Chapter 49

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"Permesso- " mi faccio strada tra i due omoni, posizionati nel corridoio "Ops, scusate. " mi abbasso, passando sotto la favolosa scrivania antica, in mogano, sorretta da due facchini, lungo le scale.

Scendo l'ultimo scalino e lascio passare tre uomini con ante, cassettoni e cassette degli attrezzi.

"Buona sera, Signora. "

Mi salutano.

Aspetta: "Signora? "

Oh, Santo cielo...

"Buona sera... "

Appena girata, intenta a raggiungere la porta d'ingresso, schivo velocemente un uomo, nascosto dietro ad un materasso, diretto verso il secondo piano.

Ho appena rischiato la vita.

Questa più che una casa, sembra un incasinato cantiere.

"Signora. "

Mi sposto di lato, sulla porta d'ingresso, per lasciar passare chiunque alle mie spalle mi abbia intesa nuovamente come una moglie novella. Sorrido cordialmente, lasciando perdere. Mi affaccio in cucina e trovo Harry esattamente dove mi aspettavo di trovarlo. La piantina della casa è poggiata sul nuovo bancone da lavoro nero, diversi uomini lo circondano, ascoltando le dritte di Harry.

"Mi raccomando, il letto deve essere posizionato proprio davanti alla finestra. "

Con un lapis indica la stanza e capisco si stia riferendo alla nostra camera da letto.
Non vorrei interromperlo, ma stiamo davvero per fare tardi.

"Harry? "

Non appena ode la mia voce, si volta verso di me, notandomi sull'uscio.

"Hey, amore. "

Come mi ha chiamata?

Amore.

Cazzo! Voglio saltare dalla gioia, urlare, darmi uno schiaffo per verificare se tutto questo sia vero, oppure no. Voglio che lo ripeta fino all'infinito.
Il sorriso che mi rivolge è così sereno, allegro e spensierato che vorrei fargli una foto per conservarlo per sempre. Mi avvicino a lui, con la camicia pulita tra le mani, ed incurante di trovarci in una stanza con altre dieci persone a guardarci, lego le mie mani attorno al suo collo, sentendo le sue posizionarsi insieme sulla parte bassa della mia schiena e sorridendogli, lo bacio con quanto più amore possibile. Giocosamente, le mie labbra chiuse spingono con prepotenza contro le sue, le mie mani cercano di farlo avvicinare il più possibile a me.

Mi allontano per sussurrargli all'orecchio.

"Ripeti. "

Mi guarda interrogativo, non capendo.
La sua confusione fa perdere ancora più battiti al mio cuore, perché significa che l'avermi chiamata in quel modo è stato qualcosa di veramente spontaneo.

"Come mi hai chiamata? "

Continuo a sussurrare, vicina al suo viso.
Siamo nella nostra bolla adesso, non mi interessa di quante persone ci stiamo guardando o ascoltando.

Come se gli fosse appena venuto un lampo di genio, si avvicina al mio orecchio, poggiandoci le labbra.

"Amore. "

Ripetitiva, mi rigetto sulle sue labbra, attaccandole di baci, sentendolo cominciare a ridere. Tra le risate, prendendomi per mano, si allontana dalle mie labbra non ancora soddisfatte, per poi rivolgersi agli uomini giusto dietro di noi, spiazzati ed imbarazzati.

"D'accordo, penso abbiate tutte le indicazioni necessarie." avvicina il polso al volto, dando una veloce occhiata al suo orologio vintage "Comunque, tra un quarto d'ora dovrebbe arrivare Margaret: se avete qualche domanda chiedete pure a lei, io sarò irraggiungibile. Buon lavoro, ragazzi."

Detto questo, tutti salutano in coro.

"Arrivederci, e grazie mille. "

Saluto anche io, prima di trascinare un Harry a torso nudo verso il cortile.
Prima di aprire la portiera, finisce di agganciarsi i bottoni della camicia Yves Saint Laurent; da una sistemata ai suoi lunghi ricci, specchiandosi nello specchietto retrovisore.

"Siamo in ritardo? "

"In perfetto orario. "

Gli sorrido, poggiandogli una mano sul ginocchio.

***

"Guardate chi è tornata? "

Chiudo la portiera e mi affretto ad avvicinarmi a Louis. Mi stringe tra le braccia, velocemente. Abbraccio dolcemente Liam e Sophia, prima di passare a Zayn, più timidamente.
Noto la mancanza di Niall ed a quanto pare anche Harry, visto che inizia ad imprecare ed a lamentarsi a causa del suo costante ritardo. Come se ci avesse letto nel pensiero, il suono di un clacson fa voltare tutti quanti, permettendoci di notare una Range Rover nera, parcheggiare a lato della strada.

"Scusate il ritardo, ma questa volta non è stata davvero colpa mia. "

La portiera sinistra, posteriore, viene aperta da Gin, che balza fuori velocemente, seguita da Julie.

Queste ragazze sono due terremoti.

"Ci siete anche voi! "

Corro loro incontro, gettandomi il più spontaneamente possibile tra le loro braccia.

Queste ragazze sono anche l'unica parte di "casa" della quale non voglio disfarmi.

"Pensavi davvero che saremmo rimaste a casa, mentre voi sareste stati fuori a divertirvi? "

Gin risponde prontamente.

"Allora: loro sono Gin e Julie, le amiche di Cam e più precisamente, le mie coinquiline per il resto della settimana. "

Niall si rivolge al suo gruppo, presentando le ragazze.

"Loro invece sono Liam e Sophia- " indica la coppia "Zayn e Louis- " indica i due, pestando di proposito un piede a Louis "e questo è Harry. "

"Che già conoscono... "

Harry risponde, avvicinandosi per baciare le guance alle ragazze.

"Anche troppo bene direi... "

A pestare un piede questa volta sono io e pesto quello di Julie. Ho accidentalmente tralasciato il fatto che nessuno dei ragazzi, Harry in primis, è a conoscenza della mia leggerissima ossessione per la loro band.
Julie impreca quanto più silenziosamente possibile e Gin mi guarda confusa.

"Andiamo? "

Afferro il braccio di Harry, inizio a trascinarlo per far sì che ci faccia strada verso il ristorante e per distogliere l'attenzione da me e dal mio gesto insolito.

"Va tutto bene? "

Mentre camminiamo tutti insieme verso il ristorante, sento una grande mano scivolare sul mio fianco sinistro, per stringerlo leggermente. Quelle semplici parole mi vengono sussurrate all'orecchio con una voce calda, roca e profonda: la sua.

"Certo. "

Sorrido forzatamente, cercando di apparire il meno nervosa possibile; dallo sguardo stranito che mi rivolge, capisco che stia percependo qualcosa che non va in me, ma spero vivamente che non faccia domande.
Fortunatamente, un piccolo, dolce bacio viene stampato sulla mia tempia ed in risposta, sollevo il mio volto per guardarlo, sorridendogli in segno di ringraziamento per quel semplice, ma confortevole gesto da parte sua.

Niall, avanti al gruppo di qualche passo, si volta verso di noi, distruggendo la tranquilla intimità che si era creata tra me ed Harry.

"Ci muoviamo o no? C'è qualcuno che muore di fame qui! "

Strano.

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