Chapter 44

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"Niall? "

"Ciao, Cam! "

"Che diamine ci fai tu qui? "

"Sono il vostro autista. "

"Questo l'ho notato, ma per quale motivo?
Dove stiamo andando? "

So di star urlando, non sapendo neanche da dove stia precisamente trovando la forza di farlo, ma non mi interessa.

Guardo in cagnesco le ragazze, ma entrambe distolgono lo sguardo da me non appena notano il mio, incenerirle.

"Allora? "

Mi sporgo in avanti, tra i due sedili anteriori, pretendendo una risposta da parte di Niall.

"Te lo dirò, ma tu promettimi di non incazzarti... D'accordo? "

"Niall, dimmi dove cazzo siamo diretti! "

"St John's Wood. "

St. John's Wood.

Non appena odo il nome della nostra destinazione, i miei occhi si chiudono.
Il battito del mio cuore sembra arrestarsi, tutto d'un tratto; il respiro si blocca nella mia gola, apparentemente troppo secca.
Un brivido percorre la mia schiena, arrestandosi alla base del collo; mi colpisce una dolorosa fitta allo stomaco, prima che la nascita di una rabbia, a me sconosciuta, scacci via quell'improvviso dolore.

"Fammi scendere. "

"Cam, ascoltami... "

"Niall, voglio scendere da questa auto. "

"Non lo farai. "

È Julie questa volta a rispondermi, con un tono autoritario e che non ammette repliche di nessun genere.

"Niall, fermati. "

"Smettila di fare la bambina! "

La bambina?

"La bambina? Julie, tu non hai la benché minima idea di ciò che lui mi abbia dett- "

"Sappiamo entrambe bene che cosa è successo, Cam. "

"Cosa? Come diamine fate voi due a saperlo? "

Lancio un'occhiata a Gin, rimasta stranamente in silenzio dal momento in cui abbiamo messo piede in questa auto.

"Ce lo ha raccontato Niall e lui lo ha confermato. "

Hanno parlato con Harry?!

Come diavolo è successo?

"Voi, che cosa? "

"È una storia troppo lunga da raccontare adesso. Lo faremo volentieri, in un altro momento. "

"Quindi mi state dicendo che, dopo tutto ciò che ha fatto, voi due siete dalla sua parte?"

"Come potrebbero esserlo? Non lo sono neanche io, Cam! Ma ci sono cose che tu non sai. "

Ci sono cose che tu non sai.

Mi risponde Niall.

Ci sono cose che io non so?
Che cosa significa questo?

Dio... Mi fa maledettamente male la testa.

"Perché ? "

"Ad essere sinceri questo non lo sappiamo neanche noi... "

"Che cazzo vuol dire che non lo sapete? "

Non appena finisco di pronunciare la domanda, il Range Rover di Niall rallenta.
Un alto cancello d'acciaio nero si apre davanti a noi, mostrando ai nostri occhi confusi, un grande cortile cementato, chiaro e soprattutto un'imponente abitazione bianca, a tre piani.
Davanti alla casa è parcheggiata una Range Rover nera, molto simile a quella del ragazzo alla guida dell'auto nella quale ho appena terminato di viaggiare; una Range Rover che conosco fin troppo bene.

L'ovvia e dura verità mi colpisce dritta in faccia: siamo a casa di Harry.

Se non fosse stato per la sua auto, la quale ho imparato a riconoscere perfettamente, all'età di quattordici anni, ed ancora meglio durante quest'ultimo mese, e per il quartiere, nel quale lui stesso mi ha confessato di abitare, non avrei mai capito che questa fosse casa sua. L'edificio è bianco ed enorme, più che una casa, sarei indecisa sul fatto di descriverla o come una reggia o come un castello, ma è molto... anonimo. Il che è strano, dato che la parola "anonimo" è fuori dal vocabolario di Harry Styles.

"Penso che tu debba entrare, adesso... "

Niall mi distrae dalle mie attente considerazioni, riportandomi alla realtà.

Dovrei entrare.

"E se io non volessi? "

"Ascoltami, neanche a me sta simpatico quel tizio, ok? Lo sai, è così da quando ti sei follemente innamorata di lui, cinque anni fa. Se fosse per me, adesso staremmo davvero cenando in un tipico ristorante inglese, nel centro della tua affascinante Londra notturna, ma è ovvio che voi due abbiate bisogno di parlare. "

Gin prende finalmente la parola, dopo troppo tempo speso in silenzio, al mio fianco.

"Penso che lui mi abbia già detto tutto. "

"Non è così, Cam. Fidati di Niall, se non ti va di dare retta a noi due. "

Essendo stato citato, sposto la mia attenzione su Niall, il quale non ha smesso un secondo di guardarmi da quando ha arrestato la macchina accanto alla sua gemella.

"Oltre a doverti delle infinite scuse, Harry ti deve anche delle spiegazioni. "

Fisso il portone, riflettendo su quale sia la cosa più giusta da dover fare in questo momento.
Mi ero ripromessa di dargli ascolto, di cacciarlo sgarbatamente ma a malincuore, dalla mia vita, per sempre; ero sicura che, dopo tutto quello che mi ha detto, non sarei mai riuscita a guardarlo nuovamente in faccia, perché troppo tradita ed umiliata da quella persona che ho sempre pensato potesse appartenermi davvero, pur neanche conoscendola personalmente, ma adesso sono confusa. Sono confusa e davvero curiosa di sapere quali siano le spiegazioni che, stando a sentire Niall e le ragazze, mi deve e soprattutto sono curiosa di sapere quale spiegazione mi fornirà per l'avermi trattata in quel modo orribile. In quel modo in cui, soltanto a ripensarci, fa riempire i miei occhi di lacrime e distrugge i progressi che in questi pochi giorni, aveva fatto il mio cuore, tentando di ricostruirsi, piano piano.

"So che vuoi farlo. "

Dice Julie, conoscendomi troppo bene.

"E lo sai anche tu. "

La segue a ruota Gin, dimostrando di conoscermi forse meglio di come io possa addirittura conoscere me stessa.

Gli occhi di Niall sono supplichevoli e realizzo che probabilmente, come le mie ragazze conoscono perfettamente me, lui conosce perfettamente Harry. Loro tre sono sulla stessa barca, come lo sarebbero gli altri tre ragazzi, se fossero qui con noi, e come, alla fine, forse lo siamo anche io ed Harry.

Mi hanno sempre detto di essere troppo buona, oltre che debole, ed adesso, mentre sto salendo i gradini che portano al portone di casa Styles, devo ammettere, per la prima volta, che hanno pienamente ragione.

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