Chapter 32

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Quando il rumore di una chiave che si fa largo nella serratura, attira la mia attenzione, scatto subito sugli attenti, spaventata che un altro paparazzo sia riuscito a raggiungere la mia stanza.
Trattengo il fiato soltanto per vedere Harry varcare finalmente la soglia. Senza neanche rendermene conto, mi scaravento tra le sue braccia, felice di rivederlo, sentendomi finalmente al sicuro in questo fottuto casino, tutt'intorno a me.

La mia gioia svanisce quando non muove un muscolo, rimane fermo, impalato, come se non mi stessi aggrappando a lui, cercando di non scoppiare di nuovo a piangere per il nervosismo.

Mi allontano il più velocemente possibile, notando il suo volto. Lo sguardo è serio, i suoi occhi sono rossi ed i suoi muscoli tesi.

"Sono... Sono sorpresa di vederti, ormai non ci speravo più. "

"Te l'ho detto, ho avuto degli impegni. "

"Problemi al lavoro? "

"Ti ho mentito. "

"Che significa? "

"Significa che non ero al lavoro. "

Faccio un paio di passi indietro, allontanandomi da lui, incrociando le braccia al petto, fissandolo.

"Ho incontrato una persona. "

"Chi? "

"Dio, quante domande... "

Alza gli occhi al cielo, sbuffando.

"Non pensi mi meriti delle risposte? "

"No, non lo penso. "

I miei occhi si spalancano, le braccia mi cadono lungo i fianchi ed una piccola fitta punge il mio stomaco.

"Se non hai voglia di parlare, come evidentemente è, perché sei qui? Perché sei tornato? Avresti potuto benissimo continuare ad intrattenerti con chiunque avessi passato il tuo tempo per tutto il giorno. "

"Infatti lei è qua sotto, nel parcheggio. Mi sta aspettando nella Range. "

"Mi sta aspettando nella Range. "

Dio, ma chi si crede di essere?

Che diamine gli sta succedendo?

E... Lei? Lei, chi?

"Lei? "

"Ascoltami, cercherò di essere il più breve possibile. Ho impegni più importanti ed inoltre non vorrei farla aspettare troppo a lungo. "

L'unica risposta che riceve da parte mia è il silenzio, mentre le fitte nel mio stomaco aumentano e delle crepe si stanno disegnando sul mio cuore.

"Grazie per essere stata il passatempo che ogni ragazzo desidera, per un mese.
Perché tu sei stata solo questo per me: un passatempo. Voglio che questo sia chiaro, non vorrei tu ti facessi strane idee. "

Un passatempo.

"Non è vero. "

Non so dove abbia appena trovato la forza per farlo, ma resta il fatto che l'ho fatto davvero. Le parole sono uscite automaticamente dalla mia bocca, autorizzate dalla mia mente ed inviate dal mio cuore.

Perché non è vero. Io so che non lo è.

"Non sono mai stata, e non sono, un passatempo per te. "

I suoi occhi si spalancano come hanno fatto i miei, poco fa. Scommetto che neanche si sarebbe aspettato una tale reazione da parte mia; è sorpreso.

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