Chapter 33

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Harry's POV.

Quando la porta è chiusa, rilasso le spalle poggiandole sul legno chiaro; scivolo a terra, completamente vuoto.

Il corridoio è silenzioso, illuminato soltanto da luci fioche ed io mi ritrovo qui: seduto contro la porta della sua stanza, a passarmi freneticamente le mani sul viso, come a voler togliere quell'orribile maschera da stronzo che sono stato costretto ad indossare, a piangere come un bambino, in silenzio, facendo sì che lei non mi senta.

Le mani corrono tra i miei lunghi capelli e li tiro, sperando di riuscire a provare anche soltanto la metà del dolore che ho fatto provare a lei. Una mano corre sulla mia bocca, soffocando e nascondendo i singhiozzi, provocati dall'immagine di Cam, distrutta davanti ai miei occhi.

Io l'ho distrutta.

Io l'ho distrutta ed adesso è il momento che paghi, che mi lasci distruggere io, dall'unica persona capace di farlo davvero, senza pietà: me stesso.

Ho una schizofrenica voglia di distruggermi come si distruggono gli specchi crudeli, in preda alla rabbia: al dolore. Voglio rovinarmi, sopportando ogni colpo ed arrivato al limite, distruggermi improvvisamente in mille pezzi.
Perché non ho mai provato ribrezzo per me stesso, come adesso.

***

Liam's POV.

"È palese che fosse fallo, Niall! "

"No che non lo era! "

"D'accordo, guardiamo il replay allora. "

È sempre così, ogni volta che l'Inghilterra sfida l'Irlanda ad una partita di calcio, io, Niall e Louis ci ritroviamo a casa mia per guardarla insieme, finendo per litigare, ovviamente.

Agli altri ragazzi non interessa molto il calcio, quindi fanno a meno di unirsi a noi, ma qualche volta vorrei davvero lo facesse anche Niall... Guai a chi tocca la sua amata Irlanda. Io dico, puoi essere patriotta quanto vuoi, ma se è fallo è fallo, accidenti! Eppure lui non si smuove dalla sua posizione, è irremovibile.

"Perché continuiamo a guardare queste partite in tre? Saremmo sempre due contro uno, e così lo scontro non è affatto equo! "

"Ma che c'entra? Se l'Irlanda è una mezza calzetta, non è di certo colpa nostra! "

"Mezza calzetta? Louis, i Doncaster Rover giocherebbero meglio. "

"Hey, che vuoi dire? "

"Voglio dire che la tua Inghilterra è una pippa tanto quanto lo è la tua squadra! "

"Non lo hai detto davvero... Vero?! "

Ridacchio, assistendo al divertente battibecco dei miei migliori amici.
Sembrano due vecchie signore di ottant'anni, che discutono riguardo la loro ultima partita a Bridge.

La suoneria del mio cellulare mi permette di distogliere l'attenzione dai tue tifosi e non appena leggo il nome di Harry sullo schermo, sorrido, rispondendo immediatamente.

"Hey, Tarzan! Perché non passi a casa mia?
Io, Niall e Louis stiamo guardando la partita dell'anno. "

"Non c'era nessuno ad aspettarmi in quella fottuta macchina, nel parcheggio del suo hotel! Nessuno. Non l'avrei mai portata lì, non l'avrei mai lasciata avvicinarsi a lei! "

Ma che diamine?

"Ma che cosa stai dicendo? "

"Sto indossando quella maglietta. La t-shirt è stata testimone dello stronzo che sono, ha visto tutto. Ha visto come l'ho abbandonata in quella stanza l'altra notte, andandomene e regalandole quello che sarebbe stato il nostro ultimo bacio. Ha ascoltato le mie parole, ha visto le mie espressioni, ha osservato il modo in cui l'ho distrutta. "

Quale maglietta? Sta parlando maledettamente veloce ed in modo concitato, di qualcosa che non riesco a capire; ho captato soltanto che c'entra Cam e che probabilmente ha fatto lo stronzo, di nuovo.

È dannatamente ubriaco e mi azzarderei a dire che stia piangendo e uscendo completamente pazzo.

"Sto indossando quella maglietta e odora deliziosamente di lei. "

"Harry... Harry, ascoltami: dove sei? "

Il baccano creato dalle voci concitate dei ragazzi, mischiate a quella quasi meccanica del telecronista, scompare, segno che Niall e Louis abbiano urgentemente spostato la loro attenzione su di me.

"Che succede? "

Faccio segno a Louis di stare zitto, mentre cerco di capire dove si trovi Harry.

"Sei da Barney, Harry? "

"Avrei tanto voluto portarla qui, un giorno... "

"Non muoverti di lì, i ragazzi ed io stiamo arrivando. D'accordo? "

"Chi sei tu di loro? "

"Mio Dio, ma quanto hai bevuto? "

"Barney! Un'altra Tequila! "

Trattengo il cellulare tra l'orecchio e la spalla mentre mi affretto a recuperare il mio cappotto e le chiavi della mia auto.
Faccio segno ai ragazzi di andare e loro velocemente mi seguono.

Da quello che riesco a sentire, il locale del buon vecchio Barney dev'essere parecchio affollato questa sera, e prego il Signore che non ci sia alcun paparazzo lì dentro, pronto ad immortalare Harry.

Passo il telefono a Niall quando metto in moto, sperando che con le sue parole riesca a distrarre il riccio dal bere altre Tequila.

"Louis, tu avverti Zayn. "

Il viva voce della mia auto, al quale è collegato il telefono di Louis, dopo un paio di squilli, permette alla voce del moro di risuonare per l'abitacolo.

"Pronto? "

"Zayn, stiamo andando da Barney. Raggiungici lì, d'accordo? "

"Da Barney? È quasi mezzanotte, che ci andiamo a fare al locale, adesso? "

"Harry è lì; è fottutamente ubriaco ed impazzito. Ha appena chiamato Liam, piangendo ed urlando come un matto. "

"Piangendo? Cosa cazzo ha combinato questa volta? "

"Non ne ho idea! Ma muovi quel culo, adesso. Ci vediamo lì. "

Louis attacca ed io sento Niall cercare di non scoppiare a ridere, di tanto in tanto, per i discorsi sconclusionati e senza senso di Harry, ancora al telefono.

Che cosa combini, Harry?

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