Durante il tragitto in macchina fui molto silenziosa e Dario se ne accorse.
"Cos'è successo Isi?"
"Niente, non preoccuparti!"
"Ti ha infastidita?"
"Chi John? No assolutamente!" Risposi con un mezzo sorriso.
"Perché continui a difenderlo?"
"Non lo sto difendendo, è la verità! È stato molto gentile!"
"Gentile, così definisci quell'essere?"
Quel suo modo di appellarlo, sempre con disprezzo eccessivo mi diede fastidio, nonostante mi avesse ferito io amavo quell'uomo e non tolleravo che si eccedesse in quella maniera.
"Dario ti pregherei di non dire altro!" Dissi senza voltarmi, continuando a guardare fuori dal finestrino.
"Come vuoi ma la prossima volta che lo rivedo gliene dico quattro, credimi"
"Tu non dirai niente a nessuno. Non ti devi permettere."
"Invece serve, se non sei in grado di occuparti di te stessa ci penso io, non preoccuparti!"
"Fermati Dario, voglio scendere"
"Ma cosa ho detto?"
"Hai detto troppo e tutto sbagliato!"
"Ma dai Isi, io lo faccio per te!"
Fortunatamente eravamo arrivati a ridosso di casa.
"Dario fermati, continuo a piedi"
"Stai esagerando Isi, siamo arrivati"
Si fermò solo arrivati davanti casa. Scesi senza aspettare il suo aiuto, ero furiosa, quel suo modo di fare che detestavo era riuscito alla prima occasione. Voleva di nuovo controllare la mia vita, decidere lui stesso cosa era meglio per me.
Mi venne incontro per niente mortificato, anzi sul suo viso c'era un velo di superbia e fu quello a fami prendere una decisione.
"Ascolta Dario, capisco che tu tenga a me ma pensavo fossi cambiato, che saresti stato in grado di accettare le mie decisioni. Invece continui a non capire!"
"Invece sei tu a non capire cos'è meglio per te! Preferisci un uomo sposato che ti ha mentito a uno che non lo farebbe mai e per di più è anche disponibile!"
"Uno, lui non è più sposato e poi io non l'ho preferito a nessuno, non sai nulla di me e di lui. Speravo che la faccenda dell'amicizia fosse sincera da parte tu e invece a quanto pare menti anche te!"
"Non paragonarmi a quello lì, non te lo permetto!"
"Sei te che ti sei messo in competizione con lui! Senti credo che per un po' sia meglio che non ci vediamo, ho bisogno di stare sola!"
"Di nuovo Isi?"
"Di nuovo cosa? Ti avevo detto che non avrei potuto darti di più di un'amicizia!"
"Perfetto allora stai sola ma se ti pentirai non è detto che sarò lì ad aspettarti!"
"Non te l'ho mai chiesto!"
Riflettei a lungo sulla discussione avuta con Dario, non tanto per il suo atteggiamento ma per una frase detta.
Per non permettergli di screditare John avevo sottolineato un particolare, che più volte Michele aveva sottolineato e ribadito ovvero che lui non fosse più sposato, o meglio lo era ancora sulla carta ma non nlla realtà.
Dirlo a voce alta mi fece rendere conto di quanto importante fosse quella verità.
Di fatto io non ero mai stata la sua amante e non aveva mai tradito sua moglie con me.
Quello mi rassicurò.
L'unica cosa che continuava a tormentarmi e farmi stare male rimaneva la sua mancanza di fiducia nei miei confronti, lui non si era fidato abbastanza di me da parlarne, da condividere la sua vita con me.
Ero convinta che quello che c'era stato tra noi fosse stato tanto intenso e intimo da poter essere sinceri l'uno con l'altra. Se avesse parlato per tempo sarei stata sicuramente comprensiva e avremmo risolto insieme qualsiasi malinteso invece aveva preferito mentire anzi omettermi gran parte della sua vita.
Avrei dovuto parlargli, sicuramente sì, ma non ero pronta, per quanto mi sforzassi l'idea di avere un confronto con lui mi faceva stare male.
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Era di Maggio
ChickLitIsabella, per tutti Isi, è una giovane e vivace trentenne che vive e lavora a Napoli, città che adora. Un po' per pigrizia, un po' per le tante attenzioni della sorella Sara, continua a vivere con lei e suo cognato. In una calda giornata di maggio I...