Capitolo 68

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Mentre si guardavano intorno, videro tutte le anime spettatrici che si dissolvevano, allungandosi verso l’alto ed emettendo un fascio di luce mentre scomparivano. Rufus l’aveva chiamata ‘pace della vendetta’. Prima di trovare anche loro la pace, Mina e Catalina si avvicinarono ai due ragazzi.

<<Salutate Joseph da parte mia, ditegli di sposare Uline, sono tanto belli insieme>> chiese Mina, raggiungendo anche lei la luce della pace quando vide i due annuire all’unisono.

<<Credo che sappiate di come sono morta, non dovete darne la colpa a Rufus, gli feci giurare di non raccontarvelo se non fosse stato vitale>> disse la regina <<Sappiate che sono fiera di voi>>

I due ragazzi avevano gli occhi lucidi, si tennero stretti con un braccio l’uno all’altra. Quella scena intenerì il cuore della donna, che finalmente raggiunse la pace, fiera dei figli nati sotto il segno dei mostri e divenuti eroi. I ragazzi aspettarono qualche secondo prima di muoversi, ancora intorpiditi da quanto appena successo. Poi Aura tagliò la testa del re nello stesso modo in cui aveva tagliato quella di Anghel. A differenza della prima, a questa taglio anche le palpebre, in modo che il colore degli occhi senza vita fosse ben visibile. Vali, mentre la sorella eseguiva quell’azione, distolse lo sguardo trattenendo un conato di vomito.

I ragazzi scesero le scale, afferrando al volo anche la testa di Anghel. Uscendo dal palazzo, in cima alle gradinate in modo da essere visibili a tutto l’esercito schierato, Aura e Vali richiamarono l’attenzione con un forte urlo simile a quello di una cornacchia. Tennero ben alte le due teste sanguinanti, quella del re nelle mani di Aura penzolante per i capelli, quella di Anghel tra le mani di Vali tenuta per le orecchie come fosse una coppa. L’armata ribelle esultò, mentre sembrava che i soldati fossero storditi. Solo ora i ribelli si resero conto che i soldati erano aumentati molto, almeno due migliaia in più. “Che cazzo fanno, si riproducono?” aveva pensato Aura, che era salita su uno dei pilastri ai lati del grande portone per legare la testa penzolante in cima, stessa cosa che fece Vali con la sua.

<<Sono molti di più>> disse Vali, constatando l’ovvietà.

“Se solo Joseph fosse qui, potrei scatenare Lilith senza paura di fare del male al mio esercito” pensò Aura, guardandosi intorno per cercare di adocchiare il castano senza successo.

<<Non ci resta che combattere>> disse lei, scagliandosi tra la folla.

Con la coda dell’occhio intravide Yar, mentre infilzava un soldato e lui sparava ad un altro. Si avvicinò a lui, perché se era tornato vuol dire che anche Joseph lo era e che il generale era morto o scappato. Tagliò la testa ad uno di loro che si mise tra lei e il corvino, poi tagliò in due un altro soldato. Alla fine, raggiunse Yar più insanguinata di prima.

<<Dimmi che ci siete riusciti>> chiese, intendendo l'uccidere il generale.

<<Non ha visto dove andava, ha fatto un ruzzolone giù per una collina ed è morto schiacciato dal suo stesso cavallo>> spiegò <<Joseph ha trascinato il suo corpo dalla collina a qui legandolo a faccia in giù al suo cavallo>>

<<Allora stava davvero attento quando gli leggevo l’Iliade>> disse lei, tagliando la gola ad un soldato che l’aveva ferita al fianco <<Dov’è adesso?>>

Yar le indicò un gruppetto di soldati, al centro del quale c’era Joseph. Un altro bel momento per salvare il culo del suo migliore amico. Si fiondò subito nel circolo, affiancando il ragazzo.

<<Sei ferita>> disse lui, non preoccupato e nemmeno sorpreso, indicanto le sue braccia.

<<Devo scatenare Lilith, sono aumentati e il fatto che siano sotto l’effetto di una maledizione non aiuta>> lo informò <<Poi le mie ferite guarirebbero se mi trasformassi>>

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