Chapter 62 (pt. 1)

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"Dai, Harry! "

"Che cosa dovrei fare? Salire su ogni fottuta macchina e distruggerla, con un Range Rover Sport? " strilla lui in risposta, guardando in cagnesco Louis, tramite lo specchietto retrovisore. Siamo tutti quanti in macchina: Harry è alla guida, Liam al suo fianco ed io, Gin, Louis e Niall stipati nei sedili posteriori. La nostra meta è una soltanto: il Radisson Hotel di Portman Street.

Per l'ennesima volta...

Onestamente è strano tornare lì.
Nonostante abbia lasciato definitivamente quell'albergo solo circa un mese fa, sembra davvero passata un'eternità da quanto l'ho fatto.
Sono successe talmente tante cose da allora... Il perdono di Harry, per esempio. La scoperta del suo oscuro segreto sentimentale, l'inizio della nostra convivenza nella sua "nuova" casa, l'incontro con la sua amorevole governante Margaret, quello con Mick Jagger e Simon Cowell; le nostre prime discussioni tipicamente di coppia, quelle effettivamente inutili ma difficilmente risolvibili, a causa della testardaggine di entrambi e del suo orgoglio, il quale fortunatamente sta iniziando a sgretolarsi, difronte alla mia presenza. Tutte le notti nelle quali abbiamo fatto l'amore e quelle nelle quali abbiamo fatto puro sesso, solo per arrivare a terminarle facendo ancora l'amore, quello dolce e calmo, quello apprensivo e profondo. Il momento in cui lui ha confessato di amarmi, lo stesso nel quale io non ho avuto il coraggio di rispondergli quanto in effetti, anche io lo amassi; situazione questa, nella quale ahimè, ci troviamo ancora adesso, solo perché troppe paure, vecchie e nuove, non permettono al mio cuore di riuscire ad ottenere la giusta quantità di voce per poter confessare i suoi sentimenti senza alcuna inibizione.

Credo sia questo il vero problema: non avere la minima idea, il minimo indizio, di che cosa succederà domani.
Questo, ciò che ininterrottamente elabora il mio cervello dieci ore al giorno, è ciò che non permette al mio cuore di confessarsi.

Non devo.

So bene che non devo avere paura ma più che il tempo passa e più che mi rendo conto che purtroppo, non posso proprio farne a meno...
Ogni volta in cui sono determinata a scrollarmi queste paure di dosso, farle cadere a terra rompendosi, per poi poterle sotterrare definitivamente, qualche nuova domanda comincia a farsi spazio nella mia mente, offuscando ogni pensiero razionale.

L'unica certezza che ho è che Harry mi ami e che io ami indissolubilmente lui, ma potrà essere questo abbastanza?

Una storia d'amore salda, destinata a durare nel tempo, nonostante gli usuali alti e bassi, non necessita di più certezze?
Di più sicurezze?

A questo proposito, non staremmo perdendo il nostro tempo in qualcosa che si rivelerà "niente" ?

Se così fosse, ne usciremmo entrambi distrutti. Distrutti perché avremmo alimentato questa storia, dando troppo, tutto di noi stessi, da ritrovarci alla fine, senza niente, privi di qualsiasi cosa, completamente vuoti, inutili, aridi e prosciugati.

Io avrei giurato amore a qualcuno che cause di forza maggiore, un giorno potrebbero portarmi via, senza chiedermi neanche perdono.

"Oh cazzo... " la voce preoccupata di Liam mi desta da questi pensieri angoscianti.
"Oh no. No, no, no. Merda! " il commento di Harry mi porta ad angosciarmi di nuovo, per un motivo adesso, non poi così tanto differente dal precedente nella mia testa.

Ci troviamo di fronte al 22 di Portman Street ma Dio, sarebbe stato meglio non ci fossimo affatto. Una folla indistinta di paparazzi è appostata urlante e chiassosa, difronte all'edificio che oramai tutti, compresi i giornali scandalistici inglesi e non, conosciamo molto bene. Non appena l'auto nella quale ci troviamo si fa vicina all'albergo, l'attenzione cade immediatamente su di essa. La massa di uomini e donne, armati di macchine fotografiche, microfoni e registratori, con schiamazzi quasi nevrotici, comincia ad aumentare il passo e ad avvicinarsi a noi:
ci hanno riconosciuti.

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