Tempo o meno, con la velocità della luce il giorno arrivò, Jimin guardava il calendario con le mani tremolanti, era giunto il giorno del cambiamento, dell'annuncio, sarebbe potuto morire dall'ansia in un momento senza nemmeno percepirlo. Jungkook quella mattina gli aveva lasciato una lunga lettera sulla scrivania, mai da quando si erano conosciuti aveva prestato attenzione alla sua scrittura e alla sua calligrafia, eppure quel giorno mentre leggeva le dolci parole che il suo compagno aveva deciso di riservargli per scaldargli l'anima, si era reso conto di quanto personale fosse il suo modo di scrivere, le lettere più circolari sembravano gonfie come il suo ego, mentre quelle alte sembravano quasi tirate con violenza sul foglio come se fosse stato il suo lupo a scriverle, le lettere maiuscole invece erano elaborate ed eleganti che sembravano quasi disegni.
Il suo nome. Quel "Jimin" scritto con dolcezza, si poteva percepire, la prima lettera curata nei minimi dettagli, sembrava uscita da un manoscritto di qualche secolo prima, scritto da abili amanuensi.
Ripiegò la lettera e la nascose nella giacca. Jungkook quella mattina era corso in ogni luogo esistente per preparare l'annuncio al limite del perfetto, come era solito fare, ma per quanto lo ignorasse, l'ansia lo logorava dentro, la paura di non mantenere la promessa che aveva fatto, la paura di vedere crollare Jimin dal suo trono che aveva creato con tanta fatica.
Doveva fidarsi.
Di sé stesso e del mondo.
Erano le 11:57 di mattina quando Jungkook mise nuovamente piede nell'ufficio, davanti a lui si presentò la scena di Jimin pallido in viso da fare concorrenza al bianco latte della camicia che indossava.
Jimin alzò lo sguardo appena sentì la porta aprirsi, cercò di alzarsi ma le sue gambe sembravano essersi prese il resto della giornata di riposo e di aver deciso di abbandonare il loro lavoro. Il moro si gettò verso di lui e lo raccolse prima che potesse toccare terra.
<<Ti prego stai seduto>> gli disse con tono fermo.
Jungkook prese la sua sedia e la portò accanto a quella del compagno <<Nessuno mi allontanerà da qui>> disse serio guardando l'altro. Niente di più. Una sola frase mentre si sedeva. I suoi occhi scuri incastrati in quelli di Jimin, come a sigillare un'altra promessa, quella di cui aveva più bisogno, ancora.
Toccava a Jimin dare l'annuncio. Gli sarebbe bastato premere il pulsante del mouse, teneva l'indice appoggiato sopra senza la forza per premerlo.
<<Non ce la faccio>> sussurrò abbassando la testa <<Sono... debole>> dichiarò togliendo definitamente la mano dal tasto.
Jungkook gli strinse il viso tra le mani <<No.>> disse convinto. <<Hai solamente paura delle conseguenze e non ti fidi della mia promessa>>
<<No!>> squittì Jimin colpito sul personale <<Io mi fido di te e della promessa, solo->>
<<Allora premi quel dito>> i suoi occhi iniziarono a scintillare di rosso e il biondo percepì calore all'altezza del suo marchio. <<Ricorda cosa ho fatto con queste>> mostrò l'accenno di zanne che si era fatto largo nei suoi denti con un leggero cambiamento <<quando qualcuno ha osato farti del male>>
"click"
-Pagina Aggiornata-
Il suo cuore si fermò per un momento, si strinse a Jungkook e stropicciò una parte del completo da lavoro per aggrapparsi a lui, il moro lo guardò silenzioso e strinse la giacca del compagno a sua volta per dargli sicurezza.
<<Non voglio vedere cos'hanno da dire... guarda tu, se vanno bene dimmi, se no io me ne vado da un'altra parte del mondo, ci sono dei bei posti in Italia>> iniziò a farneticare il biondo spingendo la sedia lontano dalla scrivania.
<<Nessuno andrà da nessuna parte>> disse semplicemente l'altro aprendo ogni loro social per osservare i commenti freschi di notizia.
I suoi occhi scorrevano rapidi sui continui nuovi post che spuntavano a distanza di qualche secondo, aveva già una vaga idea di cosa avrebbe provocato una notizia del genere, ma sorprendentemente rimase senza parole. Jimin aveva dalla sua il fatto di essersi sempre messo in difesa degli omega quindi gran parte di quelli che prima si vedevano solo come persone "ascoltate" ora si vedevano come persone "rappresentate". Sorrise guardando lo schermo ma senza proferire alcuna parola, Jimin era a qualche metro da lui che nascondeva il viso dietro il braccio, per negarsi da solo anche la curiosità di poter alzare lo sguardo e leggere qualcosa di sfuggita.
<<Min>>
Il biondo saltò dalla sedia.
<<Eh?>> rispose a voce tremante, sentiva di poter piangere da un momento all'altro.
Nuovamente il silenzio pervase l'ufficio.
Come in ogni cosa esistente nel mondo, vi era chi approvava e chi no, Jungkook era arrivato nella parte più oscura, faticava a leggere per la rabbia che lo percorreva, ma sapeva di doversi dare un contegno, per quanto le minacce di morte e gli auguri di stupro strappavano via ogni minimo limite di reazione che si era imposto.
Respirò profondamente.
Caricò la pagina per la millesima volta e prese la sedia di Jimin <<Vieni qua>> disse tirandolo verso la scrivania. <<Leggi>>
Il biondo tolse con una lentezza estenuante il braccio dalla sua visuale, si fidava di Jungkook, ma allo stesso tempo aveva talmente tanta paura da non riuscire a spiegarlo, talmente tanta che sentiva come il suo corpo fosse stretto in qualcosa di invisibile, immobilizzato e lasciato largo appena per farlo respirare a malapena.
Guardò lo schermo ed iniziò a guardare commenti su commenti, chi avrebbe voluto saperlo prima, chi si vantava della notizia con dei "Ma io lo sapevo già", chi invece non riusciva a smettere di piangere per la felicità, chi invece lo ringraziava del suo coraggio per aver rischiato così tanto per un sogno e ovviamente alcuni erano indignati per essere stati presi in giro, Jimin però, contro anche ogni sua stessa aspettativa, abbassò lo sguardo nel leggere l'ultima frase.
In fin dei conti era vero.
Dalla prima volta che aveva scelto di metterci il viso e l'intero suo essere in qualcosa che gli aveva donato voglia di vivere e sogni, sapeva che avrebbe dovuto intraprendere la strada più tortuosa, quella piena di discese e di salite, quella che l'avrebbe spogliato di tutte le sue forze per dargli qualcosa in cambio.
Però dopo anni nel mondo della moda, a capo dell'agenzia più popolare e rinomata della Corea insieme al suo compagno, con in grembo loro figlio, l'unica cosa negativa era una persona frustrata che si era arrabbiata con lui per un... dettaglio.
Jimin scoppiò in una fragorosa risata e Jungkook impallidì confuso.
<<Tu sei l'unico che mi ha scoperto>> ridacchiò <<gli altri mi hanno sempre creduto>> alzò il viso e sorrise. <<Ho vinto io>>
Jungkook sorrise a sua volta <<Prima mi fai preoccupare e poi ridi, ti diverti a mandarmi in tachicardia?>>
Jimin rise e si abbandonò in un abbraccio stretto con il suo compagno dove decise di poggiare la testa sul suo petto.
Aveva già tutto, non aveva bisogno dell'approvazione di nessuno, non più.
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𝐌𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞 • 𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤
Fanfiction~in corso~ > > -Omegaverse -fluff -smut -angst (happy ending) -mpreg -boyxboy -don't like don't read Menzioni: -stupro -morte -violenza Also: -NamjoonxSeokjin -TaehyungxYoongixHoseok Theme song: Animals by Maroon 5 Goals: #1 - omegaverse 6/2/2...