Harry's POV."Un Truffle Martini. "
Niall mi ha dato del cretino.
Dopo avergli chiesto di smetterla di comportarsi come se fosse mia madre, e dopo aver concordato con lui sul fatto di essere un cretino: mi ha dato dello stronzo.
Detto ciò, se n'è andato altrove.
Mick mi ha abbandonato poco dopo, per andare a salutare un tizio, il quale ricordo vagamente essere proprietario di un'importante casa discografica.
Così, sono rimasto solo.
Per smettere di esserlo, potrei semplicemente andare a fare un giro, e risolverei il problema. Ci sono un sacco di persone famose che conosco, a questa festa; persone che però, non ho alcuna voglia di salutare.
Così, mi ritrovo uno stronzo, solo, che cerca di non dare troppo nell'occhio, al bancone del bar.
Come mai non sono affatto sorpreso?Il cocktail di lusso viene posizionato, per la terza volta, davanti a me, pronto per essere assaggiato di nuovo.
Quando qualcuno prende posto, sullo sgabello alla mia sinistra, sollevo l'angolo delle labbra, giocando con il bordo del bicchiere, prima di rivolgermi al barista."Per lei un Martini On the Rock. "
"Fammi indovinare: Truffle Martini? "
"Tartufo di Alba, immerso per quarantotto ore, dentro Vodka super premium.
Ecco perché è diventata un'abitudine. "Ridacchiamo insieme, ricordando i vecchi tempi. Non pensavo si ricordasse quale fosse il mio cocktail preferito...
"A lei. "
"Grazie mille. "
Sorride garbatamente al ragazzo che le porge il drink, prima di portarselo alle labbra, attenta a non sciupare la tinta rossa, delle sue labbra.
"Allora, perché sei qui da solo? "
"Sembra che tutte le volte in cui siamo insieme, dobbiamo parlare di lei... "
"Non vuoi farlo? "
"No Taylor, non mi va. "
Trangugio il resto del mio nettare, prima di ordinarne un altro, l'ennesimo.
"Quanti ne hai già bevuti? "
"Era il primo. "
Non udendo una risposta da parte sua, ma soltanto silenzio, porto i miei occhi su di lei, e la noto fissarmi con l'aria di una che non sono appena riuscito a prendere per il culo.
"Tre. "
"Harry... "
"Che c'è? Siamo ad una festa, no? "
Raccolgo il mio quarto bicchiere di Truffle Martini, alzandomi dallo sgabello, e facendole segno di seguirmi.
Non appena mi ergo sui miei piedi, la testa inizia ad essere pesante, ed a girare in modo vorticoso. La mia vista è fottutamente sfocata, e le luci psichedeliche contribuiscono a non farmi capire un cazzo. Sono perdutamente ubriaco."Vieni con me. "
Adesso è Taylor a trascinarmi, verso una meta a me completamente sconosciuta.
Mentre la seguo, noto essere vestita con un mini abito bianco: una fascia di piccole pietre argentate è cucita nella zona che si trova sotto le sue costole, ed altre due sono cucite attorno alle spalle.
Valentino.
I tacchi a punta, argentati, che sta indossando, la rendono ancora più alta, quasi quanto me.
Christian Louboutin.
Non posso certamente nascondere quanto sia attraente, pur vestendo questi panni da finto angioletto: lo è eccome.
I suoi capelli gonfi, la rendono meno pura, e più sexy, così come la più marcata del solito, riga di eye-liner, sulle sue palpebre.
Mentre sono intento ad ispezionarla, quasi non mi accorgo che si sia fermata, rischiando di rovesciarle il mio drink, addosso. Saluta quella che credo sia una delle tante modelle di Victoria's Secret, ma che stranamente non conosco, ed io finisco il cocktail, per passare il tempo.
Taylor mi rivolge la schiena, ed io cerco sul retro delle sue braccia, proprio sopra i gomiti, una piccola, fine, frase, incisavi.
Non la trovo. Perlustro, le scapole, lasciate leggermente scoperte dalla stoffa del vestito sbracciato, ma non noto alcun piccolo disegno, neanche lì.
I capelli sono biondi, biondi come gran parte dei capelli delle altre donne, intorno a me. Perché hanno così poca fantasia?
Sembrano state fatte tutte con lo stesso stampino.
Penso a come faccia ad essere così alta, e soprattutto, a come facevo ad apprezzare di abbracciarla... Tra un po' sarebbe stata lei ad abbracciare me.
Io mi chiedo: una ragazza, non è meglio più bassa?
Non dico troppo, dico quanto basta per riuscire a sentirti potente nel bel mezzo di un abbraccio, perché senti di riuscire a proteggerla interamente, a nasconderla...
È inutile.
Perché continuo a perlustrare con gli occhi, Taylor? O la modella, che sta parlando con lei?
Loro non sono Cam.
Loro, non hanno assolutamente niente a che fare con lei."Harry? Va tutto bene? "
Ero talmente tanto impegnato a darmi dello stupido, che non mi sono affatto accorto di quante volte, Taylor abbia cercato di attirare la mia attenzione.
La fisso negli occhi per un paio di secondi, cercando di trovarvici qualcosa: qualsiasi cosa. Ma non trovo niente.
Non riesco a leggerci niente.Le tempie mi bussano, un saporaccio amaro è installato nella mia bocca, e lo stomaco mi brucia a dismisura.
Ho come delle voci in testa, che non riescono fottutamente a zittirsi.
Sento quella di Niall e quella di Louis, i bisbiglii delle ragazze e, peggio di qualsiasi altro rumore assordante e fastidioso: il silenzio di Cam.
Il suo silenzio è l'unica cosa che riesce a porre fine a quelle voci, poiché talmente forte da riuscire a sopraffarle.
È straziante; mi sta torturando.
Dato che una cosa tira l'altra, pensando al suo terribile silenzio di stasera, torno con la mente al più mortifero..."Io, ti amo. "
Silenzio.
Da parte sua, solo silenzio.
Non sono riuscito neanche ad udire il suono del suo respiro, il suono di qualche suo minimo movimento.
Sembrava immobile.
Spaventata.
Io avevo ragione: Cam è spaventata da tutto ciò che sono.
Ecco dichiarato il vincitore...
Quando lo dicevo, io sapevo che avrei avuto ragione.
Ho vinto.
Eppure, mi sembra di aver perso tutto.Guardo le labbra di Taylor, tentennando, cercando di non agire d'impulso come mi sono ritrovato a fare troppe volte prima d'ora.
Quelle sono lì, mi vengono porte su un piatto d'argento; sarebbe così semplice...
So bene che lei si tirerebbe indietro, ma questo se fosse sobria.
Conoscendola, so bene che, per lei, due Martini On the Rock, sono sufficienti.
Mentre prendo il suo viso a coppa, ripenso a troppe cose, tutte insieme.
Penso: al Tower Bridge, ai Dr. Martin's verdi, a "Notting Hill" , al letto senza testiera. Penso al mio nuovo tatuaggio.
Ci penso e ci ripenso: prima di scappare via.
STAI LEGGENDO
Mind the Gap
FanfictionIn Underground, un comune inglese ascolta il famoso avviso: "Mind the Gap!" almeno un centinaio di volte al giorno. La maggior parte di essi, alzano gli occhi al cielo perché già consapevoli di dover sostare dietro quella linea gialla, di sicurezza...