Ottantasette

1K 90 51
                                    

Jimin aveva smesso di sperare, la loro notte di pura passione ancora gli saltellava per la mente, ogni tanto portandoli anche brividi sulla schiena e nel cuore. Quella mattina seduto sulla sua scrivania come il solito stava osservando la sua ultima collezione e la voce di Jungkook lo risvegliò quasi come una campana.

<<Stavo pensando>> iniziò per attirare la sua attenzione, per assicurarsi di essere ascoltato mentre parlava, Jimin si voltò, in segno di essere attento alle sue parole. <<Nel caso riuscissimo o adottassimo, non pensi sia meglio dirlo? Voglio dire se iniziassero a sospettare di più finiremmo in casini enormi>>

A Jimin si bloccò la saliva in gola <<Dirlo?>> ansimò senza fiato dalla paura.

<<Si... Rendere la cosa più o meno... Pubblica>> disse sottovoce, alzandosi poi. <<Sono sicuro che molte persone ci prenderebbero come esempio Jimin, te soprattutto, guarda come hanno reagito i ragazzi>>

<<Non è così semplice...>>

<<Lo so>> fece una pausa avvicinandosi al compagno per prenderli le mani <<Ma io ci sarò sempre per te e affronteremo anche questo insieme>> disse con un sorriso.

<<Non ne sono così sicuro>> abbassò lo sguardo impaurito, mai avrebbe pensato di affrontare quell'argomento, ma era una cosa matematica, più loro avrebbero deciso di nascondersi nel buio delle bugie, più i giornalisti gli sarebbero stati attaccati, per avere lo scoop del secolo e che fosse biologico o adottato, loro figlio non era una notizia da prima pagina, non lo sarebbe mai stata. Se fossero stati loro a dirlo, la prima notizia sarebbe stata il suo secondo genere, non di certo il bambino. <<Mi avevi promesso che saremmo stati al sicuro senza sbandierare ai quattro venti questa cosa>> alzò la voce Jimin.

<<Lo so, lo so cosa ti ho promesso ma stammi a sentire>> gli alzò la testa per guardarlo negli occhi <<Tu sei molto di più di un CEO alpha, hai tenuto il mondo all'oscuro di qualcosa così grande, hai viaggiato nonostante quello, mi hai salvato nonostante quello, hai fatto scegliere a me la prima sfilata, hai tolto i dubbi dalla bocca di tutti e->>

<<Quando hai scoperto di me non hai propriamente reagito bene, te lo devo ricordare?>> chiese serio.

<<Lo so ma era per altri motivi>>

<<Non voglio mettere a rischio una seconda volta la mia famiglia, hanno già patito abbastanza a causa del nome prima della Nevermind fashion e ora della My Style e non posso farli soffrire ancora>> concluse il discorso risedendosi sulla sua comoda poltrona

<<Jimin non capisci, ci sono persone che aspettano soltanto di essere rappresentate nel mondo, a partire da quello che indossano, se tu>> gli prese il viso <<Park Jimin, ti esporrai per loro, sarai protetto non solo da me, non solo dalla tua famiglia, ma da milioni di persone che come te sanno cosa significa questa paura>> gli accarezzò le guance dolcemente.

<<Perché mi dici tutto questo?>> chiese Jimin con gli occhi lucidi, per troppo tempo aveva sperato di aiutare i più deboli, quante volte aveva rischiato, serviva Jungkook a fargli capire come doveva veramente rischiare, doveva rischiare come una farfalla, doveva uscire dal suo bozzolo e mostrare i suoi colori, quel giallo ambra che gli tingeva i suoi occhi da lupo, doveva farlo, per mostrare al mondo quante sfumature ci possono essere, per far si che le sfumature più diverse, sentissero familiarità in lui.

<<Perché ho in mente la nostra prossima collezione per annunciare al mondo questa cosa>> sorrise <<Provarci almeno>> Jimin alzò un sopracciglio confuso su quel parlottare di Jungkook e come risposta pura e semplice, il moro passò delicatamente la mano sulla pancia dell'altro <<Dovremmo vestirlo del nostro marchio che dici?>>

Jimin arrossì violentemente, guardando la sua pancia nella consapevolezza di averla vuota, ma sembrava essere passato in secondo piano in quel momento, prese la mano di Jungkook tra le sue, rendendosi conto solo in quel momento di star tremando come una fogli sotto il vento invernale. <<Hai ragione>>

<<Con moda bambini e qualche abito per neo mamme e neo papà, direi che è perfetto per fare l'annuncio no?>> sorrise <<Poi quando avremo il nostro piccolo tutti ne saranno invidiosi>> si avvicinò al compagno e lo baciò delicatamente <<Perché se prende dal papà sarà perfetto>>

Il biondo arrossì di nuovo <<Jungkook per favore>>

<<Non ho specificato che papà, parlavo di me>> rise stringendo i suoi fianchi.

<<Ma vai a fanculo>> rispose Jimin colpendogli il petto con i pugni, offeso.

<<Scherzavo principessa>> rise nuovamente avvicinandosi al suo orecchio <<Se ti offendi così vuol dire che sai di essere bellissimo>>

Jimin sospirò <<Sicuro che quello il calore non sia tu?>> ridacchio.

<<In realtà non lo so>> rise sottovoce <<Questo profumo che hai... È diverso dal solito>> constatò passando il naso sulla pelle del suo collo provocandogli brividi lungo tutta la schiena.

<<Cosa intendi?>> chiese Jimin sottovoce a sua volta.

<<Sei più... Dolce>> gli diede un piccolo bacio sulla pelle chiara <<Starti così vicino mi fa diventare matto>> ne lasciò un altro a breve distanza, appoggiando la testa sulla sua spalla per bearsi di quel profumo così buono e così dolce.

<<Più dolce?>> domandò Jimin, venendo colpito da un ricordo che gli fece tremare le gambe.

Qualche giorno prima aveva chiesto a Yoongi quasi potevano essere i sintomi di una gravidanza e lui gli aveva risposto semplicemente con
<<Non ti servono sintomi, appena fecondato diventerai un sacchetto di caramelle e Jungkook ti starà attaccato come la colla>>

Cercò di respirare e di non farsi sovrastare da tutte le emozioni

<<A-amore>> lo chiamò Jimin. <<Dobbiamo verificare se c'è il bambino>> disse sottovoce, svegliando quasi Jungkook da quella sorta di stato mentale dovuto al suo profumo. <<Il mio odore... È un sintomo>>

Gli occhi di Jungkook iniziarono a brillare <<Cazzo si>> sorrise prendendolo in braccio.

𝐌𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞 • 𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora