Capitolo 26: ritono alla normalità

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I giorni in montagna mi sono stati estremamente utili. Stando con la mia famiglia non ho avuto il tempo di pensare a Draco e al bacio. Tra sci, pattini, cioccolate calde e terme mi sono completamente rilassata. 

Ad Hogwarts ci sono ancora le decorazioni natalizie e scommetto che ci resteranno per un mesetto. Di solito ci mettono tanto per toglierle, ma in realtà è piacevole. Mi aiuta a riabituarmi alle lezioni con un impatto meno forte. 

Non ho ancora incontrato Harry. Non ci vediamo o sentiamo da Capodanno. Non ho il coraggio di vederlo faccia a faccia ma allo stesso tempo non  posso fare finta che non esista.
Abbiamo appuntamento tra 10 minuti in Sala Grande e sono in ansia perché non so come comportarmi, non so se dovrei parlargli o no. Se scopre del bacio da solo si arrabbia ancora di più, e se glielo dicesse Malfoy? Sarebbe la fine.
Però d'altro canto potrebbe non aver significato nulla. Voglio dire Draco non si è fatto sentire, per quanto mi riguarda potrebbe non ricordarsi nemmeno che ci siamo baciati.
Scrollo le spalle, faccio un respiro profondo e mi avvio. 

H: "Sara, come stai?" mi viene incontro abbracciandomi. Beh, ridendo e scherzando mi è mancato davvero un sacco in questi giorni. In un contesto normale gli avrei già raccontato tutto e mi avrebbe aiutato a stare meglio e a trovare una soluzione...e cosa più importante sarebbe riuscito a capire i miei sentimenti meglio di me.

I: "Bene bene, tu?" gli rispondo banalmente dal momento che non posso parlargli della confusione che ho in testa. 

H: "Tutto apposto dai. Com'è andata in montagna?

I: "Oh super bene. C'era un sacco di neve e la vista era spettacolare. Sai quanto adoro le montagne imbiancate. E poi non faceva nemmeno troppo freddo. Bellissimo. Un giorno dobbiamo andare a sciare tutti assieme, non è possibile che non ci siamo ancora mai andati" 

H: "Lo faremo, promesso"

Come era prevedibile sto straparlando per il nervosismo. Ma l'importante è che Harry non se ne accorga e per fortuna ho quasi sempre la parlantina, quindi non nota differenze.

Andiamo a fare una camminata in giro per il castello e parliamo del più e del meno. Riesco a  calmarmi per fortuna perché Harry riesce a mettermi a mio agio anche involontariamente. Come se riuscisse a comunicarmi quello di cui ho bisogno senza parlare e senza sapere a cosa sto pensando. Basta che mi guardi, con quei suoi occhioni verdi, e mi fa sentire meglio. 

Cerco il più possibile di far parlare lui e mi faccio raccontare delle sue vacanze alla Tana. Inizia a parlarmi dei piatti deliziosi della signora Weasley, dei continui punzecchiamenti di George e dei suoi tentativi di scherzi- che però hanno lasciavano a tutti una sensazione di amaro in bocca perché facevano risaltare il fatto che fosse il primo Natale senza Fred-, mi ha raccontato del fatto che una giorno lui e Ginny sarebbero dovuti rimanere da soli a casa e quindi avevano organizzato un bel pomeriggio assieme ma il signor Weasley, che aveva finito di lavorare prima del previsto, per poco non li beccava in camera a... beh ecco, quello.

Io di risposta gli racconto più nel dettaglio dei giorni che ho passato con la mia famiglia: della casa in montagna, delle piste che abbiamo fatto, delle innumerevoli cadute che mi sono fatta perché mi fermavo a guardarmi intorno invece di concentrarmi su quello che facevo.

I: "Per fortuna che il destino ha voluto che arrivassi addosso a Seamus Finnegan e Dean Thomas che mi conoscono, altrimenti sarebbe stato troppo imbarazzante!"

H: "Seamus e Dean? Quanto tempo che non li vedo...come stanno?"

I: "Oh bene, stanno viaggiando il mondo da quando hanno iniziato a lavorare per la Gazzetta del Profeta, erano in montagna per un articolo oltre che per una vacanza. Comunque mi hanno detto di salutarti"

H: "In effetti dovrei proprio scrivergli, non ci sentiamo da troppo tempo" 

Inizia a fare freddo e quindi decidiamo di tornare dentro. Abbiamo passato fuori più tempo di quanto pensassimo e devo ancora svuotare i bagagli. 

I: "Devo finire di sistemare le cose in dormitorio, ci vediamo dopo a cena ok?" 

H: "Si a dopo" mi saluta con un bacio sulla guancia. 

Mi avvio verso i sotterranei, e nel momento esatto in cui mi giro e mi rendo conto di essere ufficialmente sola, inizio a sperare di incontrare Draco "così so una volta per tutte come comportarmi, se è cambiato qualcosa" mi ripeto cercando di auto convincermi che non sia semplicemente per il fatto che voglia vederlo. 

Ogni passo che faccio, ogni volta che mi avvicino di più al mio dormitorio-ma pensandoci bene anche al suo- la speranza aumenta sempre di più. Prima di dire la parola d'ordine indugio un secondo, come se aspettare un attimo in più lo facesse apparire magicamente dietro di me, ma ovviamente non succede. Mi rassegno ed entro nella mia sala comune.

Eveline è lì che mi aspetta.

E: "Quindi? Com'è andata?"

I: "Oh, em bene...abbiamo parlato di tutto altro" 

E: "Sapevo che ci saresti riuscita"

I: "Si, per ora. Ma non è giusto nei suoi confronti e prima o poi il senso di colpa prenderà il sopravvento fidati" 

E: "Oh secondo me no, secondo me è eccitante. Sai se tu e biondino finite per avere una storia segreta? SUPER ROMANTICO!"

I: "Te l'ho detto già mille volte. Non farti film. È stato solo un bacio"

E: "Si si, che noiosa"

Mi aiuta a sistemare i vestiti e i libri e poi saliamo per andare a mangiare.
Passo tutta la cena con il cuore a mille, lanciando occhiate furtive al tavolo dei Serpeverde. Non vedo Draco da nessuna parte e ad essere sincera è sia un sollievo che una sofferenza.
Da un certo punto di vista non sono sicura di voler sapere cosa pensa. Magari veramente mi sono solo montata la testa.
E se  invece c'è effettivamente qualcosa tra di noi? Non potrebbe ugualmente succedere nulla.
Non voglio sentirmi dire nessuna delle due opzioni, e sinceramente non ne vedo altre. L'unica cosa di cui sono sicura è che non resisterò ancora molto in questa situazione di limbo. Sarebbe più facile capire i miei sentimenti e soprattutto evitare che aumentino se sapessi come la pensa lui. 

Se nei prossimi giorni non lo vedo mi faccio coraggio e gli scrivo. Forse...

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