Niente era più come prima, la sua anima gli stava dicendo che la sua vita sarebbe cambiata definitivamente quel giorno a partire dalla mattina presto, Jimin si alzò prima del solito, si recò in bagno e per la prima volta nella sua vita guardò la sua siringa di testosterone decidendo semplicemente di lasciarla lì inerme, quel giorno non si sarebbe iniettato niente di estraneo.
Fece un lungo sospiro e curò la sua apparenza con del trucco e si piastrò i capelli, si vestì con la solita divisa da lavoro e si diresse verso l'azienda in perfetto orario.
Entrò nella struttura salutando calorosamente i suoi colleghi, nonostante cercasse di mostrarsi calmo e disinvolto il suo cuore stava battendo all'impazzata da quando aveva aperto gli occhi, ma quando entrò nel suo ufficio e lo trovò vuoto sentì quello stesso muscolo implodere, rimpicciolendosi.
Dov'era Jungkook?
Prese rapidamente quante più carte possibili tra le mani ed entrò nell'ufficio di Taehyung, sicuramente lui sapeva.
Il moro alzò appena la testa dal computer. <<Si?>>
<<Sai per caso dov'è Jungkook? Mi serve per le ultime cose.>>
<<Mi ha avvisato qualche minuto fa che andava a controllare i capi già prodotti negli atelier>>
Chiaramente dove poteva essere, si rimproverò il biondo mentalmente.
<<Grazie>> disse velocemente scendendo le scale, troppo agitato per prendere l'ascensore.
<<Buongiorno Signor Park>> sorrisero le ragazze intente a cucire gli abiti al limite della perfezione.
<<Jimin>> nonostante il ragazzo non vedesse il collega da appena una giornata, sentire il suo nome pronunciato da lui gli aveva provocato un unico brivido che aveva percorso tutta la schiena fino ad arrivare alla base della testa.
<<Jungkook>> rispose cercando di restare professionale e non cedere sulle sue stesse gambe per l'emozione. <<Ho bisogno di parlarti di un po' di cose>> disse vago.
Jungkook annuì piano seguendo Jimin fino al loro ufficio.
<<Che devi dirmi? Abbiamo approvato tutto e stanno producendo tutti i capi per la sfilata qual è il problema?>>
<<Si tratta di noi.>> lo interruppe Jimin velocemente chiudendo la porta in vetro.
Il cuore di Jungkook decise di saltargli alla gola e battere tra le corde vocali impedendogli quasi di parlare. <<Esiste un noi?>> chiese.
<<Voglio che esista>> rispose il biondo avvicinandosi. <<Ci ho pensato, tanto. Ma non riesco a mettere in fila i pensieri sono solo un insieme aggrovigliato di idee ma>> alzò lo sguardo verso l'altro <<quando ti guardo...>> fece una pausa. <<Ti prego dimmi che non sono l'unico pazzo che ti pensa costantemente>> si avvicinò ancora lasciando cadere le carte e afferrando le braccia dell'altro.
<<Jimin...>> il moro cercò con tutte le forze il coraggio che sentiva di aver perso <<Io ho sempre voluto proteggerti>>
<<E l'hai fatto! Ti prego dimmi che mi pensi>>
<<Sempre>>
Jimin sentì le gambe molle a quell'affermazione ma niente lo avrebbe fermato.
<<Io ti penso, io ti sogno, anche se lo nego! L'ultimo calore, il nostro viaggio mi ha dato così tante risposte ma non voglio essere il sottomesso che dopo il marchio diventa dipendente dal->>
<<Hey Jimin>> Jungkook sorrise con le guance lievemente arrossate.
<<Non ti ho mai trattato da sottomesso e se l'ho fatto è perché so che sei una furia quando vuoi, ti ho detto che mi diverto a farti arrabbiare perché riesci a tenermi testa come nessuno ha mai fatto, non mi interessa di morsi, marchi o che altro. Cosa vuoi tu?>>
<<Te>>
Nuovamente Jungkook sentì il fiato mancargli.
<<Io sono sempre stato qui>>
<<Lo so... E io mi sono comportato da egoista>>
<<Ti sei comportato da omega che deve mantenere il suo posto in una società di alpha, non ti incolpo>> sorrise ancora.
<<Jungkook mi dispiace, mi odi?>> chiese Jimin mordendosi l'interno della guancia per non scoppiare a piangergli davanti.
<<Jimin, ti ho sempre odiato, ti ho sempre invidiato, poi conoscendoti ho iniziato a fare qualcosa che non avevo mai fatto, ho iniziato a essere quello che mi ero proibito, ma lo facevo perché eri tu>>
Jimin era ormai in apnea, non riusciva nemmeno a aprire e chiudere i polmoni, l'unica cosa che riusciva a fare era sentire le parole di Jungkook.
Jungkook si avvicinò stringendo il suo corpo, attaccandolo al suo e inebriandosi del suo profumo. <<Ho cercato di negarlo perché dopo anni avevo di nuovo un punto debole, perché ho iniziato a tenere troppo a te.>>
Jimin deglutì <<Anche io>>
<<Il mio lupo si è innamorato di te tempo fa, molto tempo fa, io ho ceduto perché come sai il mio lupo è più forte di me>>
<<Quindi tu non volevi...>> sussurrò il biondo.
<<Non volevo complicarti la vita, poi tu me l'hai salvata... Sono passato dal volerti proteggere per istinto al voler...>> lasciò la frase sospesa.
<<Dillo>> lo pregò Jimin
<<Al voler averti tutto per me, volevo renderti felice solo io, farti sentire libero e perfetto per quello che sei, senza genere perché so che è quello che vuoi>> anche gli occhi di Jungkook erano lucidi, si sentiva esposto nonostante fosse lui stesso a esprimersi.
Jimin gli prese una mano, intrecciando accuratamente le dita e sorrise <<Mi sento pazzo a dire questo... Ma ultimamente non c'è stato un momento in cui non mi sono sentito pazzo. Se questa è la decisione, come faremo poi?>> sospirò guardandosi intorno.
<<Non perderemo nulla di quello che abbiamo te lo prometto>> lo rassicurò Jungkook stringendogli la mano.
<<Amo le tue promesse>> arrossì Jimin a quella frase.
Jungkook prese la palla al balzo con l'ultimo pezzo di coraggio che gli era rimasto.
<<Ah che peccato perché io amo te Park Jimin>>
Jimin arrossì violentemente, rimanendo in silenzio.
<<Mi lasci l'ultima parola?>> lo provocò Jungkook pronto a scavarsi una fossa tra i laminati dell'ufficio per l'imbarazzo.
<<Questo mai>> Jimin alzò la testa con le gote ancora rosse da fare invidia al semaforo pedonale che si illuminava sulla strada davanti alla loro azienda. <<Io ti amo Jeon Jungkook>> disse fermo imporporandosi le guance ancora.
Jungkook semplicemente sorrise nonostante fosse a pochi passi dallo scoppiare a piangere, era forse la prima volta nella sua vita che sentiva il cuore battere in quel modo.
<<Vuoi dirmi perché profumi così tanto?>>
<<Sta mattina non ho fatto nessuna puntura>> dichiarò Jimin.
<<Tu sei pazzo!>>
<<Volevo solo vedere quanto saresti impazzito>>
<<Ti odio>>
<<Non è vero>> lo prese in giro avvicinandosi alle sue labbra.
<<Non è vero>> ripeté Jungkook stringendo a sé Jimin come se avesse paura che gli scivolasse dalle dita da un momento all'altro, eliminò ogni distanza che poteva esistere tra i loro corpi, prese a baciarlo, diversamente da ogni bacio che gli avesse mai dato, era un bacio consapevole, innamorato, dolce, caldo, delicato, forse a tratti possessivo.
Ma era perfetto.
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𝐌𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞 • 𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤
Fanfiction~in corso~ > > -Omegaverse -fluff -smut -angst (happy ending) -mpreg -boyxboy -don't like don't read Menzioni: -stupro -morte -violenza Also: -NamjoonxSeokjin -TaehyungxYoongixHoseok Theme song: Animals by Maroon 5 Goals: #1 - omegaverse 6/2/2...