[1] Un ritorno inaspettato

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12 anni prima

Mi avvicino a lui, cercando le sue mani.
"Ti prego. Resta con me"
Non risponde. Il mio cuore va a mille. Prendo un gran respiro per farmi coraggio
"Stanotte resta con me" Ripeto.
Can scuote la testa senza nemmeno guardarmi in faccia. Il mio cuore si ferma capendo la sua decisione.
"Non mi lasciare." Lo supplico.
"Devo andare." Con uno strattone si libera dalle mie mani, attraversa la stanza a grandi passi e, se ne va.
Mi ritrovo sola, in camera mia a fissare la porta, sperando che l'uomo di cui mi sono innamorata, torni da me.

Oggi

Evelyn
«Oh cara, ti sta benissimo anche questo.» Mamma si asciuga le lacrime con un fazzoletto.

Sospiro rassegnata, ha detto la stessa cosa per tutti gli abiti che ho provato

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Sospiro rassegnata, ha detto la stessa cosa per tutti gli abiti che ho provato.
Guardo le altre donne che mi fissano commosse. Mia zia trattiene a stento le lacrime, mia cognata Mariel mi guarda con occhi scintillanti e Tory, la futura sposa, annuisce approvando l'abito. Tutte sono entusiaste, tranne Lory, che mi rivolge uno sguardo nauseato.

«Voi cosa ne pensate?» Chiedo, alle altre mentre fisso il mio riflesso allo specchio.

L'abito è bianco, di seta e organza, ha un taglio a sirena, il corpetto è tempestato di punti luce.

«Ha ragione tua madre, stai benissimo!» Risponde mia zia.

Arriccio il labbro dubbiosa. Con le mani faccio aderire meglio il corpetto che è di una taglia più grande della mia.

«Non ti preoccupare cara, se dovesse piacerti lo adatterò alle tue misure!» Dice la sarta, tirando il tessuto con delle mollette per mostrarmi come starebbe.

«Non so...» sospiro, «non mi fa impazzire.»

«L'hai detto per tutti i dieci abiti che ti sei provata!» Mi rimprovera mamma.

«Forse perché non sono venuta per un abito da sposa, ma da cerimonia. Non mi sono preparata psicologicamente!»
Accarezzo il tessuto, mi è sempre piaciuta l'idea di provare questi vestiti, eppure, quando mia madre ha proposto d'indossarne qualcuno, ho iniziato a sudare freddo. Al pensiero, il mio cuore accelera.
"O mio Dio, il corpetto è troppo stretto, non riesco a respirare. La sarta deve averlo stretto troppo."
Cerco di fare respiri profondi ma, mi è impossibile.
«Per favore, mi aiuti a toglierlo, mi stringe troppo,» dico a voce bassa.

«Ma cara... ci passa più di un dito, vedi?»

«Lo tolga, la prego» mormoro, non volendo che le altre notino la mia agitazione. Fortunatamente sono perse nelle loro chiacchiere.

«Prepararti mentalmente! Io mi sono innamorata del mio appena l'ho visto.» mia madre è persa nei suoi ricordi.

«Sono contenta per te, ma non sono dell'umore giusto in questo momento. Siamo qui per il matrimonio di tua nuora, ricordi? La ragazza che è proprio accanto a te, quella che si sposerà tra qualche settimana? Non è bello rovinarle il momento.»

Io ho voluto te, Tu hai voluto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora