Era impossibile negarlo nonostante ci provasse, non sapeva e non riusciva a capirne il motivo ma, tutto quello che Jimin sapeva era che il suo calore non era mai stato così ingestibile come in quel momento, mentre si dirigeva verso casa con la sua macchina gli sembrava di avere il riscaldamento al massimo nonostante fosse spento, le sue gambe faticavano a premere sull'acceleratore e frizione tanto erano deboli e tremolanti.
<<Devo arrivare a casa>> si ripeteva come un mantra, per essere sicuro di stare concentrato sulla strada, le sue mani stringevano il volante come se fosse la sua ultima speranza di vita. Yoongi aveva ragione a volerlo tenere a casa quella mattina, ma comunque non riusciva a capire perché il suo corpo reagisse in quella maniera quando, per anni, l'aveva superato addirittura rimanendo in ufficio, parcheggiò velocemente l'auto nel giardino della sua villa e chiamò immediatamente Yoongi per far si che lo aiutasse ad entrare in casa, si sentiva debole e indifeso. Il ragazzo lo raggiunse correndo, ancora vestito da casa e con la vestaglia addosso, aprì la portiera e abbracciò Jimin aiutandolo ad uscire dalla vettura, il biondo tremava ed era caldo, il suo respiro era corto e discontinuo, vista la situazione decise di non fargli la ramanzina sul "restare a casa" che lui stesso gli aveva fatto qualche ora prima.
Una volta in casa Jimin si gettò in camera sua, levandosi il completo da lavoro e, rimasto in boxer si gettò sul suo letto. Normalmente questo gesto lo calmava, sentire le lenzuola contro la sua pelle, la morbidezza del cuscino sulla sua testa, riuscivano a rilassarlo. Questa volta no, nuovamente quella sensazione strana si fece largo dentro di lui, era tutto diverso, sentiva di volere di più, di avere qualcuno che si prendesse cura di lui, che gli desse piacere durante il suo calore, che gli curasse quel dolore che sentiva tra le gambe, voleva tanto, ma l'unica persona che gli venne in mente lo fece rabbrividire. Sapeva che quelle emozioni e sensazioni erano date dal suo genere secondario, sapeva che era il suo "essere omega" che gli stava mettendo in testa idee del genere, anche perché il vero Jimin non avrebbe mai pensato a cose di quel tipo.
Nonostante cercasse di calmarsi il suo corpo lo stava chiamando, chiedeva attenzioni, chiedeva le sue attenzioni, preso da un impeto di disperazione, per la prima volta nella sua vita allungò la mano fino al suo membro, nascose il viso nel cuscino tanto si sentiva in imbarazzo ed iniziò ad accarezzarlo piano, un tremolio più forte si impossessò del suo corpo a quel contatto e un lamento delicato lasciò le sue labbra andando a infrangersi contro la federa del cuscino.
La sua idea di vita stava lentamente crollando, da quando aveva deciso di intraprendere la sua strada, sapeva che non doveva farsi contagiare dal suo essere omega, non doveva bramare il piacere dato da un alpha, non poteva dipendere da chiunque sarebbe potuto essere il suo compagno, voleva bastarsi da solo e vivere senza essere marchiato da nessun alpha. Per non avere il rischio di cedere per qualunque motivo a qualcuno si era vietato di provare piacere, anche durante il suo calore, avrebbe preferito di gran lunga urlare per una settimana di fila che cedere, allora perché ora si sentiva così vulnerabile con le sue mani su di lui, leggere e tremolanti che emanavano da sole la paura di quel gesto che stava compiendo.
<<Jimin stai bene?>> chiese Yoongi al di fuori della porta, prima di andare lui stesso a chiudersi nella sua stanza per il calore imminente.
Jimin spalancò gli occhi e tirò indietro la sua mano come se si fosse improvvisamente scottato <<s-si Yoongi... prenditi cura di te>> rispose tremolante.
Subito Yoongi attraversò il corridoio per dirigersi in camera sua e il biondo rimase quasi scioccato a guardare la sua mano, l'aveva fatto davvero? si, il suo cuscino avrebbe anche potuto confermare per ciò che aveva sentito uscire dalle labbra di Jimin che nessuno, nemmeno Jimin stesso aveva mai anche solo percepito.
Aveva ceduto e sentiva il bisogno di cedere ancora, aveva vissuto così tanto tempo senza, possibile che non riuscisse a farne a meno adesso? cos'era cambiato dallo scorso mese che gli aveva accentuato l'intensità del calore? Magari il fatto che volesse cedere di nuovo a quella sensazione di brivido era dato dal fatto che aveva iniziato a cedervi, se si fosse spinto oltre il limite magari poi non avrebbe più avuto alcuna voglia, bastava solo allungare nuovamente quella mano, provare, testare, fino a dove il suo corpo avrebbe resistito prima di lasciarlo senza forze.
Solo allungare quella mano per tornare a sfiorarsi, perché non riusciva? Si sentiva come bloccato, come se il dubbio del volere sempre di più successivamente si fosse cementato nel suo cervello, doveva tenere in conto anche quello, se alla fine fosse entrato in un vortice in cui l'unica cosa che voleva era solo piacere, sempre di più e nessuno avrebbe potuto darglielo e soprattutto lui non voleva trovare nessuno che glielo desse.
Sospirò affranto nascondendo nuovamente il viso per non vedere cosa stava andando a fare esattamente, fece scivolare la sua mano lungo tutto il suo petto, accarezzò la pancia e si addentrò oltre i boxer, incontrando nuovamente il suo membro duro, iniziò subito a "giocarci" con i movimenti delicati e imbarazzati di qualche minuto prima, stringendo a sé il cuscino per nascondere il suo viso caldo e rosso.
Un sospiro lasciò le sue labbra.
<<Jungkook...>>
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𝐌𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞 • 𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤
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