Capitolo 56

548 96 4
                                    

Tornammo alla villa per prepararci per la festa organizzata per Chiara e Michele. Gli uomini si intrattennero a bere qualche birra e con loro anche John. Passai davanti le nostre camere, erano adiacenti l’una all’altra, solo un muro ci divideva. Sarebbe stato difficile resistere ma ci sarei riuscita, non avrei permesso di rovinare quel weekend.
Avevo messo mille vestiti in valigia, con altrettanti sandali con tacco ma alla fine optai per un vestito lungo a fiori con delle bretelline finissime e dei sandali alla schiava, era troppo caldo e pensare di passare l’intera serata tutta in tiro con tacchi e paillette non mi andava proprio. Andai in cucina per cercare qualcosa di fresco da bere e sentii la voce civettuola di Lucia. Spuntò in cucina mentre seguiva John che probabilmente stava tentando di raggiungere la sua camera. Non diedi loro molta importanza, continuai a guardare nel frigo facendo finta che non fossero lì.
“Isabella visto che sei qui mi passeresti dell’acqua?” Mi chiese altezzosa Lucia.
 Mi voltai per passarle la bottiglia e notai John seduto su uno sgabello che mi fissava, mi faceva arrossire quando mi guardava così. Lucia sicuramente lo notò e tentò di sferrarmi un colpo basso.
“Isabella ma ti devi ancora cambiare o verrai così alla festa?” Disse guardandomi facendo una smorfia.
Diedi un’occhiata veloce al suo abbigliamento, indossava un abito bianco cortissimo e scollatissimo con dei tacchi vertiginosi, decisamente lontano anni luce dai miei gusti e soprattutto da quello che indossavo quella sera.
“Verrò così!” Risposi seccata. Fortunatamente le squillò il telefono e si allontanò dalla stanza.
Mi voltai dando le spalle a John, nonostante non avesse nessuna importanza il parere di Lucia mi diede fastidio quel suo modo di fare. Quel nervosismo mi faceva sentire ancora più caldo, scoprii il collo tirando su i capelli e in quell'attimo percepii un brivido. John era proprio dietro di me e soffiava sul mio collo. Lo sentivo avvicinarsi sempre di più, percepivo il suo respiro dietro il mio orecchio.
“Sei bellissima così, non cambiarti!”
Chiusi gli occhi e sorrisi, quando mi voltai lui non c’era più.

Era di MaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora