𝐌𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞 • 𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤

Ottantasei

Negativo, negativo, negativo e negativo, anche il suo umore era al negativo, perché sotto terra non bastava più, in una scala da uno a dieci, lui si trovava al meno dodici.

<<Amore...?>> chiese Jungkook appoggiato alla porta del bagno.

<<N-no>> rispose Jimin coprendosi la bocca per non lasciar uscire i singhiozzi, era il suo quarto risultato, si sentiva sempre più perso e senza motivazione, si sentiva vuoto. Gli era capitato già una volta di piangere mentre lui e Jungkook tentavano, le carezze del compagno non bastavano più, lui voleva quel bambino, voleva il loro piccolo.

Il moro entrò nel bagno stringendo il più piccolo tra le braccia, lasciando sfogasse la sua frustrazione sulla sua spalla e sul suo petto.

<<Il mio corpo è fatto apposta, perché non funziona più>> pianse alzando il viso <<Sono rotto?>>

Jungkook sentì il suo cuore preso e strappato in un solo istante vedendo gli occhi pieni di dolore di Jimin. <<Non sei rotto... Sei troppo alpha amore>> sorrise Jungkook facendo scivolare una lacrima sulla sua guancia.

<<Perdonami>> singhiozzò Jimin nascondendo il viso sul petto dell'altro.

<<Va bene, va bene>> ripeteva quasi come un mantra accarezzandogli i capelli biondi. <<Vuoi che proviamo un ultima volta e poi iniziamo a guardare per le adozioni?>> chiese dolce.

Jimin annuì piano, non era sicuro di reggere un'altra delusione, non era sicuro di poter alzarsi da quel pavimento e dire "ok ho fallito". Perché era quello che aveva fatto, come alpha e come omega, era diventato una via di mezzo tra le due, troppo poco per essere alpha e troppo per essere omega.

<<Ricordati che sei perfetto>> gli sussurrò Jungkook, conoscendolo ormai troppo bene per sapere cosa gli passava per la testa.

Jimin sorrise debolmente, il suo calore era ormai quasi finito, quindi avevano forse l'ultima prova da fare, le emozioni di Jimin erano talmente forti da schiacciare il suo libido sotto i piedi, mai avrebbe pensato che per perdere i sintomi del calore avrebbe semplicemente dovuto soffrire come un animale maltrattato.

<<Piccolo ascoltami>> sussurrò Jungkook dopo averlo riportato in camera, seduto sul grande e comodo letto. <<Non voglio tu soffra per questo>> lo guardò con dolcezza stringendo le mani tra di loro. <<Io ti amerò sempre, incondizionatamente>> sorrise prendendo il viso del più piccolo per baciarlo con amore e premura, accarezzando le sue labbra con le proprie, facendo giocare la sua lingua con quella timida e più calda dell'altro, bastò poco a risvegliare il calore di Jimin e fargli sentire subito i brividi di eccitazione lungo tutto il basso ventre.

<<Jungkook io voglio essere il tuo sogno>> sussurrò Jimin timido.

<<Lo sei già, la nostra vita e il tuo essere>> spiegò lasciando trasparire un sorriso <<Sono il mio sogno>>

Il cuore di Jimin saltò un battito a quella dolcezza e come risposta involontaria si coricò sopra il compagno.

<<Allora fammi un favore>> disse nuovamente sottovoce come per paura di rompere l'atmosfera. <<Scopami con tutto l'odio che provavi per me all'inizio, fino a che non ne posso più>> strinse la maglia dall'altro. 

Jungkook d'istinto arrossì a quelle parole, fino a qualche secondo prima stava dicendo parole d'amore per tranquillizzarlo da quella delusione, ora gli ormoni avevano fatto il suo corso, il suo calore era tornato come una tempesta.

Sorrise, gli strinse la mano al collo per metterlo sotto di lui e si mosse unendo i loro bacini anche attraverso la stoffa dei vestiti <<Ai suoi ordini>> scherzò spogliandosi e spogliandolo a sua volta, con una fretta e una foga che lo lasciarono completamente a bocca aperta.

Nonostante tutto, Jimin aveva bisogno di sentirsi così, bramato, desiderato, voluto, in ogni modo che l'altro riuscisse a dimostrargli.

Le sue insicurezze crescevano a vista d'occhio da quando aveva iniziato a sentirsi di non appartenere a nessun secondo genere, ma Jungkook era sempre stato lì, a baciarlo, ad amarlo, a dirgli che era tutto ok, non gli importava minimamente se il suo compagno si fosse identificato come alpha, piuttosto che come omega, lui era innamorato, innamorato come un pazzo, di ogni cosa che quell'uomo riusciva a tirare fuori. Era innamorato della sua testa calda, della sua dolcezza, dei suoi cambi improvvisi, del suo perfezionismo nel lavoro e nell'arredamento della loro casa, della sua tenacia e di tutto quello che avrebbe ancora potuto fargli conoscere.

Jungkook si era fatto rapido strada dentro il corpo minuto dell'altro, spingendo con tutta la sua forza animale, portando Jimin al limite in poco tempo, forse troppo poco, ma nonostante il liquido che gli cadeva sulla pancia, l'altro non sembrava intenzionato a fermarsi. Il biondo si dimenava sul letto cercando di trovare l'aria da respirare tra un gemito e l'altro. Troppo preso da quella situazione per cercare di fare più cose contemporaneamente come respirare e sentire tutto quello che l'altro gli stava offrendo.

La mano di Jungkook stringeva sulla sua intimità facendogli sentire due tipi diversi di piacere, che nel loro insieme sembravano mandarlo in paradiso, o nel girone dei lussuriosi all'inferno, dipendeva dai punti di vista.

<<Ti prego>> gemette il biondo quando sentì il moro rallentare e la presa su di lui alleggerirsi poco prima del suo secondo orgasmo.

Il moro si fece crescere uno sguardo malizioso e perverso sul viso, si chinò sul corpo dell'altro muovendosi lentamente, il giusto per sentirlo lamentare sotto di sé. Gli prese i fianchi e riprese a spingere dentro di lui a intervalli, assicurandosi di andare fino in fondo. <<Il tuo corpo deve capire chi comanda>> sussurrò, aprendo ancora di più le gambe del biondo per avere più libertà di movimento.

Jimin cercò di parlare e di rispondere, ma quei colpi così precisi riuscivano soltando a fargli girare gli occhi all'indietro.

<<Vi voglio>> disse infine Jungkook riprendendo il suo ritmo animale, facendo venire il compagno per la seconda volta con un grido, mentre si assicurava di riversarsi più in profondità possibile tenendolo stretto a sé.

Poteva non andare a buon fine, ma Jimin se lo sarebbe ricordato a vita.