Tre

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<<E' una chiara minaccia!>> aveva gridato Jimin sbattendo i pugni sulla sua scrivania in vetro, dall'altra parte del tavolo Seokjin, il suo assistente cercava di calmarlo, quasi inutilmente. Jimin aveva lanciato le carte contenute nella cartellina direttamente sul pavimento in laminato dell'ufficio.

<<Jimin calmo!>> alzò la voce Seokjin provando a sovrastare quella piena di rabbia del suo capo.

<<Vogliono togliermi il lavoro e sfruttare milioni omega innocenti per dei vestiti firmati!>> gridò Jimin. Seokjin, beta, era sempre stato accanto a Jimin e nonostante questo continuava a credere della sua natura di alpha con un grande affetto per gli omega che lavoravano per lui. Anche se negli ultimi mesi questo "affetto" stava diventando fin troppo sospetto.

<<Jimin permetti una domanda riguardo gli omega>> iniziò Seokjin facendo gelare sul posto l'altro. Già si sentiva buttato fuori dall'azienda solo a quell'accenno di domanda. Cosa aveva sbagliato? Era sempre stato all'interno della sua immagine di alpha, cosa aveva portato Seokjin a pensare una cosa del genere. <<So che ti preoccupi molto per loro>> aveva iniziato avvicinandosi a lui. Non poteva lasciarsi abbindolare, se c'era anche una minima possibilità di scamparla, doveva comportarsi bene.

<<Non è che ti sei accoppiato con uno di loro senza dirmelo?>> sorrise il più alto, facendo quasi svenire Jimin da quell'accumulo d'ansia che aveva avuto.

<<No Seokjin lo sai, non è quello che mi interessa, voglio solo trattarli come meritano in quanto esseri viventi>> rispose dolce ed elegante sedendosi nuovamente sulla sua comoda poltrona.

<<Quindi vuoi acconsentire alla sfilata in comune?>> chiese infine il più alto, quasi speranzoso, sapendo che se avesse accettato avrebbe avuto il suo amatissimo aumento.

<<Si, acconsento, quel ragazzino non ha le carte in regola per farmi sfigurare, la collezione che abbiamo in produzione sarà apprezzata così tanto che i suoi abiti passeranno in secondo piano>> confermò serio appoggiando la schiena allo schienale imbottito della sedia.

Seokjin si lasciò sfuggire un sorriso malizioso, stava già immaginando il suo conto in banca salire più del solito e magari vedersi aggiungere un altro zero.

La nuova stagista Ryujin entrò velocemente senza nemmeno bussare, il fiatone che si portava dietro dava la netta sensazione che avesse corso a perdifiato tutti i piani fino all'ufficio, quindi Jimin decise di non commentare il mancato bussare.

<<Signore>> riprese fiato <<Il signor Jeon e i suoi colleghi sono arrivati con largo anticipo e chiedono di vederla>>

Come quello della stagista, il fiato di Jimin si spezzò, altri alpha nella sua azienda pensò. <<Chi li ha invitati?!>> gridò verso Seokjin

<<Mi sono accordato con Hoseok prima di venire a parlarti, questa è ottima pubblicità per l'azienda, sapevo avresti acconsentito quindi mi sono portato avanti>>

Jimin avrebbe tanto voluto trasformarsi in lupo e sbranare il suo assistente in un paio di morsi, ma aveva una lunga lista di motivi che glielo impediva quindi si limitò a sospirare fortemente <<Li raggiungerò tra qualche minuto, falli accomodare in sala riunioni>> disse serio alla stagista che dopo aver annuito sparì dalla porta, correndo nuovamente verso le scale.

<<E' il momento di dare una svolta all'azienda Jimin, gli omega sono fatti per lavorare sotto di noi>> disse il ragazzo dirigendosi verso la porta.

<<Fai un'altra volta una cosa del genere senza il mio consenso e finisci tu a cucirmi i vestiti con i denti! Sono stato chiaro?!>> gridò mettendosi nuovamente in piedi come per incutere timore.

<<Cristallino>> concluse uscendo e chiudendo la porta.

Il biondo si sedette sulla poltrona per l'ennesima volta e sospirò ancora combattuto su cosa fare. il "signor Jeon" era un alpha d'elite, il suo olfatto avrebbe potuto smascherarlo in meno di un secondo, senza contare che nel periodo breve prima del calore il suo corpo iniziava a rifiutare il testosterone. Se avesse avuto la possibilità di scegliere avrebbe aspettato la fine del suo calore e poi avrebbe acconsentito a chiamare altri alpha, come se non fosse già perennemente in pericolo. Velocemente aprì il cassetto sotto la scrivania e con un bicchiere d'acqua ingoiò una delle sue tante pastiglie per le emergenze, di certo non gli avrebbe tolto tutto l'odore ma se qualcuno avesse avuto la faccia tosta di chiedere lui avrebbe semplicemente sorriso e risposto con qualche allusione alla sua vita sessuale così da far imbarazzare chiunque in quella stanza e zittirli sul nascere. Prese tutte le sue forze e uscì dall'ufficio con le mani nelle tasche del completo per darsi un che di sicurezza, scese al primo piano con l'ascensore e si diresse verso la sala riunioni, quello che non si sarebbe mai aspettato era di vedere uno dei suoi ospiti fuori dalla sala, con la povera Ryujin che continuava a ripetergli di entrare.

Capelli scuri perfettamente pettinati che sembravano luccicare sotto i neon del lungo corridoio, il suo profilo era perfetto, nel vederlo così la sua mascella sembrava più tagliente di qualunque coltello, i suoi occhi scuri erano ombreggiati e resi felini da quel poco di trucco che gli addornava la palpebra, la pelle era leggermente abbronzata e il completo lo sfilava in un modo quasi divino.

Cosa stava pensando? Quello era sicuramente un alpha e ciò stava a significare che era una persona che trattava i suoi simili come schiavi.

<<Signor Jeon la prego di entrare, il signor Park sarà qui tra pochi istanti>> ripeteva inutilmente Ryujin, Jimin sentì quelle parole e gelò sul posto. Quello era Jeon? Il suo acerrimo nemico, inesperto, appena entrato nel mondo della moda? Non poteva essere, quello era sicuramente un modello dell'azienda con il suo stesso cognome.

Sfortunatamente per lui Ryujin lo notò e ciò lo costrinse ad allungare il passo per arrivare davanti a loro, mentre la stagista blaterava scuse per non essere riuscita a far accomodare l'uomo in sala riunioni, il soggetto interessato parlò presentandosi come Jeon Jungkook.

Le paure di Jimin si stavano avverando, aveva veramente trovato attraente il suo rivale più grande per lo sfruttamento degli omega, l'alpha d'elite, che avrebbe potuto smascherarlo prima di subito, gli strinse la mano accennando un lieve sorriso di cortesia e lo lasciò entrare per primo con la scusa "dell'ospite" anche perché se fosse entrato prima lui, la scia del suo odore l'avrebbe percepita anche un beta.


𝐌𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞 • 𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora