Quella mattina era nevrotica, mia sorella non sapeva più come starmi dietro, avevo disfatto e rifatto la valigia tre volte, non sapevo cosa portare, sarei stata via solo due giorni, ma non riuscivo a concentrarmi, non riuscivo a decidermi e continuavo a cambiare idea.
Sara era confusa, nell’arco di due settimane aveva visto mille sfumature di me e non riusciva più a capire cosa mi stesse succedendo, ero passata dalla disperazione, alla rassegnazione fino alla massima felicità. Si sentì in dovere di bloccarmi nella mia camera e chiedermi cosa stesse succedendo nella mia vita. Alla fine decisi di confidarmi anche con lei, non come con Rania, lo feci a piccole dosi, per non farla preoccupare troppo. Tagliai i particolari più importanti, le dissi solo che John era separato e che la sua storia precedente era finita prima di iniziare. Le feci un piccolo riassunto degli ultimi eventi che avevano sconvolto la mia vita e le riconfermai che tutti i miei innumerevoli cambiamenti d’animo erano causati dallasua presenza nella mia vita.
Volle sapere che tipo di sentimento avesse lui nei miei confronti. Bella domanda! Non riuscii a rispondere con certezza, ero certa che lui tenesse a me, quello sì, me lo aveva dimostrato, ma se provasse un sentimento intenso o addirittura amore non ne ero a conoscenza.
Le raccontai come a poco a poco eravamo riusciti a ritrovare un nostro equilibrio, lasciandoci alle spalle il passato, rimodulando la nostra storia e godendoci quella che avevamo deciso di chiamare amicizia.
Non era contenta di sapere che l’uomo che segretamente amavo e che in quel momento spacciavo per amico era anche il mio capo, secondo lei non dovevo compromettere il mio lavoro, a cui mi ero dedicata tanto per anni.
Le sue perplessità riguardavano anche i nostri stili di vita, a suo parere inconciliabili.
Provai a spiegarle che John era un uomo che conduceva una vita normale come tanti altri ma la sua espressione diceva altro. Mi confessò di aver chiesto di lui tra le sue conoscenze di Napoli e aveva ricevuto recensioni non del tutto positive sul suo stile di vita. Rimasi stupita della sfrontatezza di mia sorella, per essere arrivata al punto di indagare a quel modo significava che ero stata proprio a pezzi in quell’ultimo periodo, dovevo averla fatta preoccupare veramente tanto.
Non potei negare tutto quello che le avevano raccontato, molte cose erano simili a quelle raccontate da Michele, ma di fatto era cambiato, la sua vita era cambiata e non potevano più essere associati a lui quei modi di fare o di vivere.
Il suo punto di vista era chiaro e lo ribadì, noi eravamo una famiglia normale, con uno stile di vita normale, lui invece era ricchissimo con alle spalle una vita frenetica e fuori dagli schemi, probabilmente quella mia normalità a lungo andare avrebbe potuto stancarlo.
Voleva assicurarsi che fossi abbastanza forte da poter gestire, quella che secondo lei era una follia, essere amica dell’uomo che si amava. Era impossibile, mi sarei fatta di nuovo del male. Disse di avermi vista soffrire, che la stessa Rania a mia insaputa l’aveva chiamata per dirle di tenermi sott’occhio e non voleva più vedermi in quello stato. Lei non aveva pregiudizi nei suoi confronti, in fondo non lo conosceva, anzi mi disse che se un giorno li avessi fatti incontrare ne sarebbe stata felice, però voleva assicurarsi che fossi abbastanza lucida nella scelta delle mie decisioni future.
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Era di Maggio
ChickLitIsabella, per tutti Isi, è una giovane e vivace trentenne che vive e lavora a Napoli, città che adora. Un po' per pigrizia, un po' per le tante attenzioni della sorella Sara, continua a vivere con lei e suo cognato. In una calda giornata di maggio I...