Capitolo 32: non siamo una coppietta

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Io e Ev abbiamo organizzato il nostro piano di azione durante tutta la settimana. Harry è appena uscito dalla mia stanza dispiaciuto che non vada con loro. 

H: "Fatti una dormita e riprenditi, ci vediamo dopo"

I: "Ma sì, sarà solo stanchezza. A dopo." 

Detesto mentirgli, ma allo stesso tempo non posso fare a meno di pensare che l'idea di un'uscita segreta, nonostante sia tra amici, sia intrigante. 

Ho appuntamento con Draco tra venti minuti, e ciò significa che ho solo venti minuti per prepararmi. Se fossi stata già vestita Harry mi avrebbe smascherata subito.

Fuori per fortuna è una bella giornata, fa freddo perché è inizio febbraio ma c'è il Sole e nemmeno l'ombra di una nuvola. Jeans, maglione e cappotto basteranno. Mi trucco e mi do un ripassata veloce con la piastra sui capelli che avevo già lisciato ieri sera. Metto le scarpe, prendo la borsa e mi fiondo verso l'ingresso. 

Draco è già lì ad aspettarmi. Ha un paio di jeans neri e un maglioncino grigio scuro che fanno risaltare la sua pelle particolarmente chiara.

I: "Scusa il ritardo"

D: "Nessun problema, sono appena arrivato."

Ci incamminiamo verso Hogsmeade chiacchierando un po'.

D: "Potter ci è cascato?"

I: "Si"

D: "O sei una brava attrice, o è particolarmente cretino"

I: "Smettila di parlare così di lui, mi sento in colpa a mentirgli e tu non aiuti" lo zittisco. Sono nervosa perché sembra un appuntamento, nonostante entrambi sappiamo non lo sia. C'è l'imbarazzo tipico della prima uscita, ma probabilmente perché è la prima volta che passiamo del tempo assieme, da amici, fuori dal contesto scolastico. Di solito parliamo delle lezioni e commentiamo i professori, così è difficile trovare qualcosa di cui parlare.

I: "Dove andiamo?"

D: "Oh, dove vuoi...avevo solo voglia di uscire dal castello. Era da secoli che non ci uscivo" 

I: "Come mai?"

D: "Nessun motivo" mi risponde vago. In realtà il motivo c'è ma non me lo vuole dire. Lo so, l'ho capito. Ma so benissimo che con lui è inutile insistere perché peggiora solo le cose. 

I: "Ho stra voglia di bere qualcosa in realtà"

D: "Tre Manici di scopa?"

I: "Oh no, ci saranno sicuramente Harry e gli altri...il Pub Testa di Porco?"

D: "Non esiste. Vado solo nei posti di classe io, e poi di solito lo frequentano persone che preferirei evitare."

I: "E allora ho finito le idee, mi dispiace"

D: "In realtà ci sarebbe Madama Piediburro, anche se è più da coppiette sdolcinate" dice quasi schifato. 

I: "Beh meglio di niente, fa più freddo di quanto pensassi..."

D: "Ok allora" 

Mi fa strada verso una stradina in cui penso di non essere mai stata. A metà c'è un piccolo locale rosa. Ora capisco il disgusto di prima, è davvero pieno di coppiette esageratamente sdolcinate. Sono tutti che si tengono per mano, si scambiano sguardi pieni di gioia promettendosi amore eterno...voglio dire tutto bello ma c'è sempre un limite. Entriamo comunque e prendiamo posto il più lontano possibile dagli altri clienti.
Dopo qualche minuto una signora bassina e paffutella si avvicina a noi con un taccuino e una penna di fenice rossastra per ordinare. 

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