Chapter 60

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A.A.A. : Contenuto altamente per adulti.

A questo proposito ne approfitterei per ringraziare un'amica, colei che mi ha aiutata a scrivere le parti più adulte, di questo capitolo. Lei sa benissimo a chi mi stia riferendo; quindi: grazie, xx.
Detto questo, me ne vado.
Vi lascio ad Harry e Cam, un po' più audaci del solito...
Buona lettura, xx.

***

L'imponente portone bianco, con pesante maniglia d'ottone, sbatte rumorosamente contro la parente interna dell'ingresso.
Un quadro cade a terra, facendo rompere il vetro che protegge il pregiato dipinto.
Pregiato.
Se fosse stato un quadro qualsiasi, non avrei mai abbandonato le labbra morte di fame, di Harry, intente a sbranare le mie, ma essendo un quadro dal valore di dodicimila sterline, sono costretta a farlo.

"Harry. Il quad- "

La mia voce è sconnessa, profonda e fa letteralmente fatica ad uscire dalla mia bocca rossa e ricoperta di segni, dati da troppi morsi subiti.

"Che si fotta il quadro. " vengo letteralmente spinta contro il muro, il mio petto schiacciato conto la superficie "Lo sistemeremo. " la lunga zip del mio vestito viene tirata giù dalla mano tremolante di Harry, ed un morso profondo viene lasciato sulla base del mio collo. Irrimediabilmente gemo; probabilmente è colpa dell'alcool se tutti questi dolorosi morsi, risultano più che altro piacevoli sulla mia pelle. "E se non sarà possibile aggiustarlo, - " le spalline bordeaux scivolano lungo le mie braccia, guidate dalle sue dita "Ne compreremo un altro. "

Come fosse un corpo morto, il mio viene girato dalla sua forza, in modo che adesso sia la mia schiena quella a toccare il muro chiaro.

"C- costa, costa- " il tessuto accartocciato, supera i miei fianchi e raggiunge i miei piedi "Dodici dollari. "

"Se costasse così poco, e fossimo in America, lo avrei già gettato nella spazzatura... "

Una serie di baci umidi viene lasciata sulla mia pancia mentre i suoi polpastrelli premono energicamente sui miei fianchi.
In questa ubriaca situazione, soltanto l'idea dei segni viola che sicuramente starà imprimendo sulla mia pelle, mi porta ad eccitarmi più di quanto lo sia già. Se mi è possibile farlo...

"Dodicimila sterline. "

Mi correggo ridacchiando con fatica, ed incastrando una mano tra i suoi ricci.
Harry è in ginocchio davanti a me...
Oh mio Dio.

"Che si fottano anche i soldi- " torna alla mia altezza, tale perché ho ancora i tacchi in dosso, con una velocità strabiliante. I suoi occhi profondi mi fissano nel buio quasi totale della stanza, posso dedurlo dal modo notevole in cui luccicano nei miei.
Capisco che abbia qualcosa da dire ma indugia; prima, due dita si uncinano al bordo dei miei slip neri.
Il respiro si è bloccato nella mia gola ed il mio corpo è attaccato da brividi; un po' per l'eccitante attesa che sta esercitando su di me, un po' per il freddo, dato che la porta d'ingresso è ancora aperta.
Gemo più rumorosamente quando la piccola stoffa di pizzo nero, raggiunge il mio vestito, sul pavimento. "Perché ora: io fotto te. "

Senza un minimo di preavviso, due delle sue lunghe dita vengono spinte dentro di me. L'urlo che tiro lo fa sogghignare mentre continua a lavorare sotto, aumentando la velocità ed andando notevolmente più profondo.
Le mie mani sono nei suoi capelli e li tiro forte, tanto quanto è il piacere che mi sta facendo provare, in questo momento.
Le espressioni che compaiono sul suo volto dimostrano quanto male gli stia facendo in realtà, ma credo che gli piaccia... I gemiti non rinunciano ad uscire, numerosi e rumorosi, dalla sua bocca.
Un terzo dito si fa spazio nell'area ed io divarico ancora di più le mie gambe, per permettergli di andare più profondamente.
La mano che non usa per regalarmi piacere si trova a sostenere la mia nuca, adesso a spronarmi di guardarlo diritto negli occhi.

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