Capitolo 26

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I primi anni a Firenze non furono certo una passeggiata. Aura doveva destreggiarsi tra mille cose: gli studi di magia oscura, pozioni e divinazione, che portava avanti già da Napoli, grazie ai libri brisantrici delle streghe di Napoli e delle antiche veggenti nordiche; le lezioni di economia e commercio che le dava Lorenzo; le attenzioni del pittore Botticelli, molto interessato a dipingere i reali rumeni e ad avere la principessa come modella; la relazione con Yar da far quadrare con il rapporto con il fratello; una ribellione da tenere alta a distanza grazie all’aiuto del giovane amante e degli amici da farsi per sostenere il suo proposito di rivoluzione.

Era il 1471, il Papa era appena cambiato. Al posto di Paolo II subentrò Sisto IV, il cardinale della Rovere conosciuto da Aura e Marcello nella loro visita cinque anni prima. La principessa non era sicura che egli avrebbe rispettato i patti, voleva andare di persona a Roma per assicurarsene, per questo riunì una specie di consiglio della rivoluzione. Di esso facevano parte lei e il fratello, il maestro, Yar, Marcello e, in via eccezionale, il Medici dai capelli color pece, Lorenzo. Sedevano nella sala cerimonie della magione dei banchieri, attorno ad un grande tavolo in legno scuro, quando la ragazza espose l’argomento.

<<Vi ho riuniti per parlare del nuovo Papa, non sono sicura che rispetterà gli accordi>>

<<Io perché mi trovo qui?>> chiese Lorenzo.

<<Non lo so, ma vorrei saperlo>> disse nervoso Yar.

<<Non ricominciamo>> beccò la riccia <<La questione è seria, in tutti questi anni sono riuscita a portare dalla mia parte la Francia, la Santa Sede, i nobili napoletani e ora anche Firenze, almeno spero>> disse guardando di sbieco Lorenzo, che annuì <<Se salta il Papa, saltano anche tutti gli altri>> guardò uno ad uno tutti i presenti <<Il Papa deve rispettare i patti, è di vitale importanza per la rivoluzione>>

<<Cosa proponi di Fare?>> disse Yar.

<<Io e Marcello torneremo a Roma, ci assicureremo che Sisto IV rispetti i piani…>>

<<Vado io!>> affermò Yar, con un tono che non ammetteva repliche.

<<Yar, per favore>> disse sconsolata la ragazza <<Marcello conosce Roma come le sue tasche, è molto religioso, dev’essere lui…>>

<<Non al posto suo, ma al posto tuo>> disse il ragazzo <<Non puoi lasciare Firenze e affrontare un altro viaggio segreto, se il Papa decidesse di rivoltartisi contro salterebbe tutto, tuo padre ti farebbe uccidere. Se verremo scoperti noi, saremo solo due ribelli che minacciano il papato>>

<<Ha ragione, Aura>> disse Rufus, riflettendo bene sulle parole del ragazzo <<Sappiamo che il giovane Yar non si fa alcun tipo di problema ad usare le maniere forti, così com’è indispensabile Marcello, lo è anche lui>>

<<Va bene>> concesse Aura <<Ma sappiate che, se fallirete, vi salverò solo per uccidervi con le mie mani>>

<<Era solo questo che dovevate dirci?>> chiese Lorenzo.

<<No, certo che no!>> Aura prese un foglietto con su scritta una lista <<Dopo Roma, volevo andare anche dal re di Francia, per assicurarmi che anche lui rispetti i patti>>

<<Scordatelo, ci andiamo io e il napoletano al ritorno da Roma>> continuò <<Tu e il principino non dovete muovervi di qui>>

<<Avevo intuito la risposta>> scherzò lei <<Penso che dovreste partire subito>>

<<Non mi avete ancora detto perché io sono qui>> fece notare Lorenzo.

<<Voi mi dovrete aiutare a convincere il consiglio dei priori a sostenere la rivolta>> disse deglutendo la principessa.

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