Capitolo 58: profumo inebriante

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I giorni successivi non ho partecipato alle attività. Hanno detto che ero malata. 

I miei amici e la McGranitt sapevano la verità e qualcuno l'aveva intuita, dal momento che Draco era sparito, ma non è stato comunicato nulla ufficialmente. Meno si sa meglio è.

A turno uno dei ragazzi restava in tenda con me, e quando non era possibile si occupava Charlie di farmi compagnia.

Ero confusa e triste, ma stranamente calma. Capivo le motivazioni per cui Draco se n'era andato e stavo cercando solo di metabolizzare e abituarmici velocemente.

Finché siamo rimasti in Romania ci sono riuscita abbastanza facilmente, il problema è stato tornare a scuola.

Ogni centimetro di Hogwarts non fa altro che ricordarmi di lui e pensarci mi fa stare bene e male allo stesso tempo.

E: "Allora, come va oggi?" mi chiede mia sorella sedendosi a fare colazione vicino a me.

Da quando le ho raccontato dell'accaduto è super apprensiva. Si prende cura di me, anche se non è del tutto necessario.

La preoccupa più il fatto che mi abbiano scagliato addosso una maledizione senza perdono, piuttosto che per la partenza di Draco, ma sinceramente sto più male per lui che per altro. 

Comunque sia non so cosa sia scattato nel suo cervello, ma ora Elisa ha uno strano e quasi asfissiante istinto protettivo nei miei confronti. Anche se a dirla tutta non mi dispiace. Ho davvero bisogno di attenzioni dalle persone che amo.

I: "Meglio di ieri e peggio di domani" le sorrido.

E: "Domani ho un compito, quindi pomeriggio devo assolutamente studiare..." cerca di scusarsi per il fatto che non potrà stare con me.

I: "Tranquilla, qualcun altro baderà a me. Anche se non ne ho così bisogno." la guardo dolcemente.

E: "Sì che ne hai bisogno. Comunque buona giornata" mi saluta prima di andare a lezione.

I: "Anche a te"

Non sto mentendo. Sto davvero bene. O meglio, è vero che non sto male. Ho raggiunto come una pace interiore. È tutto strano e difficile, ma sto bene.

Seguo le lezioni come ho sempre fatto e mi concentro sullo studio senza distrazioni. Sono più taciturna, ma comunque attenta e presente.

G: "Sono felice che tu riesca a gestirla così bene. Hai coraggio"

I: "Già. Vorrei solo che mi compatissero tutti un po' meno"

G: "Non biasimarci, sei l'unica che ha capito come incassare il colpo. Quello scontro ci ha paralizzati e, strano ma giusto, la partenza di Malfoy ci ha addirittura scossi"

I: "Uuu"

G: "Ti rendi conto di che danno sei riuscita a combinare? Harry Potter e i suoi amici preoccupati per Malfoy. Sembra un mondo parallelo"

Rido. In effetti è particolarmente esilarante come situazione.

G: "Comunque parlavo con Hermione. Lo sappiamo che stai bene e che non ti serve la nostra apprensione. Ma credo che farebbe bene a tutte una bella serata tra ragazze, che ne dici?"

I: "Dico che sarà il modo migliore per festeggiare la fine del trimestre e iniziare bene le vacanze pasquali, oltre che un modo per distrarre i miei da come mi sento. Il fatto che non posso parlarne con loro mi fa impazzire. Approvo totalmente"

G: "Se vuoi possiamo farlo alla Tana"

I: "No no, nessun problema. Dobbiamo tenere la mente di mia madre occupata oppure capirà che ho qualcosa che non va"

G: "Ahahaha va bene"

Dopo il viaggio in treno vedo mio padre che ci aspetta. La mamma è a casa a preparare le ultime cose. Come previsto è impazzita solo all'idea di avere ospiti e sta risistemando la
casa da cima a fondo. Come se Ginny, Herm ed Eveline non fossero mai state da noi.

P: "Allora, com'è andato il viaggio?"

Hm: "Bene, grazie signor Donnor. E grazie per l'ospitalità"

P: "Per l'ultima volta Hermione. Chiamami Andrew. Mi fai sentire vecchio altrimenti" la supplica sistemando i nostri bagagli in macchina.

Hm: "Oh certo" sorride imbarazzata. Vorrei avere la sua educazione e la sua gentilezza.

P: "Raccontatemi, com'è la Romania?" chiede durante il tragitto per passare il tempo.

Ginny ed Ev iniziano a raccontargli dell'uscita per filo e per segno. Tralasciando il dettaglio in cui abbiamo combattuto contro un Mangiamorte e il mio ragazzo, di cui non sapevano nulla, è dovuto andarsene per chissà quanto tempo.

Arrivate a casa lasciamo tutto nella mia stanza, saluto bene la mamma e Cookie, e subito ci cambiamo e ci mettiamo comode per iniziare la serata.

Passiamo il tempo guardando film, mangiando schifezze e facendo la skin care. Parliamo per ore di tutto quello che ci passa per la testa e ridiamo. Ridiamo a volontà. 

Avevo davvero bisogno di una serata spensierata come questa: di parlare con le mie amiche e di passare del tempo con loro. Avevo davvero bisogno di non pensare a Draco per qualche ora. Di non avere paura facendo congetture su dove sia, su come stia, sul fatto che potrebbero trovarlo o sulla paura di non vederlo più.

Avevo la necessità di pensare ad altro. E loro sanno sempre come fare per tirarmi su di morale.

G: "Ok, ho ufficialmente finito le idee sul cosa potremmo fare" 

Restiamo in silenzio per un po'. 

I: "Un gioco da tavolo?" chiedo mentre vado a controllare nell'armadio cos'ho da proporre.

Ripensandoci bene non avrei dovuto farlo. 

Tirando fuori le scatole dei giochi rovescio involontariamente le mille buste sopra. 

Inizio a raccoglierle soprappensiero, ma una in particolare attira inevitabilmente la mia attenzione. Inchiostro verde smeraldo, calligrafia elegante e leggermente allungata. Malfoy. 

Anche le ragazze sembrano essersene accorte perché l'aria intorno a noi sembra svanire, come se tutte stessimo trattenendo il fiato. Cerco di guardare un punto fisso sul pavimento per evitare di piangere, ma il labbro inferiore mi tradisce iniziando a tremare e gli occhi mi si inumidiscono in tempo record. 

Lui e la sua assurda abitudine a tenere il profumo sulla scrivania. Ogni volta che lo spruzza prima  di uscire inonda tutto quello che è appoggiato sopra. 

Mi è sempre piaciuto che persino i suoi libri sapessero di lui, ma in questo momento  vorrei non fosse così. 

Sentire il suo odore mi scatena una serie di ricordi che non sono in grado di sopportare in questo  momento. Ho paura che mi manchi più di quanto dia a vedere. 

Le mie amiche mi guardano senza sapere come intervenire, finché Ev si avvicina a me per abbracciarmi prima che scoppi in un pianto isterico. Il suo gesto però mi fa scoppiare ancora prima del previsto. 

I: "Non so proprio come farò senza di lui" ammetto finalmente. 

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