Capitolo 13

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Mia regina,
So che non dovrei chiamarti così, probabilmente mi risponderai che sei solo una principessa, che non diventerai mai regina, ma per me sei e sarai sempre e solo tu l'unica degna di questo titolo. Forse ti chiederai come faccio a scriverti o come ho fatto a leggere la tua lettera, mi sta aiutando Gustav, il medico. Mi dispiace che la nostra corrispondenza non possa essere privata come vorresti, ma lui è un uomo di fiducia. Non mi aspettavo che saresti partita, devo dire che mi ha alquanto sorpreso, speravo di portare te e tuo fratello a vedere lo smaltimento di cadaveri macellati nel lago dolce fuori dal villaggio, ma posso spiegartelo anche qui. Le povere persone che vengono sospettate di essere spie di altri regni vengono portate nelle segrete, lì vengono torturate in maniera brutale, non so esattamente cosa facciano, non ci sono mai entrato fortunatamente, purtroppo nessuno è mai tornato indietro per raccontarlo. Quando muoiono, le guardie gettano i loro cadaveri, putrefatti e irriconoscibili per le atrocità subite, in quel lago. Le persone del villaggio e di quelli vicini bevevano quell'acqua fino a quando non è scoppiato questo scandalo, molte persone si stavano ammalando, nel giro di pochi giorni morirono quasi cento popolani. Dei ribelli, tra cui mio padre, si appostarono sulle sponde del lago per scoprire cosa non andava, avendo ricevuto una soffiata da una guardia che partiva per l'addestramento, ancora semi umana e con un briciolo di coscienza. Quella notte videro tre guardie gettare nel lago un cadavere marchiato a fuoco, con segni di pugnalate su tutto il corpo. Gli avevano legato una pietra attorno alle caviglie, in modo che il corpo non risalisse a galla. L'acqua si tinse di rosso, poi il corpo sparì in tanti cerchi sulla superficie. Le guardie si vantavano di come avevano stuprato violentemente quella donna, di come l'avevano fatta urlare, discutevano su chi l'avesse fatta soffrire di più. Mio padre e i suoi compagni rapirono quelle guardie, non tornarono dalle famiglie per settimane, ma scoprirono tutto quello che volevano sapere su quel luogo maledetto di tortura. Purtroppo io non so di più, mio padre non volle dirmi altro. Ma, perché tu lo sappia, quel lago è ancora una fossa comune. Il re scelse tre uomini che in passato gli avevano dato problemi e li fece giustiziare per i crimini commessi dalle sue guardie. Evitò delle dichiarazioni di guerra dai popoli vicini, ma subito iniziarono le proteste. I sospetti degli altri regni vennero confermati da lettere mandate dai ribelli, che chiedevano la morte del re in cambio di un aiuto nella strada verso la vendetta. Scoppiarono quattro guerr: contro la Russia; contro una lega italiana, Milano e Venezia non si erano mai unite, ma fecero un'eccezione; contro la Francia; contro i normanni. Alcuni paesi fecero enormi sostamenti in pochissimo tempo, i quattro eserciti si trovarono fuori le mura che cingevano il regno rumeno. I normanni, in particolare, passarono le acque gelide, i monti ghiacciati, le terre aride e deserte, e in meno di cinque giorni furono alle porte del regno: una vera dimostrazione di forza. Non devi stupirti se ne eri all'oscuro, successe tutto circa un anno fa, il re usò una strega che aveva rinchiuso anni prima nelle segrete per liberarsi degli eserciti nemici: una maledizione infernale venne scagliata direttamente sulle mura della città, chiunque si avvicinasse dall'esterno bruciava vivo avvolto in fiamme infernali color verde marcio. Io vidi gran parte dello spettacolo macabro da una delle vedette sulle mura che noi ribelli avevamo costruito, i soldati urlavano e si dibattevano come anime penitenti. La maledizione venne spezzata sei mesi dopo, molto tempo dopo la rinuncia degli eserciti. Avevo paura, tutti noi ce l'avevamo: chi sarebbe venuto in nostro aiuto dopo quanto accaduto. Il re sguinzagliò i suoi Caini orbi, i "cani ciechi", dei mercenari addestrati con la tortura alla tortura e alla caccia di esseri umani, per trovare e punire i responsabili della fuga di notizie, ma come sembre furono degli innocenti a pagarne le spese. Questi esseri non sono completamente mortali, discendono da una razza per metà umana e per metà infernale, si vociferava che il re precedente li avesse avuti dalla sua strega, poiché questi esseri asessuati non sono capaci di riprodursi tra di loro. Ti descriverò il loro aspetto così come mio padre, che ne aveva visto uno, lo descrisse a me, in modo che, se ne avessi mai visto uno, l'avrei riconosciuto e non sarei stato indifeso: hanno le orecchie di un dobermann, i canini di un husky adulto, il fiuto di un pastore tedesco pienamente sviluppato, il corpo coperto da piccoli peli setosi e a fil di pelle, per il resto hanno aspetto umano; sono veloci come dei coyote, l'unico difetto è la cecità. Questi esseri potrebbero rappresentare un enorme problema in futuro, il re potrebbe anche averveli messi alle calcagna per evitare di essere accusato della vostra morte.
Un'ultima cosa: il re ha giustiziato la coppia che ci aveva aggrediti, quattro giorni fa in piazza, davanti a dei bambini. Non fraintendermi, si meritavano una lezione, ma non questo. Due dei ribelli, vecchi amici di mio padre sono intervenuti per cercare di portare via i bambini, ma i soldati li hanno arrestati per insurrezioni a degli ordini del re, verranno impiccati anche loro domani. L'ordine del re era che tutti i cittadini guardassero le esecuzioni, ci hanno buttati tutti in mezzo alla strada, mia madre pensava che avessero saputo di mio padre e del tuo furto a palazzo e che ci stessero per giustiziare, è quasi morta di infarto. So che non puoi fare niente per impedire la morte di altri innocenti, anche se tu fossi qui tuo padre non ti darebbe retta, ci stiamo già pensando noi, sono riuscito ad entrare tra le fila dei ribelli attivi finalmente. Riguardo a ciò che mi hai detto nell'ultima lettera: sarò felice di venirti a prendere fino a Firenze anche domani, figurati se non sarò al tuo fianco nel momento della scelta. So che non mi chiederesti mai di aspettarti, hai un complesso da eroina: vuoi salvare tutti, vuoi per forza il bene di tutti, a discapito tuo, ma non puoi salvarci tutti, non puoi nemmeno morire provandoci, so che lo faresti, ormai ti conosco. Non ti prometto che non farò delle micidiali cavolate, ma ti prometto che cercherò di non farmi ammazzare. Manchi anche a me, ci rivedremo.
Yar

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