Diciotto

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No, Jimin non aveva bei ricordi dall'ultima volta che aveva osservato Jungkook dall'interno del suo spazio vitale, d'altro canto però, ora sembrava tranquillo e sperava che per una foto non avrebbe iniziato a ringhiargli contro. Poteva già leggere l'annuncio su ogni social "Jeon Jungkook si trasforma durante uno shooting con il collega" meraviglioso. Ma no, doveva cercare di far avere al fotografo quella foto che voleva. Fece un passo avanti incerto.

<<Ok perfetto, Jungkook anche tu per favore>> chiese ancora il fotografo guardando l'alpha in quella stanza. Jungkook si avvicinò, questa volta senza lamentarsi, l'ultima volta che era stato così vicino a Jimin, il suo lupo si era zittito in pochi secondi, se invece l'avesse fatto avendo la situazione sotto controllo? Fece un passo arrivando a sfiorare con il proprio petto quello del biondo davanti a lui.

<<Va benissimo, Jungkook abbassati leggermente vi voglio alla stessa altezza>>

Lo sguardo di Jimin si assottigliò talmente tanto che il fotografo temette per un momento di venir tagliato a metà ma per fortuna nulla successe, solo gli occhi freddi e taglienti di Jimin, incontrarono quelli seri ed impassibili di Jungkook.

In quel momento il flash, o il rumore della macchina che scattava, non li disturbava nemmeno tanto, erano immobili come statue, vicini da sentire sulle labbra il respiro dell'altro, entrambi con sguardo serio e freddo, incastonato in quello contrario come fosse l'ennesima proposta di guerra che si stavano ponendo e accettando l'uno con l'altro.

<<Ok perfetto ho fatto>> dichiarò il fotografo facendoli rilassare e allontanare.

<<Grazie mille>> sorrise cordiale Jimin abbandonando la sala come un cucciolo spaventato per dirigersi nella sua macchina, arrivare in ufficio e poter finalmente tornare a respirare. Si era spinto oltre, era talmente abituato a vedere Jungkook come uno stupido arrogante e si dimenticava ogni volta che era uno degli alpha con l'olfatto più sviluppato, sebbene lui continuasse a vivere con medicine e profumi, non poteva prendersi la libertà di stargli attaccato e pregare che il suo odore naturale non gli attaccasse per sbaglio le narici.

Una volta fuori Seokjin lo raggiunse velocemente.

<<Lasciami davanti casa>> ordinò Jimin con le mani leggermente tremanti, si stava lasciando prendere dal panico anche se Jungkook di per sé non sapeva nulla.

<<Jimin hai tantissimi capi da approvare, dobbiamo finire la collezione prima possibile, finché i media parlano dell'unione delle aziende>> puntualizzò Seokjin aprendo la macchina con un abile gesto delle chiavi e facendo salire il suo capo.

<<Lo so>> sospirò Jimin una volta resosi conto di non poter tornare a casa.

<<Avanti cenerentola andiamo>> scherzò Jungkook salendo in macchina sui sedili posteriori accanto a Jimin.

<<Smettila con questi soprannomi>> si lamentò il biondo al limite della sopportazione, se l'obbiettivo di Jungkook era farlo incazzare per farlo sembrare un matto davanti ai giornalisti, non l'avrebbe di certo ottenuto. In quel momento poteva fare affidamento sul suo secondo genere per rimanere tranquillo e non scegliere di vendicarsi immediatamente, sbranandolo.

<<Sei fuggita di corsa quasi come fosse scattata la mezzanotte, mi sembrava un soprannome adatto>> rise il più alto, mettendosi più comodo sul sedile lasciando scivolare il capo sul poggiatesta. 

Jimin non voleva dargliela vinta, odiava quel suo modo di comportarsi? Ovviamente si, lo avrebbe volentieri preso a pugni? Anche più volte. Invece in quel momento l'unica cosa che poteva fare era tamburellare le dita sulle sue gambe, tentando di concentrarsi solo su quello e non sulle parole del collega.

<<Prima di uscire sono andato a chiedere a Taehyung di portare la mia scrivania nel tuo ufficio spero non ti dispiaccia lavorare con il tuo collega nello stesso posto>> sorrise vittorioso Jungkook, mentre sistemava il suo telefono nella tasca del completo dopo aver letto il messaggio di Taehyung, chiaro che che gli annunciava che la sua richiesta era stata esaudita. <<Direi che questo pomeriggio potremmo lavorare in modo proficuo>> concluse lasciando cadere lo sguardo verso la strada in movimento fuori dal finestrino.

Jimin completamente congelato da quelle affermazioni si era appena ripromesso di non lasciare mai il suo ufficio da quel giorno in avanti, almeno fino alla fine della prova. Avrebbe protetto quel cassetto anche con la sua vita se necessario.

Anche lui stava osservando la strada che passava rapida sotto la vettura, la sua mente continuava a chiedersi perché dopo tutti quegli anni di vita semplice e soldi, ora si ritrovava ogni giorno a temere per se stesso e le persone che amava. Era stata colpa di quell'ignorante che ora sedeva tranquillamente accanto a lui. Prima il suo calore, poi il suo omega, ora persino la sua privacy, non riusciva più a controllare niente, era tutto in mano ad altri, era tutto in mano sua e la cosa che più lo infastidiva era che comunque mentre la sua vita era in bilico in ogni momento, Jungkook era calmo e tranquillo, che ora accanto a lui si rigirava sensualmente gli anelli tra le dita, ogni tanto si spostava i capelli dalla fronte, sistemava i polsini della giacca e allentava la cravatta. Certo, erano quelle le uniche cose di cui doveva preoccuparsi. Lui non sapeva cosa significava vivere nella paura, nella costante ansia di perdere tutto compresa la vita.

<<Hai intenzione di fissarmi per molto principessa?>> chiese Jungkook canzonatorio voltando la testa per incontrare lo sguardo del contrario. <<Starmi troppo vicino durante lo shooting ha reso il tuo lupetto sottomesso?>> sorrise felino avvicinandosi al posto dell'altro che tentava in tutti i modi di schiacciarsi tra i sedili pur di stargli lontano. <<Pensa ora per quanto tempo potremmo stare vicini, non ti piace la cosa?>> rise malizioso.

Jungkook aveva trovato un semplice modo per superare la sua rabbia dentro quell'azienda, flirtare era quello che gli riusciva meglio e a quanto potevano vedere i suoi occhi, Jimin non era in grado di controbattere le sue avances. Ora si sarebbe divertito davvero a stare in sua compagnia nonostante l'odio che lo attanagliava.

𝐌𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞 • 𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora