Capitolo 19

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Dedicai tutto il tempo disponibile a farmi bella. Misi il vestito più sensuale che avevo messo in valigia, lo avevo portato così per sfizio ma visto come stavano andando le cose volevo fargli tirare il collo. Era un abito verde smeraldo, si legava dietro il collo lasciando scoperta la schiena, era lungo fino alle ginocchia e il tessuto era leggero e setoso. Lo abbinai a dei sandali con un bel tacco alto che avevo preso in affitto da mia sorella.
Quando tornò in camera anche Leila rimase stupita di vedermi così, er convinta che lo avessi fatto per attirarele attenzioni di Dario. Ma si sbagliava, il mio ex fidanzato non era minimamente nei pensieri, ero concentrata solo su John.
Leila avrebbe cenato in un ristorante a Sorrento e sarebbero andati in qualche locale subito dopo.
La salutai, presi le chiavi e appena chiusi la porta dietro di me feci un bel respiro e provai a stamparmi l'aria di una sicura di sé, anche se in realtà ero agitatissima.
Appena entrai nel ristorante tutto quello che avevo programmato saltò, per quanto provassi ad avercela con lui appena i nostri sguardi si incrociarono dimenticai tutto.
Era bellissimo indossava un completo scuro, la camicia sbottonata senza cravatta e i suoi occhi intensi, puntati su di me. Accennò un mezzo sorriso, mi guardava con stupore e se avesse continuato a fissarmi così sarebbe andata a finire male, di sicuro sarei svenuta per mancanza di ossigeno, ogni volta dimenticavo di respirare.
Dario mi venne incontro "Isabella sei stupenda!" Per salutarmi mi diede due baci sulle guance. Anche il sig. Antonio si aggiunse complimentandosi, John invece rimase immobile vicino al tavolo continuando a fissarmi. Il cuore mi batteva forte, sembrava uscirmi dal petto. Non mi interessava di nessuno in quel momento se non di lui. Percepivo il parlare continuo di Dario ma non riuscivo a sentire nulla, ero troppo concentrata su John, aveva il potere di monopolizzare ogni mio pensiero.
Improvvisamente si mosse, si avvicinò, mi prese la mano e la strinse forte, poi con grande naturalezza si piegò verso di me per sussurrami all'orecchio.
"Mi dispiace!" Si fermò, pensai non avesse più nulla da dire ma poi aggiunse "Vorrei che sparissero tutti in questo momento! Solo io e te!" Mi voltai di colpo per guardarlo. Ero stupita di quella confessione.
"Sono proprio curioso di sapere cosa le hai detto John? Isabella ha cambiato totalmente espressione."
"Un segreto tra capo e dipendente!" Sorrise e Antonio non domandò oltre.
Ci accomodammo al tavolo, cercai di ritrovare un po' di lucidità ma l'emozione era troppa, non riuscivo a seguire i vari argomenti con concentrazione, la mia testa era concentrata solo su John che mi sedeva accanto. Dal lato opposto Dario provava continuamente a mettersi in mostra. Aveva un atteggiamento spocchioso soprattutto nei suoi confronti, probabilmente aveva percepito un qualcosa tra di noi che andava oltre il semplice rapporto lavorativo.
"Allora Isi ci racconti come vi siete conosciuti te e Dario?" Chiese il sig. Antonio.
"Ci ha presentato un amico in comune" Tagliai corto.
"È stato l'incontro più fortunato della mia vita!" Continuò Dario.
Mi toccò una mano, non feci in tempo a toglierla dal tavolo.
"Sembrerebbe proprio che siete rimasti in buoni rapporti!" Disse sorpreso il sig. Antonio mentre John rimaneva in silenzio toccandosi la barba in continuazione, lo faceva sempre quando era nervoso o qualcosa lo infastidiva.
Arrivò di nuovo il cibo e per fortuna la conversazione scivolò su altri argomenti anche se Dario non perdeva occasione per marcare il territorio e far vedere quanto mi conoscesse. In realtà non mi conosceva affatto, non ero mai stata realmente me stessa con lui, avevo accettato quella relazione senza mettermi mai in gioco. A lui era sempre piaciuto tenere le redini del rapporto e all'epoca glielo lasciai fare, solo a distanza di tempo mi resi conto che mi comportavo così perché in cuor mio sapevo di non amarlo e che non sarebbe stata la storia della mia vita.
Mentre mangiavamo del pesce crudo Dario raccontò quanto spesso mi portava fuori a cena per mangiare dei piatti simili, disse che io andavo pazza per i crudi, anche se non ricordavo affatto di aver mai fatto un affermazione simile.
John non riuscì a trattenersi "Non mi risulta che a Isi piacciano i crudi" Disse senza alzare la testa dal piatto. Si ricordava, gl'avevo confessato quella sera quando mi propose di andare a cena fuori.
"Credimi le piacciono molto, vero Isi?" Ribatté Dario.
"Veramente non molto." Confessai facendo una smorfia per l'imbarazzo.
"Ma potevi dirmelo, ti avrei portata a mangiare altro!"
"Magari una pizza..." Mormorò John con un sorriso nostalgico.
"Magari..." Sussurrai piano per farmi sentire solo da lui.
Dario continuò tutta la sera a punzecchiare John ma lui non si lasciò coinvolgere, evitava di rispondere e se era costretto manteneva dei toni pacati anche se si percepiva il suo fastidito.
Cominciammo a parlare di lavoro e fu lì che Dario riuscì a mandarlo fuori di testa. Mi chiese prima per quale motivo avessi cambiato lavoro e poi volle renderci partecipi del suo punto di vista sottolineando con fermezza che invece di aumentare di livello la mia pofessione mi ritrovavo di nuovo a essere una tutto fare solamente di un capo diverso. John esitò ma poi molto serio e scocciato gli spiegò che io non ero una semplice assistente o tutto fare come mi chiamava lui, altrimenti sarebbestato impossibile per me di partecipare a quella cena. Mi riteneva una delle persone più capaci con cui avesse lavorato, una sua pari, una collega di grande valore.
Ma Dario continuò "Chiedevo solo perché speravo che Isabella avesse dato priorità a situazioni più stabili. Le ho sempre detto di essere più razionale. Le avevo anche trovato un lavoro a suo tempo in una galleria d'arte, le avrebbero fatto anche un bel contratto, ma niente non l'appassionava. Dico io ma si può vivere solo di passione!"
Dopo un breve silenzio ritenni opportuno rispondere "Pensi che tutto si riduca a un buon contratto. Io non la vedo così, se non c'è passione non ha senso continuare! Questo vale per il lavoro, per le cose e soprattutto per le persone!"

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