Venticinque

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I brividi erano l'unica cosa che ancora riusciva a percepire, Jungkook non accennava ad allontanarsi ma anzi, sembrava un lupo libero la notte di luna piena, continuava a baciarlo lentamente bagnandosi le labbra con la saliva che usciva dai loro baci umidi. Jimin tremava, ma non per paura, sentiva qualcosa dentro che lo spingeva a continuare, che lo costringeva a non staccarsi da quel contatto così forte ma così delicato che gli stava facendo volare le farfalle e tutta la fauna del mondo nello stomaco. Aveva i pugni stretti che stringevano la giacca di Jungkook, in tutto quell'insieme di emozioni Jungkook sorrideva. Era riuscito a calmare quel disturbo che gli attanagliava il petto da tempo, ora aveva tutte le risposte, ma si rese conto in quel momento di non aver fatto tutte le domande.

Jimin lo allontanò <<Sei felice ora?>> ansimò ancora con le gambe pronte a sciogliersi sotto il suo peso.

<<È quello che volevi anche tu>> sorrise Jungkook cingendogli un fianco, attirato ancora da quel profumo.

<<No>> disse serio Jimin, battendo il pugno sul petto dell'altro. <<È quello che voleva il mio lupo, io con te non voglio niente a che fare.>> scandì bene prima di allontanarsi.

Jungkook però non volle lasciarlo andare e lo rapì nuovamente prendendolo per il polso. <<Tu e il tuo lupo non siete la stessa cosa?>> scherzò il ragazzo alzando un sopracciglio.

Jimin si girò, non aveva senso continuare a lasciare le frasi a metà, Jungkook sapeva già il suo più grande segreto, aggiungergli i dettagli lo avrebbe solo fatto sentire più uno schifo di quello che già era. <<No, io sono Jimin, Park Jimin, il CEO della più grande azienda di moda che la Corea abbia mai visto, sono la persona che tutti conoscono, che tutti ammirano, sono la persona che vuole proteggere la sua famiglia da gente meschina e approfittatrice come te e il tuo gruppetto di alpha con manie di grandezza, sono quello che ogni giorno per anni ha rischiato la sua vita soltanto per fare quello che ama fare e tu>> gli puntò un dito contro il petto <<Sei solo un bambino, convinto che il secondo genere sia tutto, non hai mai saputo fare altro che basarti sulla tua posizione nella società per avere ciò che vuoi. È questa la più grande differenza tra me e te Jeon, io non mi abbasserò mai a vivere secondo ciò che vuole il mio lupo, solo io posso controllarmi, non può farlo il mio lupo e non puoi farlo tu.>> concluse allontanandosi.

<<Fermo>> lo chiamò Jungkook seguendolo e avvicinandosi ancora <<Non permetto a nessuno di parlarmi in questo modo, non mi interessa niente di cosa credi di essere, ma non viviamo nel mondo dei sogni Park il tuo posto non sarà mai dietro quella scrivania, tu e tutti quelli come te avete un solo scopo e non si tratta di comandare persone più forti e intelligenti di voi>>

<<Più intelligenti?>> rise Jimin <<Guardati, nella mia azienda, perché hai scoperto che lavorando con me avresti guadagnato di più, sei e sarai sempre il numero due, perché quando si parlerà di moda il primo nome che verrà in mente sarà il mio. Sai cosa? Spiffera a tutti che sono omega, dillo, voglio vedere chi ti crederebbe, alla nostra sfilata in comune io avevo il calore eppure ero in prima fila accanto a te, che ti guardavo mentre il tuo lupo urlava soltanto di volermi fottere. Tu eri all'oscuro di tutto e ancora ti ritieni più intelligente di me Jeon?>> sorrise aspro.

<<Chiudi quella bocca>>

<<Oh si che altro, volevi tanto farmi del male dopo aver scoperto la verità non è vero? Eppure guardati>> un lampo di luce gialla illuminò i suoi occhi <<Diventi così debole se ti guardo così, eppure non sto facendo niente, solo comportandomi come voglio io, questo è perché tu sei solo un lupo dalle sembianze umane, io sono un umano che può essere anche lupo>> ringhiò infine prima di uscire definitamente dalla stanza e dirigersi a pranzo nonostante l'ora tarda. Ora aveva fame.

Jungkook era appoggiato al muro ancora frastornato da quell'insieme di parole, l'ultima frase lo aveva colpito come un calcio in pieno viso. Lui aveva sempre vissuto come alpha e poi come persona. Jimin non l'aveva mai fatto. Se fosse stato quello il motivo che rendeva il suo lupo così forte contro di lui? Cosa avrebbe dovuto fare? Ignorare il suo secondo genere e comportarsi come se vivesse in una popolazione come un'altra. Avrebbe dovuto smettere di annusare una persona prima di parlargli? Lo aveva fatto per anni e non poteva così dal nulla smettere. Però se fosse riuscito a dividere il suo lupo, non avrebbe più avuto bisogno di Jimin.

Era talmente confuso da non riuscire ad elencare con un ordine preciso le domande che gli si stavano ammucchiando nel cervello. La prima domanda era, voleva effettivamente liberarsi di Jimin? No, non proprio, se il destino aveva scelto lui come suo compagno c'era un motivo, quelle labbra che aveva avuto l'onore di assaggiare, non era stato tutto un caso fortuito. Siccome lui stesso sapeva di essere parte del suo lupo, quello che voleva la sua parte primitiva, lo voleva anche lui.

L'avrebbe conquistato, il suo omega già gli apparteneva, l'aveva dimostrato quel cedimento. Ora doveva conquistare Park Jimin, doveva mostrargli la parte migliore di sé stesso per averlo tutto per sé, per rendere felice entrambi i suoi lati. Magari alla fine avrebbe pure trovato un modo per divertirsi, dopotutto amava provocarlo, vederlo arrabbiato, irritato, adirato nei suoi confronti.

Sorrise, girando tra i manichini con sopra gli abiti da loro approvati. <<Adesso inizia il vero divertimento... Vediamo se cambio prima io idea>> disse passandosi tra le dita il tessuto di una giacca <<O sarai tu a cadere tra le mie braccia>> sorrise infine, accarezzando il busto del manichino come fosse il corpo esile di Jimin.

𝐌𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞 • 𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora