Dopo aver parlato con Draco ieri sera ho mandato subito il modulo del permesso ai miei genitori. Intanto me lo faccio firmare, poi deciderò se partire o meno. Ho cercato di spiegare che non ero sicura di voler partire in poche righe, ma ovviamente non ho potuto dire la verità.
In effetti non ci stavo più pensando ultimamente perché mi sono abituata all'idea, ma i miei genitori non sanno nulla di me e di Draco. Nessuno al di fuori della scuola sa che Draco si trova qui. Ci hanno proibito di dirlo all'inizio dell'anno, proprio perché sapere dove si trova comporterebbe una serie di problematiche non indifferenti. Solo mentre scrivevo la lettera a mamma e papà mi sono veramente resa conto del perché Draco non voglia partire. Essendo abituata a vederlo ogni giorno mi ero dimenticata di tutti i problemi che ci sono al di fuori delle mura della scuola.
Eppure sono convinta che ci sia un modo per farlo venire. La McGranitt avrà sicuramente un'idea ed è l'unica che può aiutarmi a convincere Draco a partire.
Dopo le lezioni infatti decido di andare a parlarne con lei.
I: "Mi scusi, è permesso?" chiedo prima di entrare nel suo ufficio. Il passaggio per le scale era aperto, per cui non ho avuto nessuna difficoltà a raggiungerlo.
MG: "Oh sì signorina Donnor, venga pure. In realtà la stavo aspettando"
I: "Oh, em... va bene grazie" dico sedendomi davanti alla sua scrivania.
Un silenzio imbarazzante aleggia attorno a noi mentre la professoressa finisce di scrivere non so cosa su una pergamena. Ne approfitto per guardarmi intorno. Sono stata nell'ufficio del preside solo una volta prima di oggi, quando ancora c'era Silente a capo della scuola. Non è cambiato nulla da quella volta, ci sono gli stessi quadri e lo stesso mobilio; eppure sembra un posto completamente diverso, tutto è più curato e sistemato con una precisone minuziosa. Tipico della McGranitt.
MG: "Bene, eccomi. Dimmi pure"
I: "Io, em io volevo chiederle una cosa per l'uscita in Romania..." capisco da come mi guarda che sa benissimo cosa sto per chiederle e mi sorride amorevolmente.
I: "...lei crede sia possibile che Draco partecipi?"
Sospira dolcemente e inarca ulteriormente le labbra.
MG: "Ah l'amore alla vostra età è proprio una boccata d'aria fresca" esordisce emozionata.
Arrossisco. Non so perché la relazione tra me e Draco colpisca così tanto i docenti, ma la cosa mi imbarazza particolarmente.
MG: "Devo dirle che ci ho pensato a lungo, Sara. E, se lui vuole, credo che tutto si possa fare. Mi sono già attrezzata per permettergli di uscire dal castello"
I: "Davvero?"
Annuisce.
La guardo piena di speranza, poi mi ripeto la sua risposta nella testa: se lui vuole.
In pochi secondi l'entusiasmo si spegne.
MG: "C'è qualche problema?"
I: "No, beh non proprio"
MG: "Non se la sente di venire, vero?"
I: "No"
MG: "Quel ragazzo, l'hai proprio trasformato" ammette senza nascondere della fierezza.
I: "Cosa intende dire?"
MG: "Ha paura di metterti in pericolo, non è vero?"
Confermo la sua ipotesi facendo di sì con la testa.
Provo una sensazione strana a parlare con la McGranitt. È come se sapesse tutto di tutti. Sa come si sente Draco e sa come mi sento io. Come se leggesse nella mente di tutti. Ha un'empatia che supera ogni limite.
Presa da una grande voglia di parlare con qualcuno che possa capirmi mi libero dei pensieri che mi tormentano da un po'.
I: "Crede che mi permetterà mai di aiutarlo fino in fondo?"
MG: "Oh cara, credo che per i suoi limiti lo stia già facendo. Il solo fatto che non voglia partire e che ti abbia detto il perché vuol dire molto. Non pensavo lo avrebbe mai fatto."
I: "A volte mi sembra che lei conosca Draco meglio di me"
MG: "Questo perché io so più cose, ma tu hai trovato la giusta chiave per portarlo a star bene. Nessuno ci è mai riuscito. Nemmeno la sua famiglia."
I: "A volte ho paura di non essere all'altezza della situazione"
MG: "Questo perché sei umana Sara. Ma sei la persona giusta per affrontarla. Sai amarlo e farlo sentire amato. E fidati di me, gli basta questo."
Nonostante mi faccia piacere sentirmi dire queste cose, la situazione è diventata anche troppo imbarazzante e per fortuna la McGranitt nota il mio disagio.
MG: "Per quanto riguarda l'uscita ne parlerò direttamente con Draco. Credo gli faccia bene iniziare ad affrontare la vita fuori dal castello perché non può rinchiudersi per sempre. Devi promettermi però, che se deciderai di partire, tu e i tuoi amici non lo lascerete mai da solo. Avrà certamente bisogno di un sostegno morale, anche se no lo darà a vedere"
I: "E quando mai lo fa?" sorrido.
È incredibile come in pochi secondi la professoressa McGranitt è passata dal darmi del lei al trattarmi come se fossi sua figlia. "Grazie per la chiacchierata professoressa, e per l'aiuto." le dico prima di uscire dal suo ufficio.
Dopo poche parole scambiate con lei mi sento più leggera. Forse perché so di non essere l'unica a credere fortemente in Draco e a provare ad aiutarlo, o forse semplicemente perché riuscirò a fare il viaggio con lui.
Non so cosa significhi essere famosi in tutto il mondo magico e avere gli occhi di tutti addosso. Né in positivo, né in negativo. Faccio parte di una famiglia modesta e poco conosciuta. Sono una strega normale.
Eppure sono certa che nascondersi e non affrontare la propria vita non è la soluzione. Non serve a nulla nascondersi e cercare di sopravvivere. Il mondo fuori da Hogwarts ha così tanto da offrirci, e Draco ha così tanto da offrire in cambio. Non è giusto che si perda le bellezze della vita. È solo un'adolescente e non può perdersi tutte le meravigliose sfumature della vita alla nostra età. Non può diventare adulto prima del tempo e addossarsi troppe responsabilità. Il mondo se ne renderà consto prima o poi. Deve farlo.
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// Perché proprio Malfoy ? //
FanfictionDopo la dura battaglia che ha stravolto il mondo della magia, Hogwarts si rimette lentamente in piedi. C'è la possibilità di ripetere l'ultimo anno per concluderlo come si deve. Paura, tristi ricordi e ansia si mescolano alla gioia per il ritorno al...