Capitolo 65

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<<Dove lo prendiamo il sangue dei Caini orbi che non sia infettato?>> chiese Aura.

<<Joseph, hai già lavato i vestiti che indossavate tu e Aura nel bosco?>> lui scosse la testa e lei esultò trionfante <<Perfetto, allora portami un campione abbondante in camera>>

<<Ti serve altro per questo maleficio?>> chiese Vali, leggendo attentamente la formula magica da recitare per lanciare la maledizione.

<<No, ho tutto in camera>> rispose la ragazza <<Ma due maghi in più mi sarebbero di aiuto>>

Vali, Uline e Aura andarono nella stanza della rossa, aspettando che Joseph arrivasse con i vestiti macchiati. Quando il ragazzo arrivò, Uline prese i vestiti e lo mandò via, dicendogli che quello che dovevano fare non era qualcosa alla quale potevano assistere le persone comuni. Chiese ad Aura di mettere una buona quantità nella bambolina di argilla cotta che aveva fatto, facendola colare dal foro che aveva fatto all’altezza della bocca. Nel frattempo, lei iniziò a girare per tutta la stanza per recuperare boccette di colori e dimensioni diverse.

<<A cosa serve tutto questo?>> chiese Vali, mentre faceva da tavolino a tutto quello che Uline prendeva.

<<La bambolina piena di quella specie di sangue rappresenta i Caini Orbi, queste boccettine sono per creare il veleno che ci serve per completare la formula>>

<<Come mai avevi già tutto?>> chiese Aura, mentre posava la bambolina sul tavolo a lavoro finito.

<<Sia la bambolina che tutte queste cose provengono dal vecchio laboratorio di mia madre, ho portato tutto qui dopo la sua morte>> raccontò <<Lei doveva aver già fatto questo maleficio, aveva già tutto contrassegnato e la pagina del suo diario aveva il bordo piegato>>

Iniziò a versare delle sostanze blu e nere in un mortaio, aggiungendoci incenso e piccoli ossicini di animali. Dopo aver mescolato bene questi primi ingredienti, versò dentro anche una poltiglia verde e della polvere bianca. I nomi erano così strani, ma la rossa aveva detto che erano delle droghe trattate che mescolate insieme e in grande quantità portavano alla morte di chi le assumeva. Quando terminò di mescolare, chiese a Vali di usare il fuoco che poteva fuoriuscire dalle sue mani per scaldare il composto. Il biondo ci mise un po’ prima di capire come tenere ferma la fiamma sulla punta delle sue dita, ma alla fine ci riuscì. Alla fine, quando Uline gli disse di spegnere, nella pentolina non era rimasta che qualche goccia.

<<Mi sa che l’ho cotto troppo>> si preoccupò il ragazzo.

<<Assolutamente no, deve essere così, quelle sono le gocce di concentrato di veleno che adesso verseremo della bocca della bambolina>>

Usando due stracci per non scottarsi, Uline prese il pentolino e versò il suo contenuto nella bocca della bambolina. Quella iniziò a tremare, rilasciò una luce abbagliante dalla bocca e poi si spense. Dopo alcuni secondi di silenzio e tranquillità, la bambola esplose in mille pezzi con un fragoroso rumore. Uline e Aura si ritrovarono piene di melma dala testa ai piedi, mentre Vali, nascosto dietro alle ragazze, era completamente pulito.

<<Non c’era tutta questa merda quando ho riempito la bambola>> si lamentò la mora mentre si toglieva schizzi di melma dal viso.

<<Mi dovete una tunica nuova>> disse la ragazza, sfilandosela e rimanendo in biancheria.

<<Se ce l’hai fatta, ti comprerò tutte le tuniche del regno>> rispose la ragazza, sfilandosi la giacca e la camicia per darle ad Uline.

<<Non avete nessuna magia per pulirvi?>>

<<Certo, si chiama bagno>> rispose Aura, prendendo sotto braccio Uline e portandola in biancheria fuori dalla stanza.

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