Cinque

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Già, di certo non lui, ma sapeva che se lo avesse fatto, avrebbe cancellato anche il più piccolo dei dubbi, chiunque avrebbe potuto rispondere "È omega?" "No, era presente alla sfilata durante il periodo di calore, è un alpha". Doveva a tutti i costi trovare il modo per presentarsi.

<<Sono quasi d'accordo con lei Jeon, quasi mi sorprende>> sorrise Jimin tenendo lo sguardo sull'altro che sembrava aver dimenticato il significato di "spazio personale".

Un improvviso bussare divise i due ragazzi, così vicini da poter percepire l'odore dell'altro come fosse il proprio. Nuovamente Ryujin entrò nella stanza scusandosi <<Signor Park la prego di perdonarmi, il Signor Min chiede di lei piuttosto urgentemente>> la ragazza tremava era evidente e Jimin non aspettò un secondo di più prima di gettarsi fuori dalla sala riunioni per uscire dall'azienda e trovare Yoongi nel parcheggio appoggiato alla sua Palisade.

<<Che succede Yoongi?!>> corse velocemente nella sua direzione.

<<Sali in macchina>> disse serio

<<Non ho finito il turno che succede?>>

<<Sali in macchina ti ho detto>>

<<Mi vuoi dire che è successo!>>

<<Changbin!>> gridò Yoongi zittendo all'istante Jimin, per poi abbassare la voce <<Era da solo a casa sta mattina, gli alpha amici di quello stronzo di Jeon sono entrati per smascherare te, lui ha provato a fermarli... ma>> iniziò a singhiozzare.

<<No aspetta Changbin era in calore questa settimana...>>

<<L'hanno ucciso Jimin, stuprato e ucciso. Io e te ce ne andiamo, non perderò nessun'altro per colpa tua>>

<<Per colpa mia?! Chi ti ha dato tutti i soldi per vivere in quella casa e comprarti quella maledetta macchina? Chi rischia di morire ogni giorno qui? Non di certo tu mio caro!>>

La voce di Yoongi cambiò nuovamente, era chiaramente sconvolto, tanto da accusare anche il suo migliore amico, quasi fratello, per sentirsi meno colpevole riguardo quello che era successo.

<<Scusami... non volevo dire questo>> si gettò su di lui per abbracciarlo <<Jimin... non profumi nemmeno più, cosa ti stai facendo?>> lo guardò con occhi lucidi e colpevoli.

<<Ascoltami, daremo a Changbin tutto quello che merita e che la vita non gli ha dato, gli alpha che lo hanno aggredito verranno presi e mi assicurerò di farli passare per la pena di morte ok? Ma se vogliamo una vita da alpha io devo tornare dentro e fare quella maledetta sfilata entro la prossima settimana>> sorrise Jimin credendo di tranquillizzare il suo amico.

<<Jimin, la prossima settimana tu cominci il calore, non ho intenzione di perderti perché devi comportarti come tutti i lavoratori, soprattutto come lui! No Jimin non puoi.>> Yoongi si sentiva sempre più inutile e senza valore, sapeva bene che il meglio della sua vita era arrivato insieme all'esplosione dell'azienda di Jimin, sapeva che se ora poteva permettersi cure e medicazioni per la sua spalla era merito suo e di nessun'altro. Ma sapeva anche che quel ragazzo era tutto per lui, l'aveva salvato una volta e sarebbe stato pronto a farlo altre milioni di volte, ma lo voleva nella sua vita e non avrebbe mai accettato di perderlo neanche per un millesimo di secondo.

<<Yoongi è la nostra occasione, se lo faccio e va tutto bene, poi nessuno più tenterà di smascherarci o di farci del male, è una piccola fatica che devo fare per essere finalmente liberi da ogni tipo di dubbio.>>

<<Jimin ti prego è ben altro di una semplice fatica->>

<<Lo sapevo>> rise una voce dietro di loro <<Park Jimin e il suo dolce omega, sapevo che eri accoppiato per tenere così tanto a loro>> i capelli corvini di Jungkook fecero capolino fuori dalle porte vetrate che segnavano l'ingresso dell'azienda e si avvicinò ai due.

<<Signor Jeon potrebbe anche non immischiarsi negli affari degli altri>> disse serio Jimin, nascondendo Yoongi dietro di sé, come per proteggerlo.

<<Oh non si preoccupi Park non voglio toccare nessun omega, se vuole posticipare la sfilata per stare accanto al suo omega durante il calore.>>

Jimin sentiva che quella era una semplice provocazione, come se lui non sapesse che un omega già accoppiato non poteva essere violentato da nessuno perché emanava il profumo del suo alpha.

<<Lui sarà al sicuro, la sfilata è già stata decisa per la settimana prossima>> disse Jimin serio nascondendo Yoongi dietro il suo corpo.

<<Allora ci vedremo alla sfilata, le invierò il giorno e l'ora via e-mail>> sorrise fiero prima di avvicinarsi alla macchina vicino la loro <<Taehyung, Namjoon andiamo>> disse quasi come un ordine, facendo accomodare il ragazzo dai capelli argetei al posto di guida, il ragazzo dai capelli scuri e lo sguardo tagliente nel sedile del passeggero e lui si mise ad occupare i posti dietro. <<Alla prossima settimana Park Jimin>> sorrise prima di lasciare il parcheggio dell'azienda.

<<Non farlo Jimin...>> supplicò Yoongi mentre stringeva il completo dell'altro. <<Non voglio che>>

Jimin lo interruppe <<Andrà tutto bene! Smettila di pensare così, oggi andrò dal medico e gli spiegherò la situazione ok?! Avrà i farmaci per tenermi al sicuro, per tenerci al sicuro, va bene?!>>

Il corvino rimase in silenzio con lo sguardo collegato a quello del suo migliore amico, sentiva gli occhi pizzicare e le lacrime che volevano uscire come un fiume dal suo letto dopo un lungo temporale.

<<Finita la sfilata vi porto a casa tutta la collezione nuova, promesso>>

Yoongi non era convinto, per niente, nemmeno l'ultima frase di Jimin che sarebbe dovuta sembrare "rassicurante" non l'aveva tranquillizzato per niente, ma sapeva che se voleva vivere come aveva vissuto fin'ora doveva lasciar fare a Jimin quello che voleva anche perché, quando si metteva in testa qualcosa nessuno gli avrebbe fatto cambiare idea.

<<Torno dentro>> sussurrò Jimin prima di dargli un leggero bacio sulla fronte e allontanarsi per tornare in azienda.

𝐌𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞 • 𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora