// Perché proprio Malfoy ? //

Capitolo 49: superare l'ostacolo

I: "Oh mio Dio, ma certo. Il marchio... sono così stupida!"

Ecco perché fa sempre il vago, ecco perché ogni volta che sono sul punto di togliergli la camicia si trattiene e diventa nervoso, ecco perché Hannah lo fa impazzire così: ha un promemoria del suo passato tatuato sul braccio. E ogni volta che riesce a fare un passo in avanti e ad accettare l'idea di essere in grado di cambiare, basta uno sguardo o una parola e torna indietro nel tempo.

Andiamo a lezione e faccio finta di niente. Non so cosa fare. Se non mi ha mai detto apertamente il perché di questi suoi sentimenti vuol dire che non è ancora pronto a farlo. Devo rispettarlo e stargli vicino. Ma come posso fare a stargli vicino lasciandogli contemporaneamente il suo spazio?

Troverò il modo.

Hm: "Pomeriggio andiamo a vedere gli allenamenti della squadra, vuoi venire?"

I: "Oh no, grazie Herm. Ma sono con Draco"

G: "Non ci darai buca ogni volta per stare con lui?"

I: "Non ogni volta. Solo quando mi propone qualcosa di più allettante"

H: "Perché studiare è più allettante che vedrci giocare?" mi chiede divertito

I: "Lo sai che io e il Quidditch non andiamo poi così d'accordo"

G: "Si si, per questo certo...stai attenta. Non ho intenzione di diventare zia prima del previsto" si prende gioco di me.

I: "Ma stai zitta" le rispondo prima di salutarli.

Draco è seduto sul muretto vicino al cortile, è intento a leggere non so che strano libro. Sembra così sereno e impegnato.

Quando si concentra riesce, non so come, a trasmettermi una strana tranquillità. Gli occhi leggermente chiusi, i capelli che gli ricadono disordinatamente ma allo stesso tempo impeccabilmente sul viso, i denti che mordicchiano il labbro quando non riesce a capire qualcosa. È semplicemente bello. Bello e quasi puro oserei dire.

I: "Allora, studiamo qui?" lo interrompo avvicinandomi.

Mi fa segno con la mano di smettere di parlare e finisce il paragrafo.

D: "No, ho chiesto il permesso a Follein" mi dice consegnandomi un pezzetto di pergamena.

Ci avviamo verso la sua sala comune. Ormai ho il pass per entrare. Non penso neanche che se ne accorgerebbero se entrassi senza permesso.

Vado a salutare Elisa in stanza e poi torno da Draco. È andato un attimo in bagno quindi mi butto sulla sedia davanti alla scrivania e do un'occhiata veloce al libro che stava leggendo prima.

Ha una copertina nera, rilegata in pelle e il titolo inciso è colorato di oro: "Magic concoctions"

D: "Interessante vero?" mi chiede rientrando in stanza. Ormai sono abituata a vederlo in tuta da ginnastica, eppure continua a farmi uno strano effetto. Per anni ho visto Draco vestito sempre in modo impeccabile: con i capelli perfetti, i vestiti senza neanche una piega, mai una singola cosa fuori posto, ...penso di essere una delle poche persone sulla faccia della terra ad avere il lusso di vederlo più sbarazzino.

Che poi non so come faccia, ma riesce ad essere impeccabile anche così. La felpa nera ha i laccetti perfettamente simmetrici e mette in rilievo il bianco della sua carnagione, mentre i pantaloni grigi sono stirati alla perfezione.

Mi blocco a guardarlo con un mezzo sorriso.

I: "Sì, interessante" rispondo quindi alla sua domanda. "Dove lo hai trovato? Deve costare un occhio della testa!"

D: "Appartiene alla mia famiglia da generazioni. Non è mai stato usato molto però, penso di essere il primo ad avere una vera passione per le pozioni."

I: "È per la ricerca sugli antidoti?"

D: "Sì, mi ricordo di averne letto uno con degli ingredienti estremamente semplici da reperire e volevo cercarlo. Solo che mi sono perso a leggere altro."

Mentre continuo a sfogliare il volume e a leggere tutti gli appunti che Draco ha scritto tra le pagine durante gli anni, lui si sposta dietro di me e appoggia le sue mani sulle mie spalle. Alzo la testa verso di lui mentre e si abbassa per baciarmi. Mentre appoggia le sue labbra sulle mie lo sento sfilarmi il libro delle mani.

I: "Ei" mi giro di scatto.

D: "Non vorrai mica scoprire tutti i miei segreti?" ride mentre mette il libro vicino agli altri sulla mensola.

I: "Oh, non ne ho bisogno" gli dico alzandomi e avvicinandomi a lui."So già tutto quello che mi interessa sapere" gli sussurro all'orecchio per poi leccargli delicatamente il lobo.

Libera un gemito silenzioso: "Vuoi già passare al sodo? Non dovevamo studiare?" dice abbassando la voce.

I: "Abbiamo tutto il pomeriggio, e abbiamo appena finito le lezioni. Io dico che ci meritiamo una pausa" gli dico lasciandogli dei baci sul collo tra una frase e l'altra.

D: "Io dico che sono completamente d'accordo" mi risponde buttandomi di peso sul letto dietro di noi.

Nel giro di pochi secondi, tra un bacio e l'altro, mi ha già tolto la gonna della divisa e ha iniziato a stuzzicarmi con le dita.

Sospiro a contatto con il suo tocco.

D: "Di già? Non mi lasci neanche divertire un po' prima?" mi istiga prepotentemente.

Non lo lascio nemmeno finire che inverto i ruoli e mi siedo a cavalcioni su di lui. La sua erezione risalta sotto la stoffa grigia dei pantaloni, che ne accentua le dimensioni.

I: "Anche tu non scherzi" gli dico leccandomi il labbro.

Fionda le sue labbra sulle mie e inizia a baciarmi con passione e desiderio. Inevitabilmente mi struscio su di lui e vedo nei suoi occhi che non riesce a resistere oltre. Nemmeno io ci riesco in realtà.

Si gira mettendomi sotto di lui un'altra volta. Mi bacia sulla clavicola lasciandomi senza fiato a ogni movimento.

I: "Draco ti prego, ti voglio. Ti voglio più di qualsiasi altra cosa" gli dico esasperata. So che non se la sente, e ho paura di rovinare tutto obbligandolo a togliersi quella dannata felpa, ma non resisto più. Ho bisogno di sentire ogni minimo centimetro del suo corpo sul mio. Ho bisogno di lui. Al 100%.

Vedo da come mi guarda e da come si muove che anche lui non desidera altro in questo momento. Ma la sua razionalità riesce ad avere un'altra volta il sopravvento. Di nuovo, si stacca da me e mi lascia piena di desiderio.

D: "Non posso. Non ci riesco"