Trenta

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<<Avete fame? Preparo il pranzo?>> chiese Taehyung intrufolandosi nell'ufficio.

<<Si grazie Taehyung, quello che vuoi non abbiamo preferenze>> rispose Jungkook mentre osservava attentamente lo schermo del computer.

<<Va bene, venite di la tra un'oretta>> sorrise togliendo il disturbo.

<<Jungkook dobbiamo parlare>> disse serio Jimin, non sarebbe mai riuscito a mangiare tranquillamente con tutti quei pensieri in testa.

<<Jimin, se vuoi parlare di quello che è successo prima, ti fermo subito>> iniziò il moro togliendo lo sguardo dal pc per prestare tutta l'attenzione a Jimin. <<Se mi sono allontanato è perché il tuo chiamarmi in quel modo fa un certo effetto alla parte di me che non so controllare, siccome non voglio che tu faccia una brutta fine a causa mia, impara a dividere le cose anche mentre si parla di attrazione sessuale nei miei confronti ok?>> disse serio.

<<Non parlavo di quello infatti>> Jimin sapeva benissimo che si era spinto oltre chiedendo attenzioni all'alpha e non a Jungkook stesso, sapeva che se lui si fosse lasciato andare lui ne sarebbe uscito marchiato.

<<Di cosa parlavi allora?>> chiese Jungkook preso dalla curiosità.

Jimin appoggiò i gomiti sulla scrivania sporgendosi verso l'altro. <<Prima mi odi, poi scopri il mio segreto e tenti di uccidermi ma non ci riesci, all'improvviso cambi idea su di me finisci a baciarmi e a chiedermi perché non puoi essere il mio compagno, tu sai troppo di me e io so troppo poco di te Jungkook.>>

Jungkook sospirò <<Stai fuori dalle cose che non ti riguardano>>

<<Perché il mio secondo genere riguarda te Jeon?!>> sbraitò Jimin.

Il moro alzò lo sguardo sul biondo davanti a lui, Jimin non aveva tutti i torti ma lui non l'avrebbe ammesso mai. <<Ti ho già detto che tu occupi un posto che non ti spetta.>> ripeté forse per la millesima volta da quando conosceva la verità.

<<Se tu avessi tenuto le tue mani lontano dalle mie cose, ora potrei tranquillamente farmi i cazzi miei>>

<<Qualche ora fa la mia mano era su qualcos'altro di tuo ma non mi sembrava ti stessi lamentando.>>

<<Invece si che mi stavo lamentando perché anche in quello pensi solo a te stesso e infatti ho dovuto fare io>>

Jungkook prese il colletto della camicia di Jimin, ignorando che apparteneva a lui stesso e che rischiava di romperla. <<L'ho fatto per il tuo bene, mettitelo in quella testa>>

<<Chi è che sta perdendo il controllo dei due ora mh Jeon?>> sorrise malizioso Jimin.

<<Stai zitto>> sibilò Jungkook chiaramente arrabbiato.

<<Lo farò, se mi racconti qualcosa che non si dovrebbe sapere, così sono sicuro che non dirai nulla su di me>>

Jungkook si stava maledicendo in tutti i modi che conosceva, poteva ucciderlo quel giorno invece di continuare a sopportarlo.

<<Ti odio>>

<<Lo so>> rispose Jimin scandendo bene le due parole.

Il moro si sedette comodo sulla sua sedia <<Ho problemi a controllarmi, penso tu l'abbia già capito da tempo, ho passato la mia infanzia accecato dalla rabbia, ero più i giorni che stavo trasformato in lupo, che i giorni normali dove vivevo da persona, così facendo il mio lupo è cresciuto più forte di me e ora quando mi arrabbio tenta di uscire, la maggior parte delle volte ce la fa ma->>

<<Da quando mi conosci non lo fa più mh?>> concluse Jimin facendo scintillare gli occhi dorati.

<<S-si>> balbettò Jungkook destabilizzato da quello sguardo.

<<Ecco perché mi stai cucito addosso ad ogni ora del giorno>> rise Jimin sedendosi sulla scrivania per essere più in alto dell'altro.

<<Non ti sto cucito addosso, scendi o ti sego di nuovo>>

<<È una proposta o una minaccia?>> ridacchiò ancora il biondo. <<Non hai paura che Taehyung venga a sapere che ti fai il tuo collega alpha?>> si distese sul tavolo <<Starebbe bene sui giornali, Jeon Jungkook invita il suo collega alpha nel suo appartamento e vengono scoperti dal segretario Taehyung, intenti in atti osceni>>

<<Ci perderesti anche tu idiota, la tua immagine da persona dolce e pura>>

<<Io ho salvato le persone come me da quelli come te, portandoli in un posto sicuro, dove guadagnano per loro>> tornò serio per un momento.

<<Va bene visto che tu hai salvato tutti... Chi salverà te?>> sorrise malizioso Jungkook prima di spostare con la mano tutti i quaderni contenenti le bozze e trascinare Jimin per un braccio sull'intera scrivania fino a farlo cadere su di lui.

<<È vero, io so qualcosa che potrebbe rovinarti, ora lo sai anche tu, consideriamoci pari>> chiarì Jungkook avvicinandosi alle labbra dell'altro, si dimenticava ogni volta che al lato positivo di averlo vicino, c'era il lato negativo di quel dolce profumo che emanava.

<<Questi continui cambi d'umore non ce li ho nemmeno io durante il calore, Jungkook tu hai qualche problema>>

<<Passalo con me>>

<<Cosa?>>

<<Il tuo prossimo calore, vieni qui a casa mia e->>

Un sonoro schiaffo si arrestò sulla guancia di Jungkook, Jimin teneva la mano aperta a mezz'aria dopo averlo colpito.

<<Non voglio un compagno, non voglio te come compagno>> disse Jimin alzandosi dalle gambe dell'altro.  <<Stattene al tuo posto e dimentica quello che è successo prima, mi fai schifo, è quello che vuoi allora? Trattarmi da omega inutile, tutti i paroloni di cui ti fai bello, che girano sui giornali sotto il tuo nome, tutto falso>>

<<Cosa pensavi Jimin?>>

Cosa pensava? Pensava che si fosse affezionato a lui, che non l'aveva ucciso quel giorno per qualche motivo particolare, primo tra tutti che lo vedesse come umano, prima di vederlo come lupo, invece no. Si era illuso, come sempre. <<Niente che ti riguardi Jeon>> disse serio prima di uscire dallo studio per andare in cucina, almeno con Taehyung nei dintorni, Jungkook non avrebbe parlato sempre dello stesso argomento e lui avrebbe avuto tempo per rimaturare la sua figura dignitosa.

𝐌𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞 • 𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora