come te>>

<<Non esiste il destino, esistiamo noi che decidiamo il nostro futuro>> sospirò la ragazza.

<<Allora spero di decidere di sposarmi un giorno>> disse lui sognante, fissando il fuoco mentre lo attizzava.

<<Non sei troppo giovane per sposarti?>> chiese lei, spingendolo scherzosamente con una mano.

<<Ho già vent’anni, le persone si sposano molto più giovani>> sorrise lui, guardandola negli occhi intensamente.

<<Quelle persone non scelgono però, tu lo speri addirittura>> scosse la testa, stupita <<Sei strano>>

<<Detto da te è un complimento!>> rise il ragazzo <<Mi aiuterai a trovare la ragazza giusta?>>

<<Pensi ancora a Mina?>> chiese lei, tornando indietro nel passato a quando vide i due ragazzi baciarsi nel labirinto.

<<Sarei un ipocrita se dicessi di no>> disse lui sofferente <<Mi manca da morire, ma devo andare avanti, non voglio che mi veda così>>

<<Conoscendola, se ne adosserebbe la responsabilità>> riconobbe la ragazza <<Un giorno ti farò parlare con lei>>

Il volto del ragazzo si illuminò per un istante, ma tornò subito come prima quando pensò a come sarebbe stato dopo quella chiacchierata. Immaginava mille cose da dirle e altrettante risposte, non voleva pensare a cosa le era successo, suo padre si era attribuito la facoltà di separarli, senza alcun diritto, distruggendo il cuore di entrambi.

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