Trentasette

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<<Hoseok! Sono tornato in ufficio poco fa, Jungkook mi ha detto che mi cercavi!>> esordì Jimin trovando l'azionista nel corridoio del secondo piano.

Hoseok rise <<Ironico come mi abbia detto di vedere se eri da Seokjin...quando Seokjin ha il giorno libero>> alzò un sopracciglio dubbioso.

<<Cosa vuoi che ne sappia lui dei nostri orari>> rise a sua volta Jimin, cercando di mascherare l'ansia che si era impossessata di lui in quel momento.

<<Siamo anche dipendenti suoi, comunque, devi firmare i documenti per il marchio>> disse, appoggiando le carte sulla prima superficie piana disponibile.

Il cervello di Jimin si spense per un momento ricollegando la parola marchio al morso che Jungkook avrebbe dovuto dargli per renderlo suo, ma subito si riprese. <<Certo>> disse, sfilando una penna dalla tasca sul petto della giacca. Gli cadde l'occhio sulla firma del suo collega, così tagliente ma sembrava tremare in certi punti, forse era stata colpa sua, firmò con il sorriso e tornò in ufficio. Forse avrebbe potuto farsi ricambiare il favore che aveva offerto a Jungkook.

Quasi dall'altra parte della città, Seokjin, chiuso nel suo bagno da quasi un'ora, combatteva con la pressione e l'ansia da primo appuntamento. Per tutti nel mondo era un comune venerdì, ma non per lui, era piantato davanti allo specchio da talmente tanto tempo che se per sbaglio le sue scarpe avessero fatto le radici non se ne sarebbe accorto. Continuava ad esaminare il suo viso e i suoi capelli, da quando aveva deciso di iniziarsi a preparare aveva lavato e asciugato i capelli due volte, semplicemente perché era scivolato troppo con la lacca e non li voleva troppo fermi. Voleva toglierli dalla fronte in modo da tenergli il viso incorniciato elegantemente, ma quel giorno sembrava avesse tutti contro. Dopo il terzo tentativo finito male decise di asciugarli direttamente tenendoli spostati dalla fronte e infine riuscì ad averli come voleva, più o meno.

Giusto in tempo il campanello suonò. Prese velocemente la giacca che avrebbe dovuto portare sopra la camicia e aprì la porta, davanti a lui apparve un Namjoon vestito di un'eleganza da togliere il fiato, i capelli erano leggermente più chiari del solito e sembravano incredilmente morbidi, i suoi occhi davano l'illusione di essere più felini del solito ma erano accompagnati da un dolce sorriso che aveva sciolto Seokjin sul posto.

<<Per stupirti avrei dovuto vestirmi sportivo, così mi vedi ogni giorno>> sorrise timido Seokjin una volta iniziato il cammino, notando solo in quel momento come Namjoon indossasse un completo blu scuro con delle sfumature tendenti al grigio, mentre lui aveva optato per qualcosa di nero e anonimo.

<<Vorresti stupirmi?>> sorrise dolce l'altro avviandosi.

<<Si beh->>

<<Allora mi basta questo>> arrossì leggermente Namjoon prendendo la mano contraria, anche l'altro arrossì senza poter far nulla per impedirlo, sentiva il calore della mano di lui sul palmo della propria, sembravano fatte esattamente per stare intrecciate in quel modo.

<<Così tu sorprendi me però>> si lasciò sfuggire Seokjin prima di entrare nel ristorante dove aveva prenotato l'altro.

Si sedettero al tavolo riservatogli, era più nascosto degli altri, anche se i visi delle loro aziende erano i loro capi, anche loro avevano una certa fama tra le persone.

<<Cosa ordini?>> sorrise Namjoon prendendo il menù e porgendolo a Seokjin.

Altro problema da primo appuntamento pensò, doveva fare l'elegante e prendersi un'insalatina o saziarsi per bene e ordinare quella bella fiorentina che lo chiamava dalla pagina aperta.

<<Non lo so, secondo te?>>

<<La carne qui la fanno buonissima>> consigliò Namjoon.

Perfetto primo problema superato disse il castano tra sé e sé.

<<Bene ora che abbiamo capito che ad entrambi piace la carne>> sorrise Seokjin chiudendo il menù <<A te cosa piace anche?>> avanzò con un misto di sicurezza e imbarazzo.

<<In realtà ho una grande passione per le piante, ho ingrandito il giardino di casa per tenerle tutte>> dichiarò ridendo.

Non solo era un uomo che solo parlando lo metteva a suo agio, pure i suoi hobby erano rilassanti a sentirsi, forse davvero aveva trovato qualcuno capace di mettere un ordine nella sua vita che fino ad allora era stata un insieme di cose sconnesse perché in primis lui stesso non sentiva di appartenere a qualcosa.

<<Tu?>> chiese Namjoon curioso.

<<Non ho molti hobby, quando ho del tempo libero gioco>> arrossì <<Però adoro cucinare>> disse timido.

<<Allora se ti va puoi venire a casa mia una volta così potresti stupirmi.>>

<<Ti stupirò allora>> sorrise Seokjin.

Il loro appuntamento finì in fretta e ore dopo, anche se in realtà sembravano essere passati solo una manciata di minuti, tornarono entrambi sotto casa del castano.

<<Sono stato bene con te>> concluse Namjoon.

<<Non ti fa strano?>> chiese Seokjin preso da un'onda di insicurezza. <<Insomma, tu sei e io sono>> cercò di spiegarsi lasciando le frasi a metà.

<<Cosa ti preoccupa Seokjin?>> la voce di Namjoon suonava dolce e premurosa.

<<Ogni alpha dovrebbe avere il suo omega e io->>

<<Hei>> lo fermò sul nascere, cercando il suo sguardo per potergli parlare sinceramente <<Il mio cuore mi dice che tu sei diverso da tutti, sei quello adatto a me e da quello che ho potuto vedere è così, il fatto che tu sia beta non cambia nulla per me>> sorrise avvicinandosi. <<Anzi, hai un profumo ancora più particolare, sembra...>> le sue labbra si stavano pericolosamente avvicinando al suo collo <<pino fresco, con un tocco di fiori di ciliegio>> spiegò sfiorando la pelle chiara con le labbra.

Un brivido percorse il corpo di Seokjin costringendo le sue guance ad imporporarsi.

<<Tu sai di... Menta>> sorrise rosso, ormai come un pomodoro, o come una rosa restando in tema floreale come piaceva a Namjoon.

Si avvicinarono, quasi appoggiando i loro nasi l'uno contro l'altro.

<<Posso rubarti un bacio?>> sussurrò Namjoon che ottenne come risposta un timido cenno con la testa.

Unì le loro bocche, inspirò quel dolce profumo di fiori di ciliegio e sentì la morbidezza delle labbra di Seokjin, sorrise nella delicatezza di quel contatto, sentiva che il castano era ancora timido, poteva sentire il suo cervello processare continue domande, così lentamente si staccò, notando le sue guance calde e rosse.

<<La prossima volta fai prendere il giorno libero a me>> sorrise Namjoon lasciandoli un piccolo bacio sul dorso della mano. <<Ci vediamo al lavoro>> salutò semplicemente tornando diretto verso casa sua, lasciando Seokjin con il cuore impazzito e le guance rosse davanti alla porta della sua abitazione.

𝐌𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞 • 𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora