𝐌𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞 • 𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤

Ventotto

Aveva smesso di lottare, Jungkook emanava un profumo troppo dolce, troppo buono, troppo inebriante, per solo provare a resistergli, magari era anche dato dal fatto che si era appena lavato, quindi anche lui stesso profumava di buono e di pulito, Jimin aveva smesso di ragionare, era appoggiato sul suo petto e cercava di mantenere un po' della sua dignità.

<<Jimin->> Jungkook era confuso, non si aspettava di certo quella reazione, ma sarebbe stato anche l'ultimo a impedirgli di reagire in quel modo. Jimin fermò le parole del moro sul nascere avventandosi sulle sue labbra come un predatore, assaporandone il sapore dolce come fosse la prima volta, forse non lo era ma in quel momento lo sembrava, non poteva aver già assaggiato quella morbidezza e quel dolce sapore, altrimenti avrebbe continuato a volerne ancora tutti i giorni, ma non aveva ceduto ancora, almeno non fino a quel momento.

Il moro sorrise all'interno di quel bacio famelico, sembravano due cuccioli intenti a giocare, a mordersi per gioco le labbra, giusto per prendere fiato tra un bacio e l'altro. Jungkook prese i fianchi del più piccolo e lo sollevò facilmente per appoggiarlo sulla scrivania, almeno avrebbe potuto fare quello che voleva in modo molto più comodo. Le mani di Jimin correvano rapide dal suo petto, alle sue spalle, al suo collo mentre quelle dell'altro stringevano i fianchi contrari e si insinuavano lentamente sotto la leggera camicia bianca che Jimin aveva deciso di indossare quella mattina.

<<Voglio->> brontolò il biondo, sentendo la voce morirgli in gola quando Jungkook passò la mano in mezzo alle sue cosce, premendo i pantaloni su di lui come se di per sé non fossero già abbastanza stretti.

<<Cosa vuoi?>> chiese Jungkook appoggiando le labbra sul suo orecchio, come per assicurarsi che sentisse forte e chiaro la domanda.

<<Alpha>> gemette Jimin portando l'altro a dover respirare a fondo per non lasciarsi andare totalmente.

<<Il mio omega sa come chiamarmi>> rispose più il lupo che Jungkook stesso, avventandosi ancora su di lui, stringendolo a sé per far scontrare i loro bacini. Stava tentando di fare il possibile, mai prima d'ora stava sperimentando l'autocontrollo come in quel momento, mentre armeggiava con il bottone dei jeans del biondo. Sapeva benissimo che non era stato Jimin a chiedergli tutto quello ma il suo omega e lui non sarebbe andato fino infondo, nonostante il suo lupo stava pensando tutt'altro dopo quel richiamo primitivo.

Jungkook slacciò con abilità i pantaloni stretti che fasciavano elegantemente le gambe dell'altro e ci fece scivolare la mano all'interno.

Jimin d'istinto si aggrappò al suo corpo lasciando un lieve ansimo di sorpresa a quel contatto.

La mano di Jungkook era calda, forse dovuta anche al bagno caldo che stava facendo poco prima, ma Jimin era decisamente più caldo e quella mano su di lui, lenta e leggera, sembrava una tortura.

Incapace di parlare il biondo strinse la mano sul polso dell'altro come per chiedergli di velocizzare i movimenti per dargli piacere.

<<Il sesso ha i suoi tempi>> rispose pacato Jungkook, imitando la frase che Jimin gli aveva rivolto il giorno prima al lavoro.

Il più piccolo si lamentò volendo di più, aveva scelto di lasciarsi andare, ma voleva anche godere di quella scelta, letteralmente.

La mano di Jungkook si strinse lentamente su di lui e in un attimo Jimin si ritrovò a gemere oscenamente a causa della stretta che correva rapida sulla sua mascolinità. Dall'altra parte il moro si stava beando di quei suoni come fossero una dolce canzone e delle espressioni del viso dell'altro che lo eccitavano più di quando avesse mai immaginato.

<<È questo che hai pensato quando mi hai visto nudo?>> chiese roco Jungkook morendo il lobo contrario, cercando di trattenersi dal marchiarlo.

Jimin ansimava e gemeva con la bocca schiusa, Jungkook sapeva che non gli avrebbe mai risposto, gli stava dando troppo piacere per solo riuscire a farlo ragionare.

<<Alpha>> gemette ancora Jimin aggrappandosi con le mani al bordo della scrivania sporgendosi verso il petto del più alto per sentire ancora quel profumo.

Jungkook ringhiò e si allontano dal suo corpo tremante. Si appoggiò con la testa al muro e iniziò a respirare lentamente cercando di calmarsi.

Jimin ansimò con un sentimento di disapprovazione ed eccitazione.

<<Fammi vedere come fai tu>> ordinò Jungkook guardando il corpo di Jimin come non l'aveva mai visto, le gote rosse, gli occhi semi chiusi, le mani tremanti, i vestiti scompigliati.

Il biondo iniziò a darsi piacere da solo, tenendo le gambe aperte e spostando i vestiti con una mano per lasciare che Jungkook vedesse la sua mano scorrere sulla sua lunghezza. Iniziò nuovamente a gemere, l'altro gli si era allontanato un momento prima del suo apice, quindi dopo qualche minuto, dove Jungkook rimase immobile ad osservarlo, Jimin fu colto dall'orgasmo e si riversò malamente sulla sua camicia e sulla sua mano.

Il moro si alzò qualche secondo più tardi, per lasciare che l'altro regolarizzasse il suo respiro. <<Guarda che disastro>> rise sottovoce osservando le macchie sulla camicia.

<<Non una parola su questo.>> chiarì Jimin coprendosi dall'imbarazzo.

<<Togliti la camicia, non voglio lavorare con qualcuno che puzza di sperma>> disse entrando nuovamente nella sua stanza, diretto nella cabina armadio per prendere una delle sue camicie.

Jimin si pulì la mano sul tessuto prima di toglierla definitivamente rimanendo più spoglio di quanto non volesse.

<<Tieni>> Jungkook gli lanciò la sua camicia e allungò la mano per prendere quella sporca. <<Te la lavo e te la porto domani>> concluse.

Il biondo gliela porse e si vestì velocemente con quella di Jungkook, chiaramente più grande di quello di cui aveva bisogno lui.

<<Potrei assaggiare>> lo provocò Jungkook avvicinando la camicia al viso.

<<Non ci provare.>>

<<Me lo chiederai un giorno, non molto lontano>> rise andando verso il bagno.

Jimin scese dalla scrivania e si sedette sulla sedia comoda che occupava lo studio, lasciò la testa all'indietro e ammirò il soffitto bianco per un breve momento. Si era pentito di quello che aveva fatto? Si. Se gli si fosse presentata nuovamente l'occasione di farlo, lo avrebbe rifatto? Si.