Chapter 64

1.6K 92 8
                                    


Non ho mai visto un cielo così bello; varie sfumature di un grigio naturale, lo colorano. La pioggia continua a scendere, senza trovare il tempo di arrestarsi un attimo.
Le gocce battono frenetiche contro le vetrate dell'aeroporto di Heathrow, oltre le quali, io e le ragazze, stiamo ammirando un panorama che non c'è: quello che preferiamo. Io mi sto immaginando le strade deserte, a causa della pioggia pesante, di Portobello Road, ed i prati di Hyde Park, venire annaffiati, producendo quell'odore di erba bagnata, che solo sul terreno inglese, ho imparato ad apprezzare.
Chissà che cosa staranno "guardando" loro, al di là di questo vetro.

"Ti ho sempre ammirata per la tua fervente capacità di sognare, sai? "

La voce di Julie rompe il silenzio.
Preferisco continuare ad ammirare il "panorama", piuttosto che guardarla, sapendo comunque che lei stia facendo la stessa cosa.

"Agli occhi di molti potresti apparire infantile, o stupida: pazza.
Ma io ti ammiro molto, Cam. "

Sorrido quasi impercettibilmente, godendomi le sue dolci parole.

"A dispetto di molti, tu ti stai costruendo la tua vita, passo dopo passo, lentamente.
Pur sapendo che avresti voluto trasferirti a Londra un giorno, per vivere nella tua città dei sogni, in pochi credevano che lo avresti fatto davvero. "

La sua voce è bassa, perché nessuno deve sentirla; soltanto noi tre.

"Dicevi che avresti incontrato Harry, un giorno. Sostenevi, ridendoci su, che qualcosa in te sapeva bene che, se ce l'avresti fatta davvero, sarebbe nato qualcosa tra voi due.
Tu te lo sentivi; ma io e Gin siamo state le prime a scuotere la testa davanti alle tue incerte convinzioni, osservando la tua invidiabile arte del sognare.
Non ci credevamo neanche noi poi un granché. "

Una leggera risatina fuoriesce dalle labbra di Gin, alla mia sinistra.

"Ma tu ce l'hai fatta, Cam. "

Io ce l'ho fatta.

"Stai facendo crescere, nell'affascinante oscurità di Londra, quell'amore che te sapevi sarebbe dovuto nascere, prima o poi."

I miei occhi, fissi sull'asfalto bagnato della pista aerea, iniziano ad inumidirsi, proprio come ogni cosa, là fuori.

"Per ora forse non è molto, il tuo futuro è ancora incerto... Ma è già qualcosa. "

"Un inizio da sogno. "

Gin termina il discorso di Julie, ed io permetto ad una lacrima di scendere giù per la mia guancia, proprio come adesso, una goccia sta scendendo giù per il vetro, lasciando una scia dietro di sé.

"Promettici soltanto che non permetterai, alla nuova vita che stai per iniziare, di spaventarti. Harry ha bisogno di te, al suo fianco proprio come tu hai bisogno di lui, al tuo. Non pensare che non ne abbia, soltanto perché ormai si è abituato a questa vita; credo che per lui sia comunque difficile viverla. Credo che lo sia sempre stato, e che sempre lo sarà.
D'altronde, ogni medaglia ha due facce: quella positiva, e quella negativa. "

Il discorso di Gin, mi lascia piacevolmente sorpresa. Non odia affatto Harry, non credetele: lei tiene a lui, più di quanto tiene a Niall.

"Se tu non vuoi che lui ti abbandoni: non farlo neanche tu.
Non abbandonarlo, Cam."

L'ultima frase di Julie, inizia a ripetersi nella mia testa, senza sosta.

"E poi, questa potrebbe essere la tua occasione di ricominciare... Quell'occasione che hai sempre desiderato."

Gin mi lancia una piccola gomitata, cercando di smorzare la situazione.
Le sorrido, stringendole la mano.
Mentre il silenzio torna a regnare nel gate privato, messoci a disposizione dai ragazzi, io mi volto proprio verso di loro.
Liam, Niall ed Harry, stanno discutendo di quello che credo sia lavoro, date le loro facce serie, al bancone della piccola caffetteria riservata.
Lavoro.
Il lavoro rovinerà tutto?
Vorrei non averne, ma ho paura.
Gli occhi di Harry, si spostano su di me.
Le sue sopracciglia si aggrottano, come per chiedermi se vada tutto bene, se ci sia qualcosa che non va.
Ma quando degli occhi così belli, i suoi, ti guardano in quel modo così premuroso, così accorto, ed interessato; quando ogni traccia di attenzione, ed accortezza, al loro interno, viene rivolta a te, come potrebbe esserci qualcosa che non va?
Come potrebbe non andare tutto divinamente bene?
Fin quando quegli occhi continueranno a guardarti in quel modo, regalandoti sicure certezze, come potresti mai avere paura di qualsiasi cosa?
Andrà tutto bene, ed io non avrò paura, finché lui mi garantirà quel genere di sguardo.
Gli sorrido, felice, facendogli capire che non potrebbe andare meglio di così.

Mind the Gap Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora