Mi sento stranamente bella questa sera, non mi era mai capitato.
E sta filando tutto liscio come l'olio...
I collant neri, di troppi pochi denari, non mi danno fastidio sui fianchi come succede di solito; il vestito, che sembra una lunga t-shirt, arriva qualche centimetro sopra il ginocchio senza neanche una grinza, non sembra propio esser stato in una valigia per quattro interi giorni, senza mai esser tirata fuori ed i miei Jeffrey Campbell borchiati, ai piedi, non fanno male.
I capelli neri e corti sono gonfi e le onde sono più definite del solito, non hanno affatto una piega, vanno dove la mia mano li porta: anche questi sembrano essere perfetti. Applico il fondotinta chiaro senza sporcarmi ed il classico rossetto scuro senza sbafarmi; centro tutti i cinque buchi nelle mie orecchie alla prima e le mie dita non risultano leggermente gonfie ed arrossate quando infilo i miei anelli, come di solito succede dopo la tradizionale doccia calda delle sette.Sono in perfetto orario, mancano cinque minuti alle otto e dopo aver preso la mia solita borsa e il cappotto nero Burberry, il preferito di mia madre, scendo e alle otto sono ferma sul marciapiede di Portman Street.
Dov'è il trabocchetto?
Qualcosa non torna...Io sono una totale casinista, una ritardataria e regina delle "combina guai" ed invece stasera la mia camera al quinto piano è stata lasciata in perfetto ordine ed in perfetto orario.
Il telefono vibra nella mia mano ed ora capisco tutto...
Da: Harry
"Sto arrivando.
Scusa il ritardo, giornata piena.
Non vedo l'ora di vederti. H. x "All'apparenza, stasera tutto meravigliosamente perfetto: è dentro di me che regna il totale caos.
La testa mi fa male, la gola è secca, gli elefanti marciano nel mio stomaco e dopo questo messaggio e la frase: "Non vedo l'ora di vederti" , penso stiano facendo le capriole lì dentro.Ho passato la mia giornata stesa sul letto ripensando a ieri e rimuginando su questa sera.
Il mio telefono era spento così come le luci; fuori dalla mia camera, appeso il cartellino: "Do not disturb. " .Non ci capisco niente.
Che giorno è oggi?
Dove andremo stasera?
Che cosa siamo noi due?Tre punti interrogativi in un solo veloce pensiero e causati da una sola persona: Harry Styles.
E giusto appunto parlando di lui...
Che ci fa nei sedili posteriori di quella che sembra la Mercedes di mio padre?
Non sono sicura che sia lui ma per quale altro strano motivo una Mercedes dovrebbe fermarsi davanti a me, quando il marciapiede dove poter sostare è completamente libero?
Da lì nessuno scende e dai finestrini non riesco a vedere niente: visuale negata sia davanti, che dietro."Signorina Camille? "
Un signore brizzolato ed in abito scuro tira giù il finestrino dal mio lato ma un po' troppo lontano dal suo posto di guida ed ora ho almeno la completa certezza che non sia mio padre.
"Si? "
"Prego salga. "
"Uhm... D'accordo. "
Apro la portiera posteriore dell'auto nera ed ho seriamente paura di sapere dove siamo diretti.
L'autista?
La Mercedes?
Devo forse anche aspettarmi un Harry tirato a lucido, adesso?Se così fosse, io non sarei affatto adatta!
Quando mi abbasso velocemente per dare un'occhiata dentro, assicurandomi che nessuno voglia rapirmi, sono più che sollevata di vedere Harry con una semplice camicia a fantasia, i suoi jeans neri ed i suoi stivaletti.
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Mind the Gap
FanfictionIn Underground, un comune inglese ascolta il famoso avviso: "Mind the Gap!" almeno un centinaio di volte al giorno. La maggior parte di essi, alzano gli occhi al cielo perché già consapevoli di dover sostare dietro quella linea gialla, di sicurezza...