Appena mi fu possibile tirai con forza Leila nel bagno.
"Ma sei impazzita vai piano, mi fai inciampare."
Entrammo ma prima di parlare mi assicurai che non ci fosse nessuno.
"Leila è lui, è lui!"
"Chi è lui?"
"L'uomo della biblioteca è il signor Masi!"
"Raoul o John?"
"John ma è ovvio... "
"No, no..." Leila scuoteva la testa, non sembrava aver preso bene quella notizia.
"Invece si è proprio lui!"
"E adesso?"
"E adesso niente, lui è il mio capo e io la sua dipendente, in fondo era solo una mia fantasia, non so neanche se mi ha riconosciuta, o meglio credo di sì perché mi ha sorriso ma non ne sono sicura." Confessai.
"Giusto, mi raccomando professionalità!" Leila si raccomandò, ma d'altra parte non serviva, io nel mio lavoro ero sempre stata molto assorbita e niente era mai riuscito a distrarmi.
La giornata volò più veloce tra nuove conoscenze, l'ambientamento nel nuovo ufficio, l'aggiornamento dei lavori da svolgere.
A parte qualche scambio di parole non vidi molto John, era troppo indaffarato a lavorare nel suo ufficio.
Provai a spiarlo anche se decisi dopo un po' di non continuare, era una distrazione troppo incombente.
Durante la pausa pranzo capii che non era maledettamente attraente solo per me ma per la maggior parte della componente femminile dell'ufficio.
Rimasi però più stupita dall'effetto che aveva anche sugli uomini, tutti provavano grande stima nei suoi confronti, tutti soprattutto Michele.
Lui era stato mandato dall'agenzia ad affiancarci nella nostra vecchia sede già da qualche mese per rendere più facile la fusione tra i due uffici.
Tra di noi era nata una bellissima complicità, una sintonia immediata, era uno dei pochi con cui riuscivo a lavorare con facilità e soprattutto con allegria. Il suo modo schietto di parlare in napoletano mi divertiva e a rendelo simile a una caricatura era anche il suo aspetto. Non troppo alto, magrolino si muoveva in maniera veloce tanto da pensare che si potesse spezzare da un momento all'altro. In ogni argomento inseriva a rotazione la sua ragazza Chiara, di cui era follemente innamorato e il suo cane di nome Diego, in onore di Maradona. Era un responsabile dell'area creativa, molto capace a dirla tutta, gli era stato affidato un nuovo progetto e su proposta dei superiori mi aveva coinvolto per aggiornarmi sul da farsi. Riguardava una festa privata.
Il cliente oltre ad ingaggiare l'agenzia un anno prima per l'inaugurazione del suo Hotel di lusso a Sorrento, aveva anche richiesto che fosse organizzata la festa per il suo settantesimo compleanno il 10 agosto, la notte di San Lorenzo.
Ci teneva che entrambi gli eventi fossero sfarzosi e importanti, tanto che la gente per la meraviglia ne avrebbe parlato per mesi. E fu così, almeno per l'inaugurazione dell'albergo, avvenuta nel mese di aprile. Io e i miei vecchi colleghi non avevamo partecipato alla realizzazione di quell'evento ma avremmo lavorato a quella festa di compleanno.
Si parlava di un evento che avrebbe coinvolto molti ospiti.
Quello, insieme ad altri progetti in procinto di essere realizzati, comportavano una mole di lavoro enorme, da subito mi ritrovai sommersa da una quantità incredibile di faldoni sulla scrivania, mi ci vollero parecchie ore per trovare il filo della matassa.
Ero talmente concentrata a leggere e sistemare tutte le varie documentazioni che non sentii la voce del sig. Masi, John Masi, chiamarmi dal suo ufficio. Fu la mia collega e vicina di postazione Denise che mi fece notare di essere richiesta.
Bussai alla porta non prima di aver sbirciato nel riflesso del vetro il mio aspetto.
"Mi ha chiamata signor Masi?"
"Ti prego non chiamarmi signore! Mi fai sentire vecchio!" Disse categorico. "Senti sono curioso, ma alla fine li hai presi tutti quei libri o li avevi accumulati solo per farmeli cadere addosso?"
"Allora mi hai riconosciuto?" Non riuscii a contenere la meraviglia.
"Certo che ti ho riconosciuta e ad essere sincero sono sorpreso di essere riuscito a rivederti! Sono rientrato in biblioteca ieri, ho cercato un po' ma non ti ho trovata! Ho chiesto anche alla bibliotecaria ma non ha saputo aiutarmi, ha parlato di non so quali questioni sulla privacy!"
"Tu hai trovato invece quello che cercavi?" Chiesi così, giusto per rompere il ghiaccio.
"No in realtà no... Ho trovato altro!" Il suo tono ambiguo e malizioso mi fece credere che si riferisse a me anche se sembrava veramente impossibile.
Si alzò dalla scrivana, fece il giro del tavolo e si poggiò sul bordo.
"Sono felice che ora tu sia qui!" Confessò guardandomi.
Sorrisi imbarazzata e basta, non sapevo cosa dire, non riuscivo a decifrare il suo atteggiamento.
Tornò immediatamente serio "Allora Isi, ti ho chiamata perché vorrei che tu domani venissi con me e Michele. Devo fare un sopralluogo per una festa da organizzare. Immagino ti abbiano aggiornata!"
"Sì, sì certo ho tutto chiaro!"
"Bene allora domani mattina ci vediamo qui e poi andiamo insieme."
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Era di Maggio
ChickLitIsabella, per tutti Isi, è una giovane e vivace trentenne che vive e lavora a Napoli, città che adora. Un po' per pigrizia, un po' per le tante attenzioni della sorella Sara, continua a vivere con lei e suo cognato. In una calda giornata di maggio I...