Capitolo 64

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<<Che vuol dire che Amara e Yar sono stati aggrediti?>> chiese Jude.

<<Yar ha parlato di un mastino, ma un cane non fa quel casino e lei non è tornata>> riferì Gustav.

<<Potrebbe essere un mastino demoniaco, un cane trasformato dalla strega in passato>> espose la principessa, finalmente sveglia anche se sfinita <<Magari il re lo teneva segregato per quando se ne sarebbe presentata l’occasione>>

<<Vado a vedere se nei libri c’è qualche accenno>> disse Vali, portando con sé Uline per consultare insieme anche i libri di Aura sulla magia nera.

<<Voglio che i ragazzi di guardia vengano equipaggiati con le ultime pistole rimaste, i proiettili dovrebbero essere ancora benedetti>>

Tutti uscirono, chi per fare qualcosa e chi per tornare a dormire. Rufus e Joseph rimasero da soli nella stanza con la ragazza, che teneva gli occhi puntati al cielo; pensava. Joseph prese posto ai piedi del letto, al lato opposto a quello dove lei era distesa. Il ragazzo guardava il vecchio, sapeva che stavano pensando entrambi la stessa cosa, ma non aveva il coraggio di dirlo ad Aura.

<<Aura, forse non dovremmo perdere tanto tempo a cercare questo fantomatico mastino>> suggerì cautamente Rufus, mentre Joseph lo ringraziava mentalmente.

<<Cosa vorresti insinuare?>> chiese, guardando per la prima volta il suo maestro con occhi di ghiaccio.

<<Forse quel ragazzo ha ucciso la ragazza e si è inventato tutto>>

<<No, Yar non lo farebbe mai!>> disse Aura, ma Joseph la guardò in un modo che traspariva dissenso <<Oh andiamo! Ha molti difetti, ma non uccide una compagna, soprattutto una a cui lui piace>>

<<Questo è il punto>> intervenì il ragazzo <<Ha tentato di uccidere anche me, quando eravamo in quella locanda sul confine, perché credeva che fossi di intralcio alla vostra relazione>> le fece ricordare <<Quando quando sono andato a prendere il bimbo, l’ho visto uscire dalla stanza di Amara, al mio ritorno la porta era aperta e la stanza vuota; le guardie dicono che lei fosse svenuta e che lui abbia detto che era ubriaca e che la voleva portare a prendere aria, dopo nemmeno trenta minuti rieccolo sanguinante e da solo>>

<<Non significa niente, è solo riuscito a scappare>>

<<Yar non scappa Aura, sai com’è fatto>> ma poi si corresse <<Anche se potremmo non conoscerlo bene come credevamo>>

<<Joseph, sai che Yar non ti avrebbe ucciso e sai che non ha ucciso Amara>>

<<Togliamoci ogni dubbio>> disse il vecchio, vedendola profondamente scossa dai loro dubbi <<Chiedete al ragazzo di descrivere l’animale e fate portare qui il corpo; se descrive una creatura e sul corpo non troveremo tracce di saliva o magia, allora vorrà dire che abbiamo un assassino tra noi>>

<<Cosa faremo nel caso che abbiate ragione voi due?>> chiese, rannicchiandosi nel letto.

<<Sei tu la regina, ma suppongo che una volta sparsa la voce al ragazzo non rimarrà che andarsene>> sapeva di essere tutt’altro che tranquillizzante, ma c’era la seria possibilità che quel ragazzo fosse il responsabile e lui sarebbe morto se fosse successo qualcosa ad Aura.

<<Sempre se non lo faranno fuori prima>> disse Joseph, rendendosi conto solo quando vide la faccia di Aura di aver parlato troppo.

Anche Rufus uscì dalla stanza, andando a dare disposizioni per questa specie di processo. Aura si concentrò sul suo piccolino, disteso accanto a lei con la bocca socchiusa e le braccia aperte ai lati del corpo. Era bellissimo, ma quando dormiva lo era ancora di più. Uline aveva trovato il modo di scoprire la data di nascita del piccolo: 16 dicembre 1472. Ciò voleva dire che aveva quasi tre anni; aveva messo tardi tutti i dentini, aveva imparato tardi a camminare e i suoi ricci castano chiaro si erano sviluppati solo in seguito, assestando anche il colore. Ma quanto era bello suo figlio, non c’erano parole. Pensava alle volte in cui aveva detto a Yar che, quando tutto sarebbe finito, lo avrebbero riconosciuto come loro figlio. Adesso il bambino si sarebbe ritrovato senza un padre.

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