Settanta

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La sera arrivò quasi in un battito di ciglia, il tramonto illuminava di luce calda la camera da letto dove entrambi erano persi a coccolarsi, uno poggiato sul petto dell'altro, con le mani che si rincorrevano in modo giocoso per stringersi e intrecciarsi.

La stanza era silenziosa, ogni tanto riempita dalle loro risate o dal rumore di qualche bacio, erano rilassati e tranquilli come non lo erano mai stati, anche nei loro momenti più distanti dal mondo, comunque si ritrovavano ad essere divisi da ansie e preoccupazioni, ma non quella sera.

<<Sai che dopo non si può più tornare indietro vero?>> sussurrò Jungkook stringendo la mano di Jimin portandola vicino alle labbra per baciarla.

<<Lo so, è per questo che te l'ho chiesto>>

Non l'avevano detto a nessuno, si erano messi d'accordo solamente loro due, Jimin aveva chiesto a Yoongi di tenere Taehyung lontano da casa per la notte e dopo qualche minuto Jungkook aveva ricevuto un messaggio dal diretto interessato con l'avviso che non sarebbe tornato.

La luna che iniziava a farsi notare nel progressivo oscurarsi del cielo lasciava ben poco all'immaginazione di cosa avrebbero dovuto fare.

<<Fermami se ti faccio troppo male>> chiese ancora Jungkook.

<<Tu non puoi farmi male, lo voglio io, lo vuole lui, lo vogliamo tutti>> sorrise Jimin appoggiando il mento sul suo petto.

<<Se lo vuole me lo deve dire lui>> ammiccò il moro facendo scintillare i suoi occhi cremisi, trovando immediatamente risposta in quelli ambrati di Jimin, come se fosse una promessa da sigillare, i due si diedero un lieve bacio sulle labbra e subito dopo Jungkook si alzò.

<<Che fai?>> chiese Jimin sentendo immediatamente la lontananza da lui.

<<Preparo tutto>> sorrise prendendo un paio di asciugamani che stese a terra, nel caso Jimin avesse preso troppo sangue voleva evitare di macchiare il pavimento della sua stanza come fosse stata una scena del crimine, aggiunse una piccola bottiglia d'acqua per prendersi cura di lui una volta finito, alcuni essenziali cerotti e garze, infine raccolse la coperta che addornava la sedia in angolo alla stanza e se la mise sulle gambe per offrire un nido caldo per Jimin, dove distendersi comodo e sentirsi amato.

Jimin rimase a guardalo in silenzio mentre sentiva il suo cuore battere sempre più forte quasi volesse uscire dal petto.

I due aspettarono che il sole facesse capolino oltre la loro parte di mondo e lasciasse spazio alla luce delicata della luna. Quando questa iniziò a brillare Jimin scivolò accanto a Jungkook sugli asciugamani tremando in un misto di emozioni che nemmeno sapeva identificare una per una.

<<Se non vuoi non lo faccio, non è un obbligo>> cercò di rassicurarlo il moro sentendo il suo corpo tremare mentre era appoggiato a lui.

<<Si lo voglio, sono solo leggermente preoccupato>>

<<Non ti lascio, sarò sempre qui>> rispose subito.

<<Ti amo>> dichiarò Jimin alzando la testa.

Jungkook sorrise e lo baciò <<Ah si? Io ti amo di più>> rise convinto di aver vinto la loro ennesima competizione, ma quella frase rilassò il biondo e lo fece sorridere. <<Sei pronto?>> chiese dolcemente poi.

Jimin annuì, sbottonando e lasciando la camicia sul pavimento accanto a loro, rimanendo a petto scoperto.

<<Sei bellissimo>> commentò Jungkook perso nell'osservare la sua pelle liscia e chiara.

Il biondo rispose prendendogli il viso, lasciandogli un bacio pieno d'amore sulle labbra <<Fammi tuo>> sussurrò piano.

Jungkook fece un grande respiro profondo, appoggiò Jimin più comodamente possibile su di sé e cercò l'ennesima approvazione nei suoi occhi e, quando vide entrambi guardarlo impazienti, con un occhio scuro e un occhio giallo ambrato, il moro capì immediatamente di dover proseguire.

Lasciò che il suo lupo si concentrasse solo sulla fisionomia dei denti e così fece subito contro ogni sua aspettativa, prese velocemente la mano di Jimin stringendo le dita tra le sue mentre dopo qualche bacio sulla sua pelle nuda, trovò il coraggio di affondare i denti.

Jimin sentì tutto il dolore che aveva paura di provare, si strinse di più al corpo del suo alpha, mugugnando dolorante, era stata una sua scelta e sapeva che era quella giusta da fare.

Qualche secondo dopo, Jungkook rilasciò la pelle lacerata e segnata dell'altro, che chiuse gli occhi nella disperata ricerca di gestire il dolore.

<<Sono qui, ora passa, sei stato bravissimo>> gli ripeteva il più alto accarezzandogli la mano e passando l'altra sui capelli dolcemente. <<Il mio amore è il più bravo di tutti>> disse piano come fosse un segreto, facendo ridere Jimin a malapena.

Prima di muoverlo in qualunque modo, il ragazzo prese le garze e i cerotti coprendo la ferita che aveva creato.

<<Una volta guarita?>> chiese Jimin.

<<Una volta guarita avrai i segni e il profumo che dimostrano che sei mio e solo mio>> spiegò semplice avvicinandosi per baciarlo.

<<Non provare a baciarmi senza esserti pulito la bocca>> lo fermò Jimin guardandolo serio.

<<Ma è il tuo sangue eh>> rise Jungkook.

<<Non ho tendenze vampiresche mi dispiace>> sorrise baciandogli la guancia.

Il moro rise trovando Jimin adorabile, riusciva a lanciargli frecciatine nonostante il marchio fresco.

<<Come stai?>> chiese infine facendo cadere la conversazione e preoccupandosi più che altro sulla sua salute. <<Hai bisogno d'acqua? L'ho portata qui apposta>>

<<Sto bene, non serve il soccorritore>> sorrise appoggiandosi sulla sua spalla <<La luna mi ha aiutato, mi ha fatto meno male del previsto>> lo rassicurò Jimin accarezzandogli delicatamente la guancia.

Rimasero qualche istante a fissarsi, i loro occhi uniti quasi sciolti insieme, fusi l'uno nell'altro, rapiti da quel colore caldo e rassicurante che emanavano.

<<Sei mio>> dichiarò Jungkook con un lieve sorriso timido mentre nascondeva la mano tra i capelli lisci, morbidi e biondi dell'ormai ufficiale compagno.

<<Sono tuo>> rispose Jimin con voce calda e bassa, appoggiando la mano sulla guancia dell'altro lasciando che si appoggiasse socchiudendo gli occhi, come un piccolo gatto con la madre.

Si appartenevano, ora erano veramente legati, da amore e promesse, ora avrebbero semplicemente dovuto vivere la loro vita come CEO e come compagni.

𝐌𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞 • 𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora