Capitolo 16 - III

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Ma non sempre le cose vanno come ci si aspetta, specialmente quando si ha un passato ingombrante come il mio. 
Uscii di casa felice, una felicità effimera che terminò quando Melania chiamò e chiese di vederci con urgenza. Mi disse che aspettava un figlio da me, concepito per sbaglio la notte dopo il nostro matrimonio, in un attimo tutto il mio mondo crollò.
Non pensai mai di non assumermi le mie responsabilità, ma l'idea di diventare padre di una donna che non amavo non riuscivo a concepirla.
La paura prese il sopravvento insieme alla consapevolezza che tutto il futuro che avevo pianificato per me e per Isi era sfumato. L'uomo cinico, infelice e insoddisfatto che ero un tempo stava riemergendo tutto insieme.
Vedevo nello sguardo di Isi la voglia di aiutarmi ma allo stesso tempo l'infelicità di aver perso quello che tanto desideravamo per noi.
Avrei dovuto ascoltare le sue parole, convincermi del fatto che se anche il destino ci remava contro insieme ce l'avremo fatta e invece sbagliai tutto. Piuttosto che tenerla vicino, l'allontanai definitivamente.
La feci male tanto con le mie parole, me ne rendevo conto, ma lo feci apposta, pensai che trattandola male per lei sarebbe stato più facile allontanarsi da me, non meritava di rimanere e vivere una vita che non meritava.
Uscii di casa, ma dopo poco che camminavo senza meta nel quartiere, mi resi conto di aver fatto un grande sbaglio, non ero io a dover decidere per entrambi, se lei voleva veramente starmi accanto glielo avrei permesso, in cambio avrei protetto il nostro rapporto da tutto e tutti cercando di donargli tutto l'affetto e le sicurezze di cui aveva bisogno.
Quando tornai a casa era troppo tardi, di lei nessuna traccia solo una lettera d'addio e l'anello di fidanzamento nella scatola.

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