Capitolo 26 - II

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Michele era in sala riunioni mentre John era nel suo ufficio con la signora Nalli. Lui non aveva la minima idea del mio arrivò in ufficio, volevo fargli una sorpresa.
Quando bussai alla porta e la signora Nalli mi vide non riuscì a resistere nel venirmi ad abbracciare, rimasi scioccata del suo comportamento, in tanti anni che la conoscevo non aveva mai avuto uno slancio così spontaneo e affettuoso, era sempre rimasta molto professionale.
"Oh Isabella come sono felice di vederti!"
"Anche io! Sono venuta apposta per salutarla, non potevo permettere di farla andare via senza prima ringraziarla di tutto"
"Non devi neanche dirlo"
Sulla sedia della scrivania John si dimenava per rivendicare anche il suo saluto.
"Ciao Amore!"
Mi imbarazzò, non mi aveva mai chiamata così in ufficio, figuriamoci davanti il mio ex capo, ma sembrò non fare nessun effetto sulla signora Nalli.
Rimanemmo un po' a fare qualche chiacchiera tra donne, poi fu costretta a congedarsi, doveva raggiungere Michele alla riunione.
"Che effetto ti fa tornare in agenzia?" Mi chiese John appena rimanemmo soli.
"Pensavo che fosse difficile tornare, invece mi sembra di non essere mai andata via"
"Comunque ancora non mi hai salutato!"
Mi prese il viso con una mano e mi stampò un bel bacio.
"John ci guardano" Dissi guardandomi po' intorno imbarazzata.
"E lasciali guardare, sto baciando la mia futura moglie, non sto facendo niente di male!" Continuò facendo scorrere il suo naso sul mio collo.
"Ah ecco quali sono i privilegi di stare con il capo!"
"Quali?" Chiese curioso e malizioso come sempre.
"Che posso baciarlo quando voglio senza preoccuparmi di essere licenziata" Lo ribaciai anch'io ma senza esagerare, non volevo essere troppo sfacciata, ritenevo giusto continuare a mantenere un certo contegno al lavoro anche se a lui non importavano molto quelle formalità.
Prima di andarmene salutai di nuovo la signora Nalli, mi fece piacere rivederla, era una gran donna e lo aveva dimostrato anche in quell'ultimo periodo, mettendosi a disposizione dell'agenzia.
Io e Sara avevamo appuntamento davanti l'atelier, Leila decise di non venire, voleva mantenersi la sorpresa per il giorno del matrimonio.

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