Trentatre

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Hoseok e Taehyung si divisero immediatamente, ma non perché Jimin li aveva zittiti, ma a causa di Yoongi che era spuntato da dietro il biondo vestito elegantemente.

<<Entrate e finitela con queste litigate da bambini dell'asilo>> sbraitò Jimin tornando all'interno della stanza, poi regalò la sua intera attenzione a Yoongi. <<Allora devi fare in modo che chi ti veda voglia indossare immediatamente quello che indossi tu, sia perché è bello, sia perché te lo vorrebbe strappare di dosso>>

<<Jimin!>> gridò Yoongi a quell'ultima frase.

<<Che c'è è la verità>> sorrise Jimin notando i due litiganti del corridoio entrare cercando di non dare troppo nell'occhio. <<Ora prova a fare una sfilata da qui fino alla porta, schiena dritta e portamento convinto, del resto ti correggo dopo>> sorrise Jimin saltellando infondo alla stanza per vedere Yoongi sfilare verso di lui <<Ok vai!>> disse vedendolo partire con sensualità verso di lui.

Taehyung e Hoseok in angolo alla stanza, sembravano come rapiti dalla figura minuta del nuovo modello, i loro occhi si muovevano fluidi su di lui, sui suoi movimenti, sul suo viso e sui suoi passi, come fosse una statua in movimento da ammirare, da studiare, da passarne in rassegna tutti i particolari. Yoongi era bello da togliere il fiato soprattutto se vestito elegantemente come mai l'avevano visto, i pantaloni stretti che gli segnavano i muscoli delle gambe, la camicia che gli stringeva i fianchi e la giacca sopra che rendeva il tutto più sensuale di quanto già non fosse.

<<Spalle large non camminare come una foca!>> gridò Jimin.

Era evidente che l'unico a poter dare un giudizio oggettivo era lui, anche perché gli altri due erano troppo presi da Yoongi.

Un momento dopo Seokjin bussò ed entrò subito <<Taehyung, ho bisogno di te per un momento>>

L'argento sospirò affranto, sapendo di dover lasciare Yoongi sotto lo sguardo vorace di Hoseok, ma il suo lavoro veniva prima di ogni altra cosa, così uscì passando vicino al modello <<Sei bravissimo, ti vedo già in passerella>> sussurrò con un dolce sorriso, beandosi del profumo che per qualche istante si era concesso di inalare, quel suo sorriso fu ricambiato da un leggero rossore in volto, tanto gli bastava per poter continuare a lavorare pensando a quel breve momento.

<<Ah Hoseok, Namjoon mi ha chiesto di vederti>> Seokjin sorrise nominando Namjoon, ma quello che trasmise ad Hoseok fu tutto tranne che felicità, sospirò a sua volta passando accanto a Yoongi, gli sorrise semplicemente ed uscì dalla stanza insieme agli altri due.

<<La mia azienda è diventato un sito d'incontri?>> chiese Jimin guardandosi intorno, in pochi secondi aveva visto due dei suoi colleghi provarci con il suo migliore amico e un'altro arrossire solo per aver detto un nome, ironico pensare che nell'idea che aveva in testa, era lui il pazzo dentro quell'azienda.

Yoongi arrossì. <<Come sono andato?>>

<<Come inizio mi sembra buono, cerca di essere impostato ma sensuale, rigido ma sciolto>> spiegò Jimin.

<<Perché no dritto ma storto?>> lo prese in giro alzando un sopracciglio.

<<Io approverei un alpha ma omega, come il tuo amico>>

Jimin conosceva la sua voce meglio di chiunque altro ormai, ma anche se non l'avesse conosciuta, una frase del genere poteva provenire solo che da lui. <<Se parliamo di te ci starebbe bene un intelligente ma stupido>> sorrise il biondo voltandosi con sguardo di sfida.

Ora Yoongi capiva perfettamente cosa intendeva Jimin il pomeriggio prima, sul volere Jungkook. Perfino lui che non c'entrava niente poteva sentire la tensione che si liberava tra di loro, sembravano due calamite, i loro occhi si chiamavano tra di loro, ma dalle loro bocche uscivano solo provocazioni e prese in giro.

<<Jungkook come mai sei qui?>> chiese Yoongi per calmare la situazione.

<<Se lavori per me, io sono Signor Jeon>> puntualizzò Jungkook.

<<Ti chiamerò così se fuori da qui tu ti rivolgerai a me chiamandomi Hyung>> sorrise.

<<Mai>>

<<Bene, allora come mai sei qui Jungkook?>> ripeté.

<<Ho bisogno di Jimin, per una cosa>>  si arrese.

<<Lo so che non puoi fare a meno di me ma sembra dovrai risolvere la cosa da solo, non vedi che sono impegnato a insegnare le basi al nostro nuovo modello?>> rispose Jimin indicando Yoongi accanto a lui.

<<Non me ne frega un cazzo, è arrivata una e-mail per entrambi, o vieni su a leggerla o risponderò da solo senza dare peso ai tuoi inutili pareri, Jimin>>

Perché ora il suo nome suonava come un insulto?

<<Che e-mail?>> chiese il biondo.

Jungkook semplicemente sbuffò e si allontanò dall'entrata, diretto nell'ascensore per tornare in ufficio.

<<Dio se lo odio>> sospirò Jimin.

<<E pensare che ieri stavi piangendo perché->> Yoongi fu interrotto.

<<Qui dentro, non si parla di quello che succede a casa, ok?>> scandì bene la frase.

<<Ai suoi ordini Signor Park>> rise.

<<Torno subito aspettami qui, fai qualche prova davanti allo specchio!>> consigliò Jimin mentre usciva velocemente dalla stanza e correva su per le scale.

Jimin fece i gradini tre alla volta pur di saltellare fino all'ufficio rapidamente, aprì la porta in vetro e Jungkook, seduto alla sua scrivania, decide di ignorarlo. Allora si lanciò alla sua postazione e aprì velocemente le e-mail, prima tra tutte vi era quella di un'altra azienda, ricordava in passato di aver avuto qualche litigata di poco conto con il loro capo, ma niente di straordinariamente importante. Aprì la lettera e la lesse a fatica visto che essa arrivava direttamente dal Giappone.

I suoi occhi correvano rapidi sulle parole, lasciandolo sempre di più a bocca aperta, sempre più sconvolto, gli sembrava di essere tornato indietro di mesi quando gli era arrivata quella fatidica lettera da Jungkook per chiedergli di collaborare, ma questo era peggio, molto peggio.

𝐌𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞 • 𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora