Ero molto agitata, non avevo mai partecipato ad un evento simile, ero pronta già da una mezz'ora quando alle 20.30 puntuale arrivò la macchina con l'autista.
Già dal pazziale davanti l'entrata si sentiva la musica e il chiacchiericcio delle persone. Vedevo tutto il personale in fermento, nessuno era con le mani in mano, tutti molto organizzati a gestire le proprie mansioni.
Il custode, uomo fidato del sig. Antonio, mi venne incontro, mi aiutò a scendere dall'auto e mi accompagnò, offrendomi il braccio fin dentro la villa.
"Signorina Isabella mi posso permettere di farle i complimenti! È molto bella questa sera!"
"Grazie mille!" Gli sorrisi un po' nervosa.
Fui molto grata a quel complimento mi diede un po' di sicurezza. Decisi di chiamare John per sentire, mi disse che era in giardino e gli chiesi di aspettarmi lì così da trovarci subito.
Appena mi affacciai dalla terrazza mi venne voglia di urlare dalla felicità, era tutto come lo avevo immaginato, l'orchestra, le luci, i tavoli, gli addobbi, la musica bellissima e le persone, quante persone.
Mi feci coraggio e decisi di scendere sola la scalinata in marmo illuminata e elegantissima.
Al decimo scalino mi fermai perché il mio sguardo aveva trovato il suo, per un istante lì in quella festa affollata c'eravamo solo io e lui. Era elegantissimo nel suo smoking nero, i capelli ben legati, la barba rifinita. Mi guardava come se non avesse visto altra donna in vita sua, mi emozionò quello sguardo, mi fece sentire importante e dsiderata. Non mi tolse gli occhi di dosso fino a quando non mi raggiunse per aiutarmi a scendere.
Fece un grande respiro allentandosi il papillon al collo.
"Isi mi togli letteralmente il fiato, perché mi fai questo?"
"Questo cosa?"
"Non è legale questo vestito..." Si avvicinò al mio orecchio "Come posso lasciarti andare in giro da sola per tutta la serata facendo finta di essere solo il tuo capo?" Prese tra le dita un pezzo di tessuto della gonna del vestito.
"Anche tu sei molto bello John!"
"La tua schiena è di nuovo scoperta! Tu non sai che effetto mi fa questa schiena scoperta! Ho un'estrema necessità di baciarti!"
"Anch'io..."
"Tra un minuto ci vediamo lì dietro!"
Indicò il retro della villa, andò prima lui e io lo seguii. Nessuno ci notò o almeno credo, ma in fondo non me ne importava più niente.
Appena mi vide mi spinse verso il muro e cominciò a baciarmi. Era tutto così eccitante, avrei voluto togliergli quella camicia, toccarlo ovunque ma non potevamo.
Di colpo si staccò. "Fermati Isi! Fermiamoci! Non riuscirei a smettere se continuiamo!"
Avevo il respiro corto, cercai di calmarmi.
"Allora questa sera sarà meglio che stiamo lontani! Perché io non riesco a starti vicina senza toccarti"
Misi una mano sul petto tentando di aiutarmi a recuperare il respiro spezzato.
"No! Tu sta sera non ti allontani di un passo da me!" Disse categorico "Non mettermi in difficoltà ti prego, non voglio che nessuno ti si avvicini." Era molto serio "Mi sta logorando questa situazione. Sai quanti uomini proveranno a corteggiarti questa sera?" Si strofinò gli occhi con le dita.
"Credi che non convivi anche io con questo problema, ogni donna che ti vede, non importa quanti anni abbia, ti si avventerebbe, si ucciderebbero tra loro se potessero per averti!"
"Ma io voglio solo te, nel mio letto e sul mio corpo, voglio solo te" Avrei fatto l'amore con lui, in quel medesimo momento, su quel prato.
Prese il mio viso tra le sue mani "Parliamone a tutti! Sei pronta!"
"Si hai ragione, sono d'accordo facciamolo."
"Però prima di farlo dobbiamo parlare di una cosa!" Il suo volto cambiò . Lo stesso pensiero cupo che attraversò i suoi occhi quella mattina comparve di nuovo. "Non ora però" Continuò.
"Che cosa John? Devo preoccuparmi?"
"Assolutamente no, devi solo preoccuparti di stare al mio fianco. Sempre al mio fianco perché non ho nessuna intenzione di perderti!"
Ci tenemmo per mano fino al limite che ci permetteva di non essere visti. Far finta di essere solo colleghi non sarebbestato facile.
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Era di Maggio
ChickLitIsabella, per tutti Isi, è una giovane e vivace trentenne che vive e lavora a Napoli, città che adora. Un po' per pigrizia, un po' per le tante attenzioni della sorella Sara, continua a vivere con lei e suo cognato. In una calda giornata di maggio I...