Capitolo 20: finalmente a casa

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E con quest'ora di Divinazione abbiamo ufficialmente finito per questo semestre. La professoressa Cooman ha predetto grandi disgrazie durante queste vacanze. Valanghe, malattie, sofferenza... ma ormai ci siamo abituati. Un decimo delle cose che dice si avverano veramente e solitamente sono le meno pericolose che cita.

Elisa si è ripresa completamente, è stata spostata in stanza con Harriet Blake. Mi ha detto che si trova bene con lei. È dolce e amichevole. "Anche troppo per i miei gusti, ma non mi lamento".

Io e Draco abbiamo iniziato a salutarci quando ci incontriamo e spesso ci fermiamo a parlare un po' dopo l'ora di Duello. È come se dopo l'accaduto qualcosa ci abbia legati. Harry non l'ha presa molto bene ma dopo che ne abbiamo parlato si è calmato.

I: "Non vuol dire che tu debba essergli amico, ma non per questo non devo io."

H: "Va bene, ma stai attenta. Continua a non convincermi"

I: "Balle, sei geloso. Ma sei tu il mio migliore amico, nessuno prenderà il tuo posto... tanto meno lui"

Mi abbraccia e appoggia il mento sulla mia testa "Scema".

Prendiamo il treno per tornare a King's Cross tutti assieme. Herm e Harry passeranno il Natale alla Tana. Io abito dall'altra parte della città ma per fortuna con la Metropolvere posso raggiungerli velocemente. E poi non so quanto tempo avrò per passare effettivamente del tempo con loro. I miei hanno deciso di portarci un paio di giorni in montagna e tra pranzi e cene ci vedremo solo qualche giorno. Sicuramente per il mio compleanno e per la fine dell'anno, Hogwarts ha organizzato una festa e siamo tutti invitati.

Appena arrivati in stazione saluto tutti e vado dai miei genitori.

Mamma: "Tesori miei come state?" dice fiondandosi su Elisa. Dopo l'incidente ha iniziato ad essere super apprensiva e il fatto che non potesse vedere come stesse ha aumentato la sua preoccupazione. D'altronde è sempre stata la persona più ansiosa che conosca.

Mio papà prende i nostri bauli e li appoggia sul carrello fino alla macchina.

Parliamo un po' dei primi mesi di scuola. Ci sentiamo spesso via gufo ma poche righe a settimana non sono esaustive per raccontare tutto quello che succede. Le raccontiamo del nuovo professore, delle varie novità che ci sono, delle lezioni e dei voti.

M: "E avete tanti compiti per le vacanze? No perchè dovremmo partire il 2 e tornare il 5 giusto in tempo per il ritorno... e non vorrei che vi ritroviate a fare tutto all'ultimo..."

E: "Mamma rilassati, sono appena iniziate le vacanze e già ci stai con il fiato sul collo? Guarda che torno indietro!"

In effetti quando si tratta di scuola questa donna riesce a stressare pure me, mi trasmette la sua ansia con una facilità incredibile.

Papà: "E invece il campionato di Quidditch della scuola come sta andando?" interviene mio papà per cambiare argomento. Ovviamente si butta sullo sport, il suo argomento preferito. Quando studiava ad Hogwarts era il migliore portiere della scuola. Ha portato Grifondoro alla vittoria ogni anno quando era nella squadra.

I: "Grifondoro è in testa come sempre, con Harry come cercatore c'è poco da fare..." un luccichio di orgoglio gli brilla negli occhi. Tifa ancora per la sua casata, nonostante non sia più uno studente. Tiferebbe per me o Elisa, ma gli è andata male. Nessuna delle due è una grande sportiva. Quando gli ho presentato Harry era al settimo cielo. E non per il fatto che fosse il prescelto o che avesse sconfitto Voldemort due volte, no... la cosa importante è che avesse qualcuno con cui parlare di Quidditch.

Arrivati a casa io e Eli ci fiondiamo in stanza. I dormitori sono fantastici, ma nessun letto è come quello di casa. Ci sistemiamo e scendiamo in salotto. Finalmente un po' di colori. Adoro il dormitorio, ma il fatto che sia tutto giallo e nero dopo un po' è snervante.

Essendo il primo giorno di vacanza vero e proprio dopo settimane, oggi ho solo intenzione di rilassarmi. Mi butto sul divano a leggere un libro. Durante l'anno scolastico mi è difficile farlo, gli unici volumi che apro sono quelli per la scuola. Però in realtà adoro leggere. Elisa si accomoda vicino a me per riposare.

X: "Signorine, ben tornate a casa!" ci saluta Cookie, la nostra elfa domestica.

S: "Ciao Cook, come stai?"

C: "Oh, Cook sta bene grazie. È tanto felice di rivedervi!" dice guardandomi con i suoi enormi occhi viola. Serve la nostra famiglia da sempre per quanto mi ricordo. Ci hanno sempre insegnato a trattarla come un'aiutante, una specie di maggiordomo più che come una serva. Quando eravamo più piccole si prendeva cura di noi mentre i nostri genitori erano a lavoro. Giocavamo con le bambole, a nascondino, ci spingeva sulla mega altalena che abbiamo in giardino e ci preparava da mangiare.
Facevamo sempre i biscotti alla cannella assieme, soprattutto per Natale: è per questo che si chiama così. Quando Elisa aveva poco più di un anno l'ha indicata urlando Cookie e da quel momento abbiamo continuato a chiamarla in questo modo. Nemmeno mi ricordo come si chiami veramente, ma a lei Cookie piace. La fa sentire parte della famiglia perché è un nome personale che le abbiamo dato proprio noi.

C: "Cookie voleva sapere quando le padroncine vogliono fare i biscotti quest'anno. Cookie ci tiene. È una tradizione. Cookie ha solo questa tradizione."

Elisa si alza di scatto "Subito, arrivo. Non cucino da troppo"

I: "Intanto andate, io finisco il capitolo e vi raggiungo"

Dopo un paio di minuti vado i cucina e vedo Elisa e Cookie che pesano i vari ingredienti. Il sorriso sul volto della piccola elfa mi scalda sempre il cuore.
"Gli amici di Cookie non sono fortunati come lei, Cook non poteva volere una famiglia più gentile", lo ripete in continuazione.
In realtà le voglio davvero molto bene, gliene vogliamo tutti.

Dopo aver aspettato un po' che la frolla si raffreddasse la stendiamo e facciamo biscotti di mille forme diverse.

C: "Cookie mette in forno. Cookie non vuole che la padroncina si scotti" dice prendendo la teglia dalle mani di Elisa.

E: "Cook, sono grande ora... posso farlo da sola"

Cookie la guarda storto. Ci tiene molto a noi e vuole sempre fare il massimo. Persino Elisa non riesce a ribattere quando lei ci chiede qualcosa.

Dopo che i biscotti si cuociono li decoriamo con un po' di cioccolato e di pasta da zucchero colorata. Poi aiutiamo Cookie a sistemare la cucina.

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