Trentacinque

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<<Non avrei dovuto farlo>> sospirò Jimin allontanandosi dall'altro.

<<Vieni qui>> Jungkook gli prese il polso e lo avvicinò a sé. <<Perché fingi di non volermi, di odiarmi, so che non è così>>

<<E sbagli Jungkook, io ti odio con tutto il mio cuore>> disse serio.

<<Vuol dire che ci sono già dentro?>> sorrise il più alto. <<Jimin se la tua paura è quella che succeda qualcosa durante il tuo calore mentre siamo via...>> prese coraggio con un profondo respiro <<Non sono una bestia, non ho mai fatto niente che tu non volessi>> odiava parlare così a cuore aperto ma vedere Jimin come qualche minuto prima lo aveva distrutto.

<<Come posso averne la conferma! Quando sono in calore è tutto diverso!>>

<<Jimin, se ti avessi voluto solo per quello, ti avrei marchiato a casa mia, o ancora prima quando ho scoperto tutto, ma non mi risulta di averlo fatto>> spiegò con fare supponente.

Jimin sospirò <<So che il mio lupo ti vorrà come io voglio respirare in questo momento... Quindi promettilo, prometti di non toccarmi, di non marchiarmi, di non fare nulla!>>

Il moro sorrise e gli baciò piano le labbra <<Mi hai già chiesto di essere toccato, però va bene, lo prometto>> sorrise.

Jimin rimase qualche secondo in silenzio ad osservarlo, non sapeva ancora se poteva fidarsi davvero di lui.

In quel momento però Seokjin entrò di colpo sorprendendoli con i visi vicini e le labbra umide.

<<Jimin mi serve- che cazzo state facendo??>> Jimin era ancora raggomitolato sulla sedia imbottita e Jungkook era leggermente accucciato alla sua altezza, non vide abbastanza in tempo la porta aprirsi e si allontanò quando ormai Seokjin aveva già visto.

<<Seokjin! Quante volte di ho detto di bussare>> strillò Jimin qualche tono più in alto del normale.

<<Che cazzo succede qui? Tu Jeon allontanati immediatamente.>> sbraitò avvicinandosi al biondo.

Jungkook semplicemente andò a sedersi sulla sua comoda sedia in silenzio.

<<Jimin che è successo?>> chiese preoccupato Seokjin, era entrato per ben altro motivo, ma ora sembrava passato in secondo piano dopo quello che aveva visto.

Jimin fece una piccola pausa prima di iniziare a parlare e lentamente spiegò a Seokjin... La verità. Si perché non poteva fare altro, lui si era fidato e gli aveva detto di Namjoon, ora toccava a lui essere sincero a costo di rischiare tutto. Si fidava di Seokjin, era un beta, forse lo avrebbe addirittura capito, magari non l'avrebbe accettato subito, però almeno avrebbe avuto la sicurezza di avere lui e Yoongi al suo fianco. Gli tremava la voce mentre parlava, mentre raccontava tutto a Seokjin, mentre sperava con tutto il suo essere che lui la prendesse meglio possibile.

<<Ecco perché tieni così tanto agli omega>> sorrise infine.

<<Seokjin io->> fu interrotto.

<<Va bene, sotto sotto sono fiero di te, sei da ammirare Jimin>> concluse Seokjin con un sorriso, un sorriso caldo, dolce, fraterno.

Le mani gli tremavano, non gli sembrava vero, si sentiva protetto e al sicuro.

<<E lui è...>> iniziò la frase il più grande guardando l'altro alla sua postazione solita.

<<Si è lui...>> doveva ancora capacitarsene, non riusciva a capire cosa avesse sbagliato nella vita per avere quello in cambio, forse tutta la fortuna che aveva avuto nel campo della moda andava tranciata via dalla sua vita sentimentale.

<<Jimin sono venuto qui per un motivo>> dichiarò Seokjin <<Namjoon ha il giorno libero il venerdì e io il sabato, gli ho chiesto di vederci fuori dall'ambito lavorativo e quindi volevo chiederti->>

<<Questo venerdì sei libero>> gli fece l'occhiolino Jimin.

<<Grazie! Ti adoro! Ti offro un caffè per tutte le volte che non ti ho ascoltato, grazie!>> gridò Seokjin saltellando dall'ufficio fino al corridoio.

<<Si sono io, ma tu ancora non ti lasci andare>> sorrise malizioso Jungkook guardando intensamente lo schermo del computer.

<<Voglio farmi desiderare>> rispose Jimin sensuale rimettendosi a sedere bene.

Jungkook si voltò <<Ti desidero già come un pazzo Jimin>> dichiarò mostrando i suoi occhi cremisi.

<<Dimostramelo>> lo provocò l'altro.

Il moro fece per alzarsi ma Jimin lo fermò.

<<No, da quella sedia>> alzò un sopracciglio.

<<Vuoi che->>

<<Io l'ho fatto su una scrivania a casa tua, sono sicuro potrai farlo su una comoda sedia>> si morse il labbro voltando la sedia verso di lui.

<<Jimin->>

<<Vedi che non mi desideri abbastanza>> lo provocò ancora.

<<E va bene>> sospirò Jungkook aprendo la giacca per lasciarsi più spazio e lentamente slacciò i pantaloni eleganti. <<Giuro che se entra qualcuno->>

<<Fai silenzio>>

<<Non darmi ordini>>

<<Sto aspettando>> sorrise Jimin facendo luccicare i suoi occhi giallognoli.

Jungkook tremò sotto quello sguardo e continuò a spogliarsi lentamente per provocare l'altro.

<<Non fare il prezioso come se non avessi mai visto niente>>

<<L'ultima volta che hai visto mi hai pregato Jimin>> ridacchiò Jungkook passando la mano su di sé attraverso i boxer scuri che aveva indossato quel giorno.

<<No non succederà di nuovo, questa volta lo spettacolo me lo godo io>> sorrise.

<<Ti odio>> dichiarò il moro con un sorriso sulle labbra, mentre la sua mano viaggiava oltre l'elastico dei boxer verso la sua mascolinità.

<<So che non è vero>> Jimin si piegò lentamente appoggiando i gomiti sulle sue ginocchia interessato alla situazione davanti a lui.

Jungkook piantò lo sguardo su quello dell'altro, muovendo lentamente la mano su di lui. <<So che vorresti essere al posto della mia mano>> sussurrò.

<<Se ti eccita di più sognartelo>> sorrise Jimin in risposta.

Al moro sfuggì un ansimo che colpì direttamente il basso ventre di Jimin. Forse non era stata proprio una buona idea richiedere quello, ma ormai era troppo tardi per interrompere tutto, ora poteva solo andare avanti.

𝐌𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞 • 𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora