Chapter 47

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Salgo i gradini della lunga scala, prima che mi trovi davanti ad una scelta: destra, sinistra o avanti? Entrambi i fianchi della scala permettono l'accesso ad un lato del piano e davanti a me prosegue verso il secondo, ad una sola uscita. Decido di andare a sinistra, immergendomi nel lungo corridoio illuminato dai raggi del sole appena comparso, dopo lunghe ore di incessante pioggia, che penetrano dall'enorme finestra, in fondo ad esso.

Quella che sembra essere una ringhiera per ricchi, costeggia il piano, al posto di una classica parete in muratura, dandomi l'occasione di poter controllare se Harry si stia ancora crogiolando tra quel casino di coperte che abbiamo creato. Lo sta ancora facendo, osservandomi compiaciuto dal basso, esplorare la sua casa, ancora mezza nuda.

"Quasi, quasi, vengo a prenderti... "

La sua voce appare divertita, ma è quel leggero velo di serietà che la avvolge, a preoccuparmi. Mi affretto a proseguire dritta, sfuggendogli. La ringhiera termina, lasciando il posto ad una parete, proprio come quella di fronte ad essa. Adesso, alla mia sinistra ed alla mia destra, si presentano troppe porte chiuse, ed io non so da dove cominciare. Ne apro una per una, notando sempre stanze completamente vuote. Passata al lato destro della scala, superata la stessa ringhiera dell'altro, ritrovo lo stesso numero di camere, ancora prive di qualsiasi tipo di mobilio.

Quando giungo al secondo piano, apro la prima porta che mi si presenta davanti, quella proprio in facciata alla fine della scalinata. Una volta aperta la porta una lunga e larga finestra, quasi quanto una vetrata, dona luce alla grande stanza, ed io, strana come sono, penso a come dovrebbe apparire la meravigliosa vista su St. John's Wood, da questa finestra, posta così in alto, se fuori piovesse, in quel modo perfetto, tipico di Londra. Penso a quanto mi piacerebbe svegliarmi una domenica mattina d'inverno e notare, come prima cosa, la neve che cade sulla città, da questa finestra, sentendo anche Harry brontolare magari, per il freddo, nudo e stanco, al mio fianco. Non so se questa fosse la sua camera, ma se così non fosse, penso che potrebbe diventarla, dato che tornerò a vivere qui con lui. O almeno credo...

"Presa. "

Improvvisamente, due braccia scivolano attorno al mio bacino, circondandomi; una voce roca e profonda, dall'assoluto silenzio della stanza, prorompe, sino a giungere al mio orecchio. Le sue labbra accarezzano il punto del mio collo, proprio sotto il lobo, con fare sensuale.

"Scusami, non volevo spaventarti. "

Mi volto verso di lui, gettandogli le braccia al collo.

"Non ha importanza. "

Le sue mani sono sui miei fianchi scoperti, le mie sui suoi pettorali. È tutto così piacevolmente... Intimo.

"Stavi familiarizzando con la casa? "

"Questo sembra più un castello, Harry. "

Alza gli occhi al cielo, sorridendo e spostando le mani sulla parte bassa della mia schiena.

"Ti piace questa stanza? "

I suoi occhi cominciano a spaziare tutt'intorno a noi, come se non l'avessero mai vista, prima d'ora.

"La adoro e amo quella finestra. Che cos'era prima che la smontassi? "

"Una palestra inutilizzata. "

"Oh, pensavo fosse la tua camera... "

"No, la mia camera era al piano inferiore... Ma se preferisci questa, come camera da letto, lo diventerà. "

"Non è necessario! Insomma, ogni stanza è divinamente bella e spaziosa... "

Indugio un po'.

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