Il suo ufficio era sinceramente la cosa più oscena che avesse mai visto nella sua vita. Rispetto al suo che era tutto in ordine e ogni cosa meticolosamente poggiata al suo posto. In questo nuovo "posto" che si rifiutava di chiamare ufficio, vi era una piccola finestra appannata, un pavimento con della ridicola moquette a pelo alto e la sua scrivania sembrava un comune tavolo da pranzo.
<<Io dovrei stare qui?>> chiese arrabbiato, guardandosi schifato intorno.
<<È una situazione temporanea fino a quando l'ufficio del signor Park sarà ampliato per ospitare entrambi>>
Ampliare? Non sarebbero mai riusciti a modificare tutto in appena due mesi di prova che avevano deciso di darsi.
Il sangue gli ribolliva nelle vene, aveva messo piede dentro quella maledetta agenzia da nemmeno una giornata ma sentiva l'incredibile bisogno di rilassarsi o sarebbe esploso.
<<Il bagno è accanto qui, nel caso le serv->>
Nemmeno il tempo che Hoseok finisse la frase che Jungkook era già corso all'interno del piccolo bagno accanto al suo "ufficio". A differenza di prima però non perse un istante ad osservare arredamento e piastrelle del pavimento, tutta la sua attenzione era su di lui e la sua immagine specchiata. Sentiva il corpo tremare, le sue mani erano strette al bordo del lavandino tanto che lentamente stavano diventando bianche per il poco afflusso di sangue che gli stava concedendo. Era diventato una statua, fermo con gli occhi puntati nel suo riflesso, quegli occhi cremisi che bruciavano da tanto erano forti. Sembrava che il suo lupo lo stesse guardando attraverso lo specchio, si faceva beffe di lui e della semplicità con la quale stava perdendo l'autocontrollo. Non poteva lasciarsi andare, avrebbe strappato il suo completo, sarebbe corso per tutta l'azienda e i paparazzi e i giornalisti fuori dalla porta di vetro al primo piano gli davano un milione di motivi al secondo per resistere a quell'impulso di rabbia che lo stava percorrendo.
<<Contieniti>> sospirò guardando il suo riflesso. Forse il fatto di arrabbiarsi con se stesso per non riuscire a restare calmo stava solo peggiorando la situazione, doveva trovare il modo di respirare, di calmarsi e soprattutto di non trasformarsi.
Il suo respiro stava diventando via via più pesante e la sua paura stava iniziando a salire ancora più del previsto. Stava veramente per rovinarsi così?
<<Jungkook stai bene?>> una voce a lui troppo familiare l'aveva chiamato da oltre la porta del bagno. Jimin. L'ultimo essere vivente che avrebbe dovuto presentarsi da lui in una situazione del genere.
<<Hoseok mi ha detto che non stai bene>> continuò avvicinandosi alla porta <<non voglio tu muoia nel mio bagno il primo giorno di lavoro>>
In realtà a Jimin importava poco di come potesse stare il suo "collega", voleva semplicemente assicurarsi che se questa situazione fosse uscita ai giornalisti, lui fosse passato come quello dolce e premuroso dei due.
<<Vattene e lasciami stare, sto benissimo>> ringhiò Jungkook con voce grave.
Jimin rimase un momento interdetto da quel tono di voce, sospirò profondamente e si appoggiò alla porta. <<Allora esci, dobbiamo lavorare>>
Jungkook stava già lavorando, stava già impegnando tutto se stesso sul superare quel momento, se Jimin era così libero di "lavorare" tutto tranquillo non era di certo colpa sua. Aprì la porta con furia, facendo perdere l'equilibrio al biondo che in pochi istanti si ritrovò tra le sue braccia, ebbe bisogno di qualche secondo per realizzare, ma quando alzò gli occhi verso il viso dell'altro non poté fare a meno di sentire i brividi lungo tutto il corpo a causa di quegli occhi cremisi puntati sulla sua esile figura. Non era la prima volta che un alpha in procinto di uscire lo guardasse in quel modo, solitamente riusciva a sopprimere il suo omega e riusciva ad allontanarsi dalla situazione creatasi, ma questa volta no. I suoi occhi iniziarono a bruciare, chiaro segno che il suo omega stava prendendo il sopravvento su di lui. Lo allontanò bruscamente e corse a capofitto contro il suo ufficio per chiudersi dentro e far si che i suoi occhi ocra chiaro sparissero. Poteva fingere quanto voleva ma se qualcuno lo avesse visto con i suoi occhi, subito lo avrebbe schifato. Cosa era successo con Jungkook in quel momento? Perché il suo omega era uscito così? Sarebbe stata una convivenza molto lunga se era partita così.
Mentre Jimin ancora tremava appoggiato alla porta, Jungkook era immobile nel punto in cui era prima, i suoi occhi erano bruscamente tornati di un umano color pece, stava osservando il vuoto dove qualche istante prima vi stava Jimin, ma comunque non riusciva a capire come fosse possibile che il suo inciampargli tra le braccia lo aveva tranquillizzato più di qualsiasi medicina calmante avesse mai preso, quando ancora non riusciva a controllarsi. Avrebbe voluto sapere, avrebbe voluto chiedere a Taehyung, ma sapeva che avrebbe cominciato a fantasticare su discorsi immaginari come le anime gemelle destinate. Non poteva nemmeno parlarne con i suoi genitori visto che l'unico argomento accettato durante i loro incontri era "lavoro". Lentamente si avvicinò al suo nuovo "ufficio" e senza commentare nulla entrò per sedersi alla sua scrivania e lavorare.
Entrambi in due uffici diversi, con due pensieri diversi nella mente, Jungkook, per quanto odiasse il modo di fare dell'altro aveva capito che stargli accanto poteva fargli crescere la tolleranza del suo lupo, mentre Jimin, stava pensando a tutti i modi possibile per tenere l'altro lontano perché sapeva che stava rischiando più di quanto non avesse mai previsto.
Ma nel silenzio dell'ufficio principale dove Jimin era intento a lavorare, squillò il telefono, dopo un lungo sospiro rispose gelandosi subito dopo.
<<Yoongi...>> sussurrò
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𝐌𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞 • 𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤
Fanfiction~in corso~ > > -Omegaverse -fluff -smut -angst (happy ending) -mpreg -boyxboy -don't like don't read Menzioni: -stupro -morte -violenza Also: -NamjoonxSeokjin -TaehyungxYoongixHoseok Theme song: Animals by Maroon 5 Goals: #1 - omegaverse 6/2/2...