Capitolo 21: la vigilia di Natale

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Il tempo in vacanza passa sempre troppo veloce per i miei gusti. Siamo a casa da tre giorni e non mi sono ancora abituata all'idea. La mattina mi sveglio convinta di essere tardi per la colazione in Sala Grande e solo dopo un paio di minuti mi rendo conto di essere a casa e di poter continuare a dormire.

Oggi è già il giorno della Vigilia. Come il solito faremo la cena a casa di mia nonna paterna per aspettare la mezzanotte. Dobbiamo essere lì per le 19.30.
Io e Elisa ci siamo svegliate tardi e dopo aver pranzato siamo andate a comprare gli ultimi regali a Diagon Alley. I regali per i parenti li avevano già comprati i nostri genitori ma ci mancavano quelli per gli amici.
Per Harry ho comprato un Omnicolo -degli occhiali che servono a riguardare alcune mosse di una partita di Quidditch a rallentatore- dato che la prossima estate ci saranno i campionati mondiali del Quidditch, a Ron ho comprato una scatola di dolci "Mettici tutto quello che ti pare" che ho riempito di Cioccorane, Bacchette alla Liquirizia, Caramelle Tutti i Gusti più Uno, Api Frizzole a altri dolci, per Herm ho preso un libro di incantesimi "Formule avanzate: per veri esperti", per Ginny ho preso una collana porta-bacchetta, così può legarsela al collo durante le partite (si lamenta sempre del fatto che ha paura di perderla lasciandola in spogliatoio), mentre per Eveline ho comprato un kit per la cura delle piante magiche.

Faccio i pacchetti regalo e incarico Michy di consegnare i pacchi. Aggiungo un po' dei biscotti e un biglietto di auguri per il resto della famiglia Weasley e per i genitori di Eveline.

Guardo l'ora e mi rendo conto di essere già in ritardo quindi corro in camera per vestirmi. Non so mai cosa mettere in queste occasioni. Alla fin fine sto andando a casa di mia nonna, non ad una cena di gala... però il Natale presuppone che ci si vesta eleganti. Come sempre opto per una via di mezzo. Metto una gonna nera e un maglioncino bordeaux da cui faccio sbucare il colletto della camicia, metto i collant neri e delle scarpe basse. Chiedo a Elisa di truccarmi, perché lei è brava mentre io a stento riesco a mettermi un po' di mascara, preparo la borsa e usciamo di casa.

I miei genitori si smaterializzano da mia nonna mentre io e Eli passiamo per il camino. Devo imparare a smaterializzarmi. La Metropolvere è comoda ma non sopporto i residui di cenere sui capelli e sui vestiti, a maggior ragione se mi sono impegnata per vestirmi decentemente.

Siamo gli ultimi ad arrivare, tutti gli zii e nostra cugina sono già lì da qualche minuto. Salutiamo e iniziamo a sederci a tavola. La casa è impeccabile come ogni volta che la vedo, però dalla cucina si sente un gran baccano.

Nonna: "No tu! Non ti ho detto di stare sul fuoco ancora!" urla ad una pentola. Per fortuna che siamo maghi e si aiuta con qualche incantesimo e qualche elfo, perché se dovesse cucinare tutto da sola impazzirebbe. E scommetto che anche senza aiuto farebbe una quantità esagerata di antipasti, una porzione più che abbondante sia del primo che del secondo piatto e una varietà inestimabile di dolci.

Dopo un brindisi iniziamo a mangiare.

Nonna: "E voi ragazze mie, come va ad Hogwarts?"

E: "Tutto ok"

Nicole: "Non ci si può lamentare". Anche nostra cugina studia a scuola con noi, però è di Corvonero. Non ci vediamo spesso durante le lezioni perché abbiamo impegni e orari diversi. È un anno più piccola di Elisa. Però a Natale è sempre bello chiacchierare con lei. Diciamo che abbiamo un bel rapporto, però non lo abbiamo mai approfondito più di tanto... forse abbiamo iniziato a legare di più nell'ultimo periodo.

Zia: "Sara, tu hai i M.A.G.O. vero?"

I: "Si, sto studiando tantissimo."

Zio: "E dopo cosa vuoi fare?"

I: "Non ci ho ancora pensato bene, però mi piacerebbe lavorare al Ministero della Magia oppure alla Gringott, anche se il professor Flitwick dice di vedermi molto bene come insegnate..."

Zio "Beh interessante. Fare l'Auror non è minimamente nei tuoi piani?" mi domanda speranzoso. È sempre stato il suo sogno ma non è mai riuscito a superare il corso per un pelo.

I: "Io no ma due miei grandi amici si stanno impegnando al massimo per riuscirci, anche se non ne avrebbero bisogno..." dico. Mio zio mi guarda soddisfatto.

M: "Ma chi Harry?" dice alzando la voce in modo che tutti sentano. Non è mai andata molto d'accordo con la famiglia di mio papà e qualsiasi scusa è buona per vantarsi e dimostrare non so bene cosa. Può sembrare brutto ma in realtà non lo fa con cattiveria.

I: "Si mamma, Harry e Ron."

Un silenzio immediato cala attorno a noi.

Zia: "Harry chi? Harry Potter?" mi chiede emozionata.

Non mi sono ancora abituata al fatto che agli occhi di tutti Harry sia una leggenda.

I: "Si" mi faccio improvvisamente piccola piccola. Adesso partirà l'interrogatorio. Spero solo che Elisa non si metta in mezzo con le sue strane teorie.

Zia: "Ah, e siete... solo amici?" mi domanda insinuando, e sperando, che ci sia qualcosa di più tra di noi.

Tiro un'occhiataccia a Elisa prima che intervenga.

I: "Oh sì, è il mio migliore amico... e poi è fidanzato con Ginny" stronco il discorso.

Mia zia mi guarda delusa ma alla fin fine contenta del fatto che io sia una grande amica del famoso Harry Potter. "Quando lo dirò alle mie amiche non ci crederanno!"

Il discorso poi passa su Elisa e Reed. Lei gli racconta di lui e di come si sono conosciuti.

N: "Ma va in Corvonero giusto?"

E: "Si"

N: "Penso di conoscerlo, è davvero simpatico e sempre disponibile"

Continuiamo a mangiare, giochiamo alla Tombola dei maghi (funziona come la tombola babbana solo che in numeri si auto-estraggono e urlano il loro nome autonomamente) e senza che nemmeno ce ne accorgiamo arriva la mezzanotte. Ci facciamo gli auguri e apriamo i primi regali. Dopo un po' ci salutiamo e torniamo a casa.

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