Harry's POV.Il suono flebile e lontano del campanello mi porta ad aprire gli occhi e dopo essermeli stropicciati ed aver allungato le mie braccia, sbadigliando, decido di scendere dal mio enorme e bianco letto a baldacchino. Scendo le scale velocemente, continuando a sentire l'insistente, ma anche dolce, suono di quel campanello, sempre più vicino.
Quando giungo nel corridoio mi do una veloce occhiata allo specchio argentato ed enorme, poggiato alla parete bianca. Noto di essere ancora in boxer ma non me ne curo più di tanto, visto che chiunque suoni alle undici di domenica mattina, si ipotizza sia abbastanza importante per me, qualcuno a me caro, per compiere questo gesto suicida.
Senza pensarci troppo su, apro la porta, iniziando ad udire il leggero ticchettio creato dalle gocce di pioggia, sul cofano della mia auto, parcheggiata nell'enorme spiazzo.
Non posso davvero crederci.
"Io ti amo. "
I miei occhi sono piacevolmente spalancati e quando apro bocca per cercare di dire fottutamente qualcosa, le mie parole muoiono mentre dentro di me, il cuore rinasce.
"Io non credo a niente di ciò che mi hai detto. So che tutto ciò che mi stavi sbattendo in faccia era l'esatto contrario di quello che stavi pensando, guardandomi negli occhi. Io so che stai soffrendo, tanto quanto sto soffrendo io, l'ho letto nei tuoi occhi: lo, leggo nei tuoi occhi. Io so che tu mi ami, esattamente come io amo te, se non di più. "
Ho sempre pensato che i fatti valessero più delle parole e penso che questo concetto, lei, lo abbia compreso meglio di me.
Certo che ancora una volta riuscirà a capirmi, le rivolgo il sorriso più sincero, genuino ed innamorato che io abbia mai anche soltanto immaginato prima d'ora.
Supero la soglia di questa enorme villa bianca e raggiungendola, sotto la leggera pioggia inglese, proprio come in uno di quegli odiosi film d'amore strappalacrime, la bacio di nuovo, finalmente."Io non so ancora cosa sia l'amore ma se quello che sto provando adesso è amore nei tuoi confronti, e ti assicuro che è un sentimento immenso, tanto grande da togliermi quasi il fiato, ti prego di accettarlo come fosse il regalo più prezioso, di custodirlo al sicuro come fosse il tesoro più raro e ricercato. E di nuovo, se questo è amore, allora: anche io ti amo, Cam. "
Ci mangiamo famelici, affamati di noi; qui, fermi sui nostri passi, nel cortile di casa Styles, per quelle che sembrano essere ore, completamente zuppi d'acqua piovana ma totalmente incuranti. Fin quando qualcuno non decide di suonare nuovamente a quell'enorme porta bianca...
"Qualcuno vada ad aprire, vi prego! "
I miei occhi si spalancano e non appena guardo tutt'intorno a me, realizzo che il "ritorno" di Cam è stato soltanto un sogno.
Louis e Zayn sdraiati sul divano davanti alla TV, ancora addormentati, a russare come fossero porci; Liam su quello che ormai è diventato il mio lettino d'ospedale, insieme a me, e Niall urlante, accasciato a terra, con una coperta pelosa e bianca, addosso.
Quando leggo l'ora sul mio Rolex, realizzo essere le nove del mattino e non è assolutamente domenica, come nel mio sogno, ma fottutamente martedì.
Il campanello continua a suonare in un modo tutt'altro che tranquillo, quasi nevrotico ed assillante; non può di certo essere Cam.
Cercando di non inciampare su Niall, raggiungo l'ingresso e mentre mi appresto ad aprire il portone, con la coda dell'occhio, lo vedo gettarsi sul divano insieme a Liam e prendere quello che era il mio posto. Stronzo.
Scuotendo la testa, apro la porta ed un fastidioso raggio di sole mi acceca, facendomi socchiudere gli occhi e facendomi portare una mano in aria, per coprirli. Non appena la testa dell'ospite copre il fascio di luce e mi permette di tornare a vedere, vorrei davvero non lo avesse fatto.
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Mind the Gap
FanfictionIn Underground, un comune inglese ascolta il famoso avviso: "Mind the Gap!" almeno un centinaio di volte al giorno. La maggior parte di essi, alzano gli occhi al cielo perché già consapevoli di dover sostare dietro quella linea gialla, di sicurezza...