Ventisei

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La mattina successiva sembrava essere tornato tutto alla normalità, Jimin aveva iniziato ad evitare il collega dopo quello che era successo il giorno prima, controllava assiduamente il calendario preoccupato, era passato quasi un mese dalla sfilata in comune, ciò significava solo una cosa, che doveva per forza stare lontano da Jungkook. Intanto però, continuava a lavorare come i vecchi tempi, ignorando le provocazioni continue dell'alpha con cui lavorava, più che altro perché se lui e il suo lupo erano la stessa persona, come diceva, non avrebbe mai spifferato niente. Nonostante continuasse assiduamente a pensare a quel bacio, voleva a tutti i costi distanziarsi da Jungkook per tornare ad avere la sua indipendenza.

<<Park, non penso sia difficile scegliere un colore per dei pantaloni>> sospirò Jungkook dalla sua scrivania, aspettando il file dal collega per poter approvare il completo.

<<Silenzio Jeon, la moda ha i suoi tempi>> aveva detto pacato, confrontando un colore rosso bordeaux con un marroncino legno ciliegio.

Jungkook stava cercando un modo semplice e diretto per far cadere Jimin ai suoi piedi, non era tipo da smancerie o da romanticismo, non si sarebbe mai presentato in ufficio con un mazzo di rose e una prenotazione in un hotel di lusso per loro due. Però voleva a tutti i costi averlo per sé, il problema era quella storia futile del "lupo e persona" che lui continuava a dividere.

<<Ho fatt->>

<<Jimin vieni qui>>

Quella frase riportò il più grande indietro nel tempo, ma questa volta non si alzò. <<Che vuoi?>> ringhiò inviando la bozza del completo.

<<Averti vicino qui>> disse pacato.

<<E io non voglio>> rispose aspro esaminando la giacca dello stesso completo.

<<Perché no?>>

<<Perché ti odio>>

<<Però mi hai baciato>>

<<Mi hai costretto>>

<<Mi hai preso tu il colletto>>

<<Si può sapere che cazzo vuoi da me?>> alzò la voce Jimin voltandosi verso il collega, arrabbiato come non mai.

<<Vederti perdere il controllo mi eccita sai?>> sussurrò Jungkook alzando un sopracciglio maliziosamente.

<<È un problema tuo, se devi masturbarti fallo lontano da qui>> sospirò Jimin, ormai compreso di star facendo il suo gioco.

<<Ah non vuoi sentire il mio lupo gemere il tuo nome?>>

Quella frase colpì Jimin quasi come un treno, i ricordi vividi della sua prima volta gli si stavano scaraventando addosso uno dopo l'altro, quel giorno si era veramente unito al suo lupo e a distanza di quasi un mese ringraziava di essere stato da solo.

<<Da quello che so un omega non accoppiato rischia tanto durante il calore>> disse alzandosi il moro, Jimin era stato uno stupido il giorno prima a dirgli quando aveva avuto il calore, ora lui sapeva benissimo quanto lo avrebbe avuto di nuovo. <<Non vuoi essere al sicuro?>> sorrise poggiando le mani sullo schienale della sedia per poi appoggiarsi di peso e ispirare quel dolce profumo vicino al suo collo. <<Potresti spacciarti per alpha più facilmente con il mio odore addosso>> gli sussurrò all'orecchio imitando un diavolo tentatore, perché voluto o no, Jungkook sapeva i punti deboli di Jimin.

<<Pensi che cada ai tuoi piedi con queste tentazioni da due soldi Jungkook?>> sorrise ironico il biondo voltandosi verso l'altro.

<<Hai ceduto con poco principessa, non puoi fingere di fare tanto il duro con me ora>> sorrise a sua volta Jungkook girando la sedia del collega fino ad avere il suo viso vicino al proprio. <<Siamo lupi Jimin, cos'ho che non va come potenziale compagno?>> sussurrò ancora, quasi con tono triste.

<<Perché ti importa così tanto ora?!>> si spaventò Jimin a quella domanda, in un paio di giorni Jungkook era cambiato da un odio profondo fino a volerlo morto, a un bramarlo continuamente.

<<Non è importante, rispondi alla mia domanda>>

<<Tu rispondi alla mia.>>

Jungkook sospirò <<Facciamo così.>> propose prendendo tra le dita il mento dell'altro. <<Siccome vivi in funzione della tua azienda, che ora è nostra, faremo un periodo di prova come nel lavoro, se riesco a prendermi anche te oltre al tuo omega allora dovrai lasciare che ti morda, altrimenti divideremo nuovamente le aziende, non avrai più niente a che fare con me e non dirò a nessuno del tuo segreto>>

<<Sei così convinto che cederò?>> alzò un sopracciglio il biondo.

Jungkook si avvicinò velocemente a lui di quei pochi centimetri che li dividevano rubandogli un bacio <<Io lo so che cederai principessa>>

<<Perché vuoi così tanto marchiarmi?>> chiese di nuovo.

Jungkook sorrise, c'erano così tante cose che quel biondino non sapeva di lui, forse troppe, ma di certo non gliele avrebbe raccontate in un momento di serietà tra loro come aveva fatto l'altro il giorno prima. Jungkook aveva molta più esperienza nell'autocontrollo, anche nel parlare.

<<Magari te lo dirò mentre lo faccio>>  sorrise malizioso il moro. <<Ora è meglio che finiamo questa collezione.. Finché i media parlano di noi>>

Jimin sospirò, quella vicinanza gli stava rendendo difficile il ragionamento. <<Stanno finendo le bozze e la collezione è troppo vuota>> spiegò.

<<Se vuoi a casa mia ho portato le bozze scartate dell'ultima collezione, possiamo prendere qualche idea da lì>> propose Jungkook.

<<Non verrò a casa tua>> rispose veloce Jimin allontanandosi un po' per riprendere fiato da quell'immersione nel profumo di alpha che emanava Jungkook.

<<Allora rimani con tre capi come collezione>> fece l'occhiolino il più grande.

Jimin ringhiò <<Quando?>>

<<Domani mi prendo un giorno di pausa, tu porta il tuo bel culetto a casa mia>>

Jimin alzò velocemente la mano per lasciare un sonoro schiaffo sulla guancia dell'altro, ma la sua mano fu bloccata prima di toccare la pelle contraria.

<<Io non faccio niente a te, tu non fai niente a me>> sorrise Jungkook appoggiando la mano violenta di Jimin sulle sue stesse gambe.

<<Torna a lavorare pervertito>> sibilò Jimin facendo ridere l'altro.

Si Jungkook aveva ragione, farlo impazzire lo divertiva proprio.

𝐌𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞 • 𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora